Medicina narrativa. Temi, esperienze e riflessioni

Medicina narrativa. Temi, esperienze e riflessioni
A cura di:  Barbara Morsello, Chiara Cilona, Fiorenza Misale
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: settembre 2017
Pagine: 139
ISBN: 978-88-94885-35-4
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Abstract

Il presente volume nasce da un atto di comune impegno scientifico, finalizzato alla composizione di un lavoro plurimo e interdisciplinare intorno al tema della medicina narrativa. Per medicina narrativa s’intende una metodologia d’intervento clinico assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa, come più volte sancito dall’Istituto Superiore di Sanità, ma al tempo stesso si configura come un fenomeno dalle interessanti peculiarità sociologiche. Questo aspetto si colloca nel contesto di una società post-razionale, ambivalente, che oscilla tra una medicina sempre più orientata alle scienze dell’artificiale, ma al tempo stesso bisognosa di rintracciare le proprie origini di scienza umana, che rimetta al centro il discorso sulla persona e sulle reti nella quale è immersa. In questo scenario la narrazione diviene lo strumento per riconnettere non soltanto saperi differenti, esperti e non, ma anche per costruire una comune storia capace di erigere un ponte tra rappresentazioni collettive e soggettive di malattia. Saranno esaminati sia i cambiamenti che sono intervenuti in ambito organizzativo del sistema sanitario che i nuovi orizzonti e le pratiche narrative che si confrontano con la società digitale, entro contesti che favoriscono l’acquisizione di un panorama di competenze multiplo ed interattivo. Il volume si chiude con un ritorno al paziente e alla sua storia, volta a presentare la potenza della narrazione e rendendo percepibile al lettore quanto sia necessario non perdere di vista la ricchezza, sia in termini clinici che epistemologici, dell’esperienza soggettiva.

Contributi

Prefazione

Antonio Virzì 

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/1

Introduzione

Barbara Morsello  Chiara Cilona  Fiorenza Misale 

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/2

L’evoluzione organizzativa e la cultura della persona prima di tutto

Chiara Cilona

Le profonde trasformazioni del sistema sanitario italiano hanno posto numerosi interrogativi per quanto concerne la mission reale di un'organizzazione sanitaria, cui è richiesto di impegnarsi per la salute e il benessere della persona e di far quadrare i conti. L'evoluzione del servizio sanitario si può dire che ha cercato di rispondere soprattutto ad una diversa domanda di servizi e alla necessità di una maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini e delle persone soggette a condizioni di malattia e disagio fisico anche attraverso forme nuove di assistenza, cura e sostegno.

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/3

Dal ‘curare’ al ‘prendersi cura’

Francesco Vaia

L’umanizzazione dei servizi trova particolare senso quando si confronta con le esigenze del paziente nella sua totalità. Il passaggio dal curare al prendersi cura necessita dunque di diversi passaggi che l’organizzazione sanitaria deve attuare, su più livelli, facendosi così carico integralmente dei bisogni di salute della persona che si fanno sempre più complessi.

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/4

La Terapia dell’Accoglienza nell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Lucia Celesti
Massimiliano Raponi

Smarrimento. È la sensazione dominante per chi si trova a dover affrontare un ricovero in ospedale, specie se quell’ospedale si trova a tanti chilometri di distanza da casa, specie se chi sta male è un bambino e tu, genitore, parente o comunque adulto accompagnatore, dovresti essere per lui un punto di riferimento. Tutto può essere diverso, però, se l’Ospedale, parallelamente alla cura in senso stretto, investe nell’Ospitalità e chi arriva da lontano viene accolto da una squadra di “angeli custodi” pronta a prendersi cura di lui e del suo bambino per tutto il tempo necessario, fino alla dimissione e anche oltre. Accogliere bene, ascoltare, è una premessa indispensabile alla cura: una vera e propria ‘Terapia dell’Accoglienza’.

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/5

Narrative Medicine, definizioni epistemologiche e prospettive digitali

Barbara Morsello

L’interesse per la scienza medica da parte della sociologia, soprattutto statunitense, comincia già dagli anni Trenta e Quaranta, da autori quali Parsons, Mead, Merton e soprattutto Strauss e Glaser. Tale interesse nasce dalla consapevolezza che con il crescere della complessità dell’ambiente sociale e la specializzazione progressiva della pratica medica, prendere in considerazione il contesto sociale del paziente e la sua storia di malattia, diventa più che mai indispensabile. Muovendoci nel paradigma della medicina narrativa sarà utile riflettere sulla narrazione sia come dato interessante per il lavoro di ricerca che come pratica clinica, tenendo conto delle potenzialità informative ma soprattutto narrative che il digitale offre al paziente contemporaneo per comunicare la propria presenza.

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/6

Dall’anamnesi narrativa al racconto condiviso sui social media: le potenzialità di un nuovo modo di raccontare la malattia

Antonio Marchetta

I nuovi strumenti utilizzati dalla medicina narrativa incidono notevolmente sui rapporti paziente/medico e malattia/società. I cambiamenti apportati dalla comunicazione attraverso i social media, infatti, hanno un’incidenza penetrante anche nel racconto della malattia, nel modo in cui l’individuo e la società interamente considerata affronta il problema. Si cercherà di comprendere qual è lo sviluppo attuale della medicina narrativa attraverso un percorso di tipo evolutivo e quali sono i nuovi caratteri che ha integrato al proprio interno. 

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/7

Dal consenso informato alla crowd medicine

Cristina Cenci

La rivoluzione digitale, la precision medicine, l’emergere di “nuovi pazienti”  portano a ripensare e integrare il paradigma della EBM. La parola chiave di questa trasformazione è la personalizzazione del percorso di malattia e di cura. In questo processo la medicina narrativa può offrire i quadri teorici e le metodologie per un’integrazione del biomedico e del biografico, del tipo e del soggetto,  delle linee guida e dell’intuizione clinica. A sua volta l’uso delle tecnologie digitali può facilitare e valorizzare l’utilizzo della medicina narrativa nella pratica clinica e l’integrazione dei dati quantitativi con i dati narrativi. 

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/8

Medicina narrativa e uso formativo nel cinema

Fiorenza Misale

La malattia vissuta dal paziente presenta degli aspetti molto diversi da quelli che vengono descritti nei trattati di medicina, attraverso la narrazione colui che racconta espone aspetti e parti di se intimi e profondi. L’uso sistematico della narrazione filmica può motivare muovendo dal coinvolgimento personale che questo suscita nello spettatore con espliciti riferimenti alla memoria visiva, al back-ground culturale e all’esperienza di vita; è in grado di emozionare e coinvolgere lo spettatore, ma anche di fornire elementi per formarlo, insegnargli qualcosa, o provocarlo criticamente.

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/9

Il Blob narrativo come strumento di supporto per lo sviluppo dei professionisti medico-sanitari

Davide Garofalo

Lo strumento sul quale l’autore si sofferma è il “Blob” narrativo: un insieme di tranche, spezzoni di film, che collegati tra loro parlano direttamente al lettore, accompagnandolo in un “viaggio” alimentato da immagini capaci di far abbassare il controllo difensivo dell’io e preparare la mente alla “tempesta iconica rimbalzante” dello schermo. Immagini fluttuanti regalate dallo schermo, in grado di originare nelle menti degli osservatori una significazione personale e intima in grado di far apprendere dall’esperienza visiva. 

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/10

Il dono della vita e la narrazione dei medici nella donazione degli organi: Narrative Based Medicine e antropologia

Mario Pesce

Il saggio prende in esame, attraverso l'intervista al Prof. Paride De Rosa chirurgo e direttore della struttura complessa Chirurgia Generale e Trapianto del Rene dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona – Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, il rapporto tra medico e paziente e tra medico e altri professionisti della cura. La metodologia etnografica viene a supporto delle narrazioni, narrative based medicine, e diviene mezzo di analisi sociale ma, soprattutto, di supporto al lavoro del medico, degli operatori sociali, degli infermieri e, anche, dell'emersione del vissuto dei pazienti e dei loro familiari.

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/11

«Nullus medicus nisi philosophus» La formazione filosofica del personale sanitario e i nuovi modelli di salute e malattia

Maria Teresa Russo

La formazione filosofica del personale sanitario non va considerata un esteriore supplemento di saperi, ma l’orizzonte ove collocare ogni sapere e ogni pratica che non intendano essere soltanto sull’uomo, ma anche per l’uomo. Ciò è particolarmente importante nell’attuale contesto culturale, in cui la domanda di salute sta registrando un progressivo ampliamento, mentre, allo stesso tempo, si fa strada una nuova figura di malato, meno tollerante nei confronti della malattia e più esigente nelle sue richieste di autonomia. Per realizzare una autentica alleanza terapeutica risulta allora indispensabile salvaguardare sia la competenza e l’autonomia decisionale del medico sia il bisogno di comprensione e di ascolto del malato, che è reso possibile anche dall’accordargli spazio e tempo per esprimersi e raccontarsi. 

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/12

Appendice – Il mio ‘mostro’

Barbara Rossi

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/13

Appendice – Il nostro viaggio nella malattia: una storia come tante, eppure unica ed irripetibile

Tiziana Onorati

DOI: 10.13134/978-88-94885-35-4/14

Conclusioni

Nella stessa collana

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Bruna Sferra