Beyond the Last ‘Post’. Il turismo e le sfide della contemporaneità

A cura di:  Barbara Antonucci, Eleonora Gallitelli
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: dicembre 2024
Pagine: 251
ISBN: 979-12-5977-407-1
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Abstract

Il volume raccoglie i contributi del convegno internazionale Beyond the Last ‘Post-’. Il turismo e le sfide della contemporaneità, tenutosi a Roma il 20 e il 21 giugno 2023. Le due giornate – collocate all’interno delle attività di ricerca portate avanti dallo Spoke-9 Cultural Resources for Sustainable Tourism (CREST), progetto PNRR Changes PE5 (capofila Università Ca’ Foscari) – sono nate dalla necessità di un confronto sui nuovi scenari del turismo. Negli ultimi decenni, infatti, la promozione del territorio e la fruizione del patrimonio sono state sempre più legate a una serie di ‘post-’; dal post-modernismo al post-colonialismo, senza contare le questioni aperte sul fronte del turismo post-Covid.

Il convegno ha voluto rappresentare un momento di confronto e riflessione attorno ad alcuni ‘post’ che riguardano il rapporto tra turismo e spazio, ponendo al centro del dibattito temi legati alla promozione di un turismo culturale di rinnovata qualità, etico e consapevole, capace di scardinare la visione univoca e talvolta stereotipata di una destinazione, conferendo maggiore visibilità a forme più sostenibili di turismo. In tale ottica, i contributi presenti nel volume riflettono su pratiche virtuose di fare turismo e su iniziative mirate a promuovere forme di turismo culturale innovativo, con lo sguardo rivolto anche alle nuove tecnologie e alla promozione digitale della destinazione, attraverso indagini di tipo semiotico e linguistico. Fare e promuovere un turismo di qualità implica una riscoperta dei luoghi, recuperandone una memoria passata inesorabilmente intrecciata alle “nuove memorie”, figlie dell’epoca contemporanea. Il rapporto dinamico tra passato e presente, l’opportunità di fruire lo spazio interpretandolo secondo punti di vista un tempo sommersi, la ri-definizione della relazione tra turisti e autoctoni aprano le porte a un diverso sistema di concepire il movimento nel mondo e i suoi significati.

Contributi

Turismo passione di rivalsa: fare turismo nel post Covid-19

Chiara Gallitelli  Riccardo Finocchi 

Da una prospettiva semiotica e filosofica il turismo post Covid-19 manifesta un’intensa valorizzazione passionale, conseguenza del periodo di lockdown a sua volta causa di un revenge effect che qui analizziamo adottando un approccio teorico coerente. Si tratta di un’analisi semiotica del turismo, svolta anche con l’ausilio di quadrati semiotici in grado di evidenziare le relazioni di senso del fare turismo in una determinata epoca e in una determinata cultura. I casi di studio illustrati sono testi tratti da alcune campagne regionali di promozione del turismo (in particolare Toscana e Trentino).

This paper, moving from a semiotic and philosophical approach, suggests that post-Covid-19 tourism is the site of an intense value investment at a passional level; indeed, it considers this as a consequence of the lockdown period, which in turn originated a revenge effect we are trying to approach with a theoretically consistent methodology. The semiotic analysis of tourism sketched in the paper – with heuristic devices such as the semiotic square – aims at highlighting meaning relations related to “tourism making” in a specific period and culture (contemporary, post Covid-19 Western culture, and more specifically Italy). The case studies discussed, therefore, are recent Italian regional tourist commercials, as part of promotional audiovisual campaigns (in particular, of Tuscany and Trentino).

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/1

Languaging Playable Museums: The Case of Father and Son

Silvia Cavalieri  Silvia Pettini 

Negli ultimi decenni, il ruolo dei videogiochi nella creazione di nuove esperienze per i visitatori dei musei ha attratto una notevole attenzione accademica. Al contrario, la dimensione linguistica del videogioco museale (Viola e Giulierini, 2018) è un’area ancora inesplorata. Al fine di stimolare un dibattito sul tema dalla prospettiva della Linguistica videoludica (Ensslin, 2012; Ensslin e Balteiro, 2019a), l’articolo presenta uno studio di caso pilota di tipo corpus-assisted che indaga la versione originale inglese di Father and Son (TuoMuseo/MANN, 2017), il primo videogioco al mondo pubblicato da un museo.

The role videogames play in creating new experiences for museum visitors has attracted considerable scholarly attention in the past decades, but the linguistic dimension of «the playable museum» (Viola & Giulierini, 2018) is still a neglected research area. In order to foster debate on the topic from the perspective of Game Linguistics (Ensslin, 2012; Ensslin and Balteiro, 2019a), this paper presents a pilot corpus-assisted case study which explores the language of the original English version of Father and Son (TuoMuseo/MANN, 2017), the first videogame in the world published by a museum.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/2

Ostiense and Esquilino on Two Institutional Tourism Websites. Dominant Framings and Possible Reframings

Eleonora Gallitelli 

Questo articolo si propone di analizzare l'identità discorsiva e i principali framings con cui la città di Roma è presentata in due siti turistici istituzionali, Italia.it e Turismoroma.it, concentrandosi sui due quartieri pilota del progetto «Roaming in Rome»: Ostiense-Garbatella ed Esquilino. Attraverso la multimodal discourse analysis (Kress and van Leeuwen, 2001) vengono prese in esame le caratteristiche visuali e verbali di alcune sezioni dei due siti web. Infine, adottando la positive discourse analysis (Martin, 2004; Bartlett, 2012), si offrono alcuni esempi di altre storie possibili su Roma tratti dalla stampa internazionale e da opere di saggistica letteraria.

This paper sets out to analyse the discursive identity and the main framings of the city of Rome in the English versions of two key institutional tourism websites, Italia.it and Turismoroma.it, with a focus on the two pilot neighbourhoods of the project «Roaming in Rome»: Ostiense-Garbatella and Esquilino. The visual and verbal features of selected sections of the two websites are examined through multimodal discourse analysis (Kress and van Leeuwen, 2001). Finally, drawing on Positive Discourse Analysis (Martin, 2004; Bartlett, 2012), a few examples of other possible stories that could be told about Rome are offered, ranging from international news articles to literary nonfiction works.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/3

#venereitalia23 come ambasciatrice e influencer virtuale: un’analisi socio-semiotica

Sabrina Francesconi 

Questo contributo offre una disamina socio-semiotica del ruolo di Venere nella campagna ENIT Italia: Open to Meraviglia, lanciata per intercettare il mercato internazionale post-pandemico. Particolare attenzione è stata dedicata a un dataset di testi visivi tratti dal profilo Instagram #venereitalia23. L’indagine dei contenuti e delle modalità di codificazione degli stessi si avvale di un modello che integra strumenti proposti da a) Graham Dann per l’analisi dei soggetti umani nelle immagini turistiche, b) Kress e van Leeuwen per la disamina della configurazione della modalità nei testi turistici e c) Banaszkiewicz per l’indagine della rappresentazione delle dinamiche di genere nei cataloghi turistici. I risultati dimostrano che Venere, ambassador e influencer virtuale della campagna, solo apparentemente sfida modelli tradizionali di rappresentazione di genere. In ultima analisi, strategie che potrebbero conferire agency a #venereitalia23 sono finalizzate al proporla e confermarla come oggetto dello sguardo turistico.

This paper presents a socio-semiotic analysis of Venus within the Italia: Open to meraviglia tourism marketing campaign, launched by ENIT in the 2023 post-pandemic international tourist market. Particular attention has been devoted to a dataset of visual texts retrieved from the #venereitalia23 Instagram profile. The analysis adopts an integrated methodological framework, combining a) Dann’s model (1996) for the analysis of human participants in visual tourist images, b) Kress and van Leeuwen’s coding orientations for modality configuration (2006), and c) categories identified by Banaszkiewicz (2014) for the visual representation of women in tourist catalogues. Results show that the choice, coding and use of Venus as female ambassador and influencer within the campaign only apparently question and challenge traditional modes and forms of gender representation in tourism discourse. Strategies that may provide agency are, ultimately, used to confirm #venereitalia23 as the object of the tourist gaze.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/4

Memoria in corso: il District Six Museum a Cape Town

Maria Paola Guarducci 

Celebre meta turistica, il Sudafrica si distingue ormai anche per la ‘musealizzazione’ della propria storia. Questo articolo propone una riflessione sul District Six Museum di Cape Town, intitolato al quartiere multietnico distrutto a seguito delle leggi che dagli anni Cinquanta vietarono la compresenza di etnie differenti negli stessi spazi. Inaugurato nel 1994 in una chiesa metodista sopravvissuta ai bulldozer, il museo esiste grazie alla partecipazione degli ex-residenti della zona. Il mio intervento indaga l’idea del “museo postcoloniale” come work in progress, fondato sulla memoria come motore non solo della storia passata ma anche del presente e del futuro.

A famous tourist destination, South Africa is also renown for the ‘musealization’ of its history. This article reflects upon the District Six Museum in Cape Town, named after the multiethnic neighborhood destroyed as a result of the 1950s laws that banned the coexistence of different ethnic groups in the same spaces. Opened in 1994 in a Methodist church which survived the bulldozers, the museum relies upon the active participation of former residents of this area. My article investigates the idea of the “postcolonial museum” as a work in progress, in which memory activates not only the past but also the present and the future.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/5

Luoghi di memoria ispanoamericani a Roma (Simón Bolívar e il giuramento sul Monte Sacro)

Camilla Cattarulla 

Il viaggio, e soprattutto il viaggio in Europa, torna costantemente nella vita degli intellettuali e dei politici ispanoamericani, prima, durante e dopo il conseguimento dell’Indipendenza dalla Spagna, con significati diversi a seconda dei contesti ideologici e culturali di provenienza e degli obiettivi specifici. Meta privilegiata da tutti è Parigi, ma dalle tappe del viaggio europeo non sono escluse l’Italia e, ovviamente, Roma. Fonti di queste esperienze sono le relazioni di viaggio, ma, accanto ad esse, non dobbiamo ignorare quelle tracce fornite da monumenti, targhe e celebrazioni commemorative. La relazione intende dare conto di un case study, relativo al giuramento di Simón Bolívar sul Monte Sacro, che si può configurare come vero e proprio luogo di memoria in cui risalta la sempre vigente vitalità dei legami tra Roma e l’America ispanica in un continuo rapporto di continuità tra passato e presente.

Travel, and especially travel to Europe, constantly returns in the lives of Hispanic American intellectuals and politicians, before, during and after the achievement of Independence from Spain, with different meanings depending on the ideological and cultural contexts of origin and specific goals. A favourite destination for all is Paris, but Italy and, of course, Rome are not excluded from the stops on the European journey. Sources of these experiences are found in travel reports, but, alongside with them, we should not ignore traces provided by monuments, plaques and commemorative celebrations. This report intends to give an account of a case study, relating to Simón Bolívar’s oath on Monte Sacro, which can be configured as a true place of memory in which the ever-present vitality of the ties between Rome and Hispanic America stands out in a continuous relation of continuity between past and present.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/6

Sicilia: l’isola non trovata

Gastone Saletnich 

Se il cibo si delinea come un punto d’incontro e di scambi tra culture, vero e proprio giacimento culturale, frutto di mescolanza di genti e luogo di introspezione, se davvero si costituisce come esito di un processo evolutivo identitario, la Sicilia, con le civiltà che vi si sono succedute e la sua straordinaria tradizione alimentare, rappresenta un paradigma perfetto; terra dove il cibo diventa uno straordinario narratore di un inesauribile patrimonio di storia, intrecci e culture. Da sempre crocevia di strade di mare, di incroci, di viaggi e approdi provvisori, quest’isola, come scriveva Braudel, taglia in due il Mediterraneo.

If food is emerging as a point of contact and of exchange between cultures, an actual and real cultural reservoir, generated by a blend of people and an introspection site, if it is establishing itself as outcome of an evolutionary process of identity, Sicily, with its various civilizations that followed each other and its outstanding food heritage, represents a perfect paradigm; a land where food becomes an extraordinary teller of an endless legacy of history, plots and cultures. Always a crossroad of sea roads, intersections, trips and temporary landings, this island, as Braudel wrote, cuts in half the Mediterranean.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/7

From impossible journeys to possible ‘nostalgic sites’ in post-communist reunified Germany

Cinzia Pierantonelli 

Dai viaggi impossibili ai possibili “luoghi nostalgici”, nuovi obiettivi turistici, mete di viaggi culturali, anche luoghi costruiti o ri-costruiti, oggetti fatti o rifatti, della memoria considerata autentica, messi in mostra come esperienza turistica o ricostituiti nella nostra ultima epoca di grandi trasformazioni. Le città con le loro inesauribili capacità di mutazione, sull’esempio di quella più “amata dagli italiani”, Berlino, magnete culturale, portano a un nuovo “Tourist Gaze” (Urry, 2001). Il presente lavoro si concentra sullo sviluppo dei musei di storia, visto dalla particolare angolatura del quotidiano, nei Paesi dell’ex blocco orientale che si stanno ancora confrontando con il passato comunismo. Praga, Varsavia, Mosca e Berlino hanno rapidamente cambiato la loro “facciata” introducendo importanti attrattori per lo sviluppo del turismo come i musei dedicati all’epoca comunista.

From impossible journeys to possible ‘nostalgic sites’, new tourist objectives, destinations for cultural journeys, also places whether built or re-built, and objects whether made or remade, of memory considered authentic show-cased as a tourist experience or reconstituted in our most recent era of great transformations. The city with its inexhaustible capacity for mutation, following the example of the one most «loved by Italians», Berlin, cultural magnet, leads to a new «Tourist Gaze» (Urry, 2001). This paper focuses on the development of museums of history, captured from a distinctive angle of the daily life, in the former Eastern Bloc countries which are still coping with the long-lasting effects of Communism. Prague, Warsaw, Moscow, and Berlin rapidly changed their ‘façade’ by introducing important attractors for the development of tourism such as museums dedicated to the communist era.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/8

Lost in post: memory and oblivion in post-Soviet urban text

Laura Piccolo 

Il saggio si propone di indagare la dialettica tra memoria e rimozione nel ‘testo urbano’ russo postsovietico dopo l’invasione dell’Ucraina. Il 24 febbraio 2022 ha infatti segnato una «accelerazione della storia» (Nora 1984 I, XVII), una netta cesura tra un passato prossimo – quello postsovietico – e un futuro ancora incerto. Tale cesura ha innescato un nuovo e inedito «lavoro di memoria» (Ricoeur, 2016: 40) ma anche di rimozione, che rielabora le funzioni dei luoghi e, conseguentemente, delle pratiche del quotidiano. Questi aspetti si riflettono sul ‘testo della città’ nel quale si assiste a operazioni di conservazione dei brand occidentali che in seguito all’invasione e alle sanzioni hanno lasciato (realmente o apparentemente) il paese, ma anche di rimozione, come nel caso dei morfemi urbani legati a Memorial: dalla chiusura delle sedi dell’organizzazione alla rimozione delle placche del progetto della memoria Poslednij Adres (Ultimo indirizzo).

The article aims to investigate the dialectic between memory and oblivion in the post-Soviet Russian ‘urban text’ after the invasion of Ukraine. Indeed, 24 February 2022 marked an «acceleration of history» (Nora 1984 I, XVII), a sharp caesura between a near past – the post-Soviet past – and a still uncertain future. This caesura has triggered a novel and unprecedented «work of memory» (Ricoeur, 2016: 40) but also a process of obliteration, which has redefined the functions and the roles of places themselves and, consequently, of everyday practices. This is reflected in the urban ‘text of the city’ in which there are operations of continuity of Western brands that have left (whether really or apparently) the country as a result of the invasion and sanctions, but also of removal, as in the case of the urban morphs linked to Memorial: from the closure of the organisation’s headquarters to the dismantling of the plaques of the Poslednii Adres (Last Address) memory project.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/9

Brochure Discourse and the Tourist Gaze: a Critical Reading of Jamaica Kincaid’s A Small Place

Barbara Antonucci 

Il presente lavoro indaga il fenomeno del turismo insulare attraverso un confronto tra turismo e colonialismo che prende le mosse da una lettura critica di A Small Place (1988) di Jamaica Kincaid. Nell’opera di Kincaid, lo sguardo e la voce della narratrice ci offrono una rappresentazione dell’arrivo dei turisti ad Antigua, nota isola dei Caraibi, e il ritratto che ne emerge smaschera una fisionomia brutale del turismo che può arrivare a costituire una minaccia per le popolazioni autoctone e il loro territorio nel momento in cui i visitatori non riconoscono l’identità e l’essenza di chi vive in tali luoghi “feticizzati” e miticizzati. Estendendo una simile prospettiva all’insieme dei paradisi insulari divenuti meta di un certo tipo di turismo dopo la decolonizzazione – proprio in virtù del fatto che la promozione di questi siti idilliaci ruota sistematicamente intorno al campo semantico del “paradiso” – nel saggio si evidenzia l’impatto del linguaggio pubblicitario sulla percezione delle destinazioni turistiche insulari.

The present paper scrutinizes the phenomenon of island tourism, drawing a comparison between tourism and colonialism through a critical reading of Jamaica Kincaid’s A Small Place (1988). Kincaid’s work portrays and narrates the arrival of tourists on the Caribbean Island of Antigua, observed through the lens of the narrator, unmasking the brutal side of tourism, which jeopardizes both native populations and their environments, with visitors neglecting the very identity of those who inhabit these ‘fetishized’ and mythicized places. Extending this perspective to all the island paradises which became target destinations for a certain kind of tourism after decolonization – for the promotional discourse around these idyllic places features the semantic field of paradise – the paper reflects on the impact of brochure discourse on the perception of island destinations.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/10

Il turismo scolastico a Roma negli anni del fascismo, fra ideologia, istruzione e svago

Lorenzo Cantatore 

Nella storia della scuola italiana, soprattutto in alcuni momenti storici, il rapporto fra scuola e identità politico-culturale è stato particolarmente sensibile a un uso pedagogico dell’ambiente e dei suoi documenti e monumenti, con casi di turismo scolastico fortemente condizionato dall’uso pubblico e propagandistico del territorio e della sua storia. L’indagine condotta su una collezione di quaderni scolastici di alunni e di alunne di scuole elementari romane degli anni Venti e Trenta del Novecento evidenzia interessanti episodi di public history marcatamente ideologizzati, soprattutto per quanto riguarda le esperienze “turistiche” documentate da testi verbo-visivi che fanno della scrittura bambina una fonte imprescindibile per la storia dell’educazione.

In the history of Italian school, especially in certain historical moments, the relationship between school and cultural-political identity has been particularly sensitive to a pedagogical use of the environment and its documents and monuments, with cases of school tourism strongly conditioned by the public and propagandistic use of the territory and its history. The investigation conducted on a collection of school notebooks of pupils of Roman elementary schools in the 1920s and 1930s highlights interesting and markedly ideologized episodes of public history, especially with regard to the “tourist” experiences documented by verbo-visual texts that make children's writing an indispensable source for the history of education.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/11

Turismo da eventi e comunità locale: il caso di Culture sonore a Ravello in Costiera Amalfitana

Maddalena Pennacchia 

Prendendo le mosse da uno dei quesiti posti da questo volume, ovvero cosa può essere cambiato nella pratica e nella teoria del turismo in un’epoca che vive nel post- e persino nel post-Covid, il presente contributo riprende e aggiorna alcuni discorsi sul turismo e il tempo libero che ho affrontato, negli anni, da diverse angolature, concentrandosi questa volta sul turismo da eventi e in particolare sull’esigenza di osservare e ascoltare, oggi ancor più di ieri, le realtà territoriali in cui questi eventi si svolgono; si tratta, infatti, sempre di territori con caratteristiche geografiche, urbanistiche, sociali e storico-culturali molto specifiche, territori popolati, non vuoti, che è importante non solo conoscere e rispettare ma coinvolgere attivamente se si aspira a sviluppare, oltre agli eventi con la loro attrattiva turistica, anche modelli relazionali e formativi ispirati ai saperi umanistici, alle arti e, in generale, ai valori della creatività. Il caso di studio è relativo al territorio della Costiera Amalfitana e al Ravello Festival oltre che al progetto Culture sonore nato nel 2023.

Building on one of the main questions posed by this volume, namely, what may have changed in the practice and theory of tourism in the post-Covid era, this contribution updates some of the discourses on tourism and leisure that I have addressed, over the years, from different angles, focusing this time on event tourism and in particular on the need to take more care of the communities in which these events take place; in fact, the areas where festivals and events happen always have specific geographic, urban, social and historical-cultural characteristics; they are peopled by residents whose capacity to welcome visitors should be fostered and nourished to stay healthy. The case study here reported is related to the Amalfi Coast and the Ravello Festival as well as the Culture sonore project that started in 2023, which experiments with a relational and educational model based on humanistic knowledge, the arts and, more broadly, the values of creativity.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/12

Turismo e teatro nell’era post-Covid: il caso di Chasing the Ghost of Rome

Francesca Forlini 

Le restrizioni imposte dalla crisi sanitaria hanno favorito la diffusione di produzioni teatrali open-air, site-specific e immersive. Questo contributo esplora l’intersezione tra teatro e turismo, evidenziando come tali modalità possano efficacemente promuovere il patrimonio culturale, l’educazione e lo sviluppo sostenibile. Analizzando la performance itinerante Chasing the Ghost of Rome, creata nel contesto della Shakespeare’s Rome International Summer School, si discute la rilevanza del turismo come settore economico globale e laboratorio di sperimentazione culturale e pedagogica, interrogandosi sul futuro dei settori legati all’esperienza dal vivo in un contesto sempre più virtuale.

The Covid-19 restrictions have led to an increasing diffusion of open-air, site-specific, and immersive theatre productions. This article explores the intersection between theatre and tourism, highlighting how these practices effectively promote cultural heritage, education, and sustainable development. By analysing the promenade performance Chasing the Ghost of Rome, developed within the Shakespeare's Rome International Summer School, the article discusses the relevance of tourism as a global economic sector and a cultural and pedagogical experimentation hub, questioning the future of live-performance sectors in an increasingly virtual landscape.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/13

Pagine da visitare. L’albo illustrato come strumento di educazione al paesaggio e pedagogia del turismo nel case study della città di Roma

Simone di Biasio 

L’epoca contemporanea è caratterizzata da una nuova fase epistemologica di turismo e di pedagogia del turismo, che riflette i mutamenti socio-culturali delle città e di abitanti e visitatori. Il contributo indaga lo stato dell’arte delle narrazioni su Roma nella letteratura per l’infanzia, specie in relazione agli albi illustrati dagli anni Ottanta a oggi. La ricognizione si colloca all’interno del progetto PNRR Changes - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society – che pone attenzione alla conservazione del patrimonio anche dai rischi antropici. La formazione dell’homo viator (Bobbio, 2021) passa così, prima che tra strade e monumenti, tra pagine da visitare, per un’educazione alla cittadinanza e al paesaggio più sostenibili.

The contemporary era is characterized by a new epistemological phase of tourism and tourism pedagogy, reflecting socio-cultural changes in cities and their inhabitants and visitors. The paper investigates the state of the art of narratives about Rome in children’s literature, especially in relation to picture books from the 1980s to the present. The survey is part of the PNRR Changes project - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society - which pays attention to the preservation of heritage also from anthropogenic risks. The formation of the homo viator (Bobbio, 2021) thus passes, before that between streets and monuments, between pages to visit, for a more sustainable citizenship and landscape education.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/14

Percorsi di carta. Archivi e biblioteche come patrimoni e luoghi di memoria condivisa

Rosarita Digregorio 

Gli archivi sono sempre più aperti al vasto pubblico, non solo per la duplice funzione di conservazione e valorizzazione, ma per diverse ragioni culturali. Le sedi di questi istituti sono spesso siti architettonici di pregio, talora fuori dai circuiti del turismo di massa e poco noti alla stessa cittadinanza locale. I documenti, poi, sono sempre più diffusamente riconosciuti come fonti di conoscenza, coscienza storica, di memoria condivisa delle comunità di riferimento, degni di passare attraverso l’esperienza della vista diretta. Archivio ed esposizione non sono più concetti inconciliabili, ma due dimensioni strettamente intrecciate che pongono a privati e istituzioni nuove sfide.

Archives are increasingly open to the broader public, not only for the inseparable function of conservation and promotion, but for various cultural reasons. The locations of these institutes are often buildings of great artistic and architectural value, sometimes outside of the mass tourist urban circuit and little known even to local citizens. Documents, then, are increasingly widely recognized as sources of knowledge, historical awareness, shared memory of the communities of reference, worthy of being seen directly. Archive and exhibition are no longer irreconcilable concepts, but two closely intertwined dimensions that pose new challenges to individuals and institutions.

DOI: 10.13134/979-12-5977-407-1/15

Nella stessa collana

A cura di: Maddalena Pennacchia, Marinella Rocca Longo