Patrimonio culturale: profili giuridici e tecniche di tutela

Patrimonio culturale: profili giuridici e tecniche di tutela
A cura di:  Andrea Gemma, Antonella Massaro, Barbara Cortese, Ettore Battelli
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: gennaio 2017
Pagine: 265
ISBN: 978-88-97524-95-3
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Abstract

Il Volume rappresenta la raccolta degli Atti del Convegno “Patrimonio Culturale: profili giuridici e tecniche di tutela” tenutosi in data 20 maggio 2016 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di ‘Roma Tre’.

Nell’ottica tanto complessa quanto pregevole dell’interdisciplinarietà si è pensato ad un momento di confronto sul tema della tutela del patrimonio culturale che coinvolgesse studiosi e professionisti dei diversi settori teorici e pratici interessati, un confronto che ha avuto un uditorio eterogeneo e quanto mai auspicato, composto da studenti del corso di studi in Giurisprudenza, specializzandi post lauream e liberi professionisti, ovvero il futuro di quei settori teorici e pratici rappresentati dai Relatori.

Il volume si caratterizza per l’eterogeneità dei contributi, dovuta ai differenti approcci al tema e alle diverse chiavi di lettura della attuale realtà normativa, sociale ed economica; una caratteristica che, come ci auguriamo e come, peraltro, è nostra profonda convinzione, rende la trattazione ancor più interessante.

Contributi

Patrimonio culturale, diritto e storia

Barbara Cortese

Il contributo mette a fuoco alcuni aspetti dell’attuale impostazione normativa e di alcune proposte concettuali dottrinarie in rapporto alla storia della tutela del patrimonio culturale.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/1

Ambiente e biosfera: la rovina del pianeta e quella del territorio

Paolo Maddalena

Il contributo mette a fuoco le criticità del rapporto fra logiche economiche, soprattutto commerciali e finanziarie, e conservazione del territorio, con uno sguardo alle ricadute di tale rapporto sull’ambiente.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/2

Per una lettura sociologico-giuridica dei beni culturali come ‘beni comuni’

Sergio Marotta

Il contributo mette a fuoco alcuni aspetti inerenti alla globalizzazione e denazionalizzazione dei beni culturali e alla costruzione della categoria beni comuni in chiave sociologica.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/3

I soggetti privati e la valorizzazione del patrimonio culturale

Ettore Battelli

Il saggio analizza il tema del “patrimonio culturale” sotto il profilo statico della tutela (prevenzione) ma anche sotto quello dinamico delle opportunità di sviluppo (valorizzazione). Il Codice dei beni culturali e alcuni recenti interventi legislativi tendono a riconoscere ai privati un ruolo sempre più importante. Le forme di collaborazione pubblico-privato, oltre ad aver il pregio di coniugare un interesse pubblico (utilità sociale) con un interesse privato (il profitto), sono in grado di assicurare vantaggi ulteriori, sotto il profilo dell’efficienza e dell’efficacia.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/5

Profili costituzionali della tutela del patrimonio culturale

Francesco Rimoli

Il contributo mette a fuoco alcuni aspetti del rapporto fra la normativa fondamentale di matrice costituzionale e l’attuazione a livello di legislazione ordinaria in tema di tutela del patrimonio culturale.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/6

Tutela e valorizzazione del bene culturale religioso. Tra competenza statale e collaborazione con le confessioni religiose

Rita Benigni

Il contributo mette a fuoco alcuni aspetti della sovrapposizione della culturalità del bene e dell’interesse religioso, fra i quali i rapporti di collaborazione tra Stato e Chiesa, sia sul piano della disciplina sia sul piano dell’attuazione della tutela.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/7

Beni culturali, beni comuni, estrazione

Ugo Mattei

Il saggio analizza il concetto di beni comuni che, con tutti i suoi limiti, è stato capace, di aprire una discussione vera tra discipline accademiche non solo giuridiche. La “Commissione Rodotà” inquadrava i beni culturali come beni comuni. I beni comuni sono, infatti, un tentativo di recupero di elementi di accesso, di partecipazione, di organizzazione pubblica. Si critica, quindi, quella visione aziendalistica dei beni culturali che ha portato alla privatizzazione anche dei musei (un falso modello). La disciplina dei beni culturali, con le loro esigenze di conservazione e cura, può fornire, alla teoria dei beni comuni, un modello assai utile. 

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/8

I beni comuni: dalla fruizione alla gestione

Luca Nivarra

Esiste una definizione giuridica di beni comuni che non fu mai tradotta in una norma giuridica. La definizione è quella contenuta nella proposta della “Commissione Rodotà” alla quale era stato affidato il compito di predisporre un’ipotesi di riforma della disciplina dei beni pubblici. Tale proposta aveva previsto che: «Titolari di beni comuni possono essere persone giuridiche pubbliche o private; in ogni caso deve essere garantita la loro fruizione collettiva, nei limiti e secondo le modalità fissate dalla legge». Pur essendo una nozione innovativa, si osserva che sarebbe stato più semplice distinguere il profilo della fruizione (assicurata alla collettività) da quello della gestione (esercitata dalla collettività).

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/9

Valorizzazione del patrimonio culturale: profili economici

Domenico Agnello
Roberto Mascellaro

Il contributo mette a fuoco alcuni aspetti dell’attuale valorizzazione economica del patrimonio culturale italiano, con attenzione particolare sull’incidenza di questa nel settore del turismo sia italiano, sia mondiale.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/10

Diritto penale e beni culturali: aporie e prospettive

Antonella Massaro

La tutela del patrimonio culturale, così come quella dell’ambiente, si caratterizza per un sistema sanzionatorio in cui il diritto penale è spesso confinato in una posizione servente rispetto a quello amministrativo. I principi di legalità e di offensività risultano messi a dura prova da fattispecie incriminatrici disorganiche e orientate più alla tutela di “funzioni” che a quella di “beni”. Senza enfatizzare eccessivamente le difficoltà derivanti da un’esatta ricostruzione del patrimonio culturale e, in particolare, dei beni culturali, come interessi giuridici penalmente rilevanti, si tratta piuttosto di individuare le esigenze di tutela sottese ai diversi beni culturali, anche al fine di verificare, in una prospettiva di riforma, le possibili linee di intervento su un sistema divenuto da tempo inadeguato e anacronistico.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/11

Tutela dei beni culturali e processo penale

Luca Lupária 

Il dibattito sulla tutela del patrimonio culturale nell’esperienza giuridica italiana risente di una preminenza accordata alle questioni relative al diritto penale sostanziale rispetto a quelle che si pongono sul versante processuale, evidenziando una lacuna che necessita di essere colmata. Gli strumenti investigativi ordinari si rivelano nel complesso insufficienti a un adeguato contrasto del traffico illecito dei beni culturali, agevolato spesso da tecnologie sofisticate e da contesti non ancora ben messi a fuoco. A ciò si aggiungono le criticità riguardanti la concreta operatività degli strumenti che consentono la materiale apprensione del bene trafugato, a partire dalla confisca. Con particolare riferimento, poi, ai players che agiscono all’interno dei circuiti di compravendita, vale a dire musei e case d’asta, un ruolo decisivo potrebbe essere giocato dalla disciplina, anche processuale, relativa alla responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato, come disciplinata dal d.lgs. n. 231 del 2001.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/12

Peculiarità delle attività di tutela del Comando CC TPC

Roberto Colasanti

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) svolge un ruolo di primo piano nella tutela del patrimonio culturale nell’ordinamento giuridico italiano. L’attività del TPC riguarda interventi non solo di carattere repressivo ma anche di carattere preventivo, che spesso implicano operazioni a livello transnazionale.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/13

Beni culturali e conformazione dei rapporti tra privati: quando la proprietà ‘obbliga’

Francesco Longobucco

Il saggio analizza i vari aspetti della circolazione legale dei beni culturali attraverso la moderna teoria dei beni, approfondendo la funzione di proprietà (funzione 'sociale' e 'universale'), al fine di risolvere problemi e conflitti riguardanti la materia in esame. Un particolare statuto giuridico dei beni culturali assume rilevanza, in quanto questo tipo di proprietà ha una disciplina che si compone non solo di facoltà, ma anche di una serie di obblighi sui soggetti privati [così come emerge dalla recente Codice dei beni culturali (il cosiddetto 'Codice Urbani ')].

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/14

Quale modello per i beni culturali?

Aurelio Gentili

La disciplina dei beni culturali dipende solo in ridotta misura dalla titolarità. Essa riguarda soprattutto la fruizione, e poi la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la circolazione. Lo stesso codice culturale aspira ad un modello unitario, ma esso può risultare inadatto ad una realtà differenziata, cosi come il modello dominicale risulta inadeguato, sia sul piano della congruità sia su quella della effettività, a risolvere problemi che in buona parte prescindono dalla titolarità dei beni.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/15

Riflessioni a margine del sistema sanzionatorio previsto dal c.d. codice dei beni culturali

Mario Trapani

Le fattispecie incriminatrici contenute nel c.d. codice dei beni culturali risultano disorganiche e frammentarie. Le condotte penalmente rilevanti sono individuati attraverso una tecnica di descrizione analitica, i reati risultano orientati a tutelare “funzioni amministrative” e non veri e propri “beni giuridici”, le pene previste sono spesso irrisorie e meramente simboliche.
Si tratta dunque di un sistema sanzionatorio complessivamente debole, caratterizzato da uno scarso coordinamento tra l’illecito penale e quello amministrativo. Emerge in tutta la sua urgenza la necessità di intervenire per via normativa, al fine di apprestare una tutela che risulti adeguata alla natura dei beni culturali come beni che appartengono all’intera umanità.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/16

La nozione del bene culturale: alcune riflessioni

Letizia Vacca

Il contributo propone alcune riflessioni sulla difficoltà di inquadrare giuridicamente il concetto di bene culturale, soprattutto in termini di patrimonialità del bene e di titolarità dominicale, che sia pubblica o sia privata.

DOI: 10.13134/978-88-97524-95-3/17

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