Cultural Heritage as a Trigger for Civic Wealth Creation and Sustainable Urban Development

A cura di:  Mara Del Baldo, Martin Piber, Paola Demartini, Selena Aureli
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: giugno 2023
Pagine: 145
ISBN: 979-12-5977-201-5
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Abstract

La rigenerazione urbana si basa su una visione integrata volta a risolvere i problemi urbani e a promuovere lo sviluppo delle comunità interessate. Reiventare lo spazio, valorizzare la cultura per dare nuova vita ai centri storici, è un’esigenza civica crescente e una sfida per i politici e i manager delle città. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto valorizzando il Patrimonio Culturale e i saperi locali per generare nuove opportunità e benessere per i cittadini. Al momento, troppo spesso il Patrimonio Culturale viene apprezzato principalmente a fini turistici. Un fatto che causa anche molteplici problemi: sovraffollamento, gentrificazione, conflitti tra interessi turistici e civici, traffico urbano, generazione di posti di lavoro a basso reddito, per citare solo i più evidenti. Ne deriva che una profonda comprensione della partecipazione civica e democratica nell'accesso, nella conservazione e nello sfruttamento del nostro Patrimonio Culturale è un terreno fertile per il dibattito tra studiosi di varie discipline. I contributi di questo libro cercano di alimentare tale dibattito dal punto di vista degli studiosi di management.

Urban regeneration rests on an integrated and comprehensive vision aimed at solving urban problems and promoting the development of the concerned communities. A reinvention of the way space is perceived, building on culture to breathe new life into historic centres, is a rising civic need and a key challenge for policymakers and city managers. This could be achieved by resting on Cultural Heritage, local knowledge and capabilities to generate new opportunities and civic wealth. At present, Cultural Heritage is too often valued mainly for tourism purposes. A fact that also causes multiple problems: overcrowding, gentrification, conflicts between tourist and civic interests, urban traffic, generation of low-income jobs, to name but the most obvious. It follows that a deep understanding of civic and democratic participation in the access, preservation and exploitation of our Cultural Heritage is fertile ground for debate among scholars from various disciplines. The contributions in this book seek to fuel this debate from the perspective of management scholars.

Contributi

Editorial. Cultural Heritage as a trigger for Civic Wealth Creation and Sustainable Urban Development

Mara Del Baldo  Martin Piber  Paola Demartini  Selena Aureli 

Editorial. Urban regeneration rests on an integrated and comprehensive vision aimed at solving urban problems and promoting the development of the concerned communities. A reinvention of the way space is perceived, building on culture to breathe new life into historic centres, is a rising civic need and a key challenge for policymakers and city managers. This could be achieved by resting on Cultural Heritage, local knowledge and capabilities to generate new opportunities and civic wealth. It follows that a deep understanding of civic and democratic participation in the access, preservation and exploitation of our Cultural Heritage is fertile ground for debate among scholars from various disciplines. The contributions in this book seek to fuel this debate from the perspective of management scholars.

Editoriale. La rigenerazione urbana si basa su una visione integrata volta a risolvere i problemi urbani e a promuovere lo sviluppo delle comunità interessate. Reiventare lo spazio, valorizzare la cultura per dare nuova vita ai centri storici, è un’esigenza civica crescente e una sfida per i politici e i manager delle città. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto valorizzando il Patrimonio Culturale e i saperi locali per generare nuove opportunità e benessere per i cittadini. Ne deriva che una profonda comprensione della partecipazione civica e democratica nell'accesso, nella conservazione e nello sfruttamento del nostro Patrimonio Culturale è un terreno fertile per il dibattito tra studiosi di varie discipline. I contributi di questo libro cercano di alimentare tale dibattito dal punto di vista degli studiosi di management.

DOI:10.13134/979-12-5977-201-5/1

Governance systems for civic wealth creation through a new accessibility to cultural heritage: the case of “La Paranza”

Alessandra Lardo  Loris Landriani  Raffaele Fiorentino  Stefano Marciano 

The aim of this research paper is to analyse the role of governance models for the creation of civic wealth through recovered cultural heritage (CH). We perform field-based research using the case study method. The case study method is particularly suitable to address our research objective because it allows for conducting an in-depth and exploratory analysis of Governance systems phenomena in relation to CH. We selected the case of the social cooperative “La Paranza”, founded in the Rione Sanità, a neighborhood of Naples, in 2006. We use semi-structured interviews, corporate reports, and secondary sources. The analysis carried out shows how the initiative of a group of young people, rooted in an area that is not favourable for historical and social reasons, under the guidance of a local parish priest and with the initial help of a team of professionals and a funding entity, succeeded in enhancing an entire neighbourhood by focusing on the recovery of the Catacombs of St. Gennaro, as a catalyst for the recovery of the people living in the social space in which they insist. The originality of our study consists in demonstrating that cultural assets, as a ‘new’ category of common goods, no longer become the goal of governance interventions in this sector, but rather a tool for the regeneration of places and, above all, of people, opening to a real civic wealth.

L'obiettivo della ricerca è analizzare il ruolo dei modelli di governance per la creazione di ricchezza civica attraverso il recupero del patrimonio culturale (CH). La ricerca è stata condotta utilizzando il metodo del case study, il quale risulta particolarmente adatto in quanto permette di condurre un'analisi approfondita ed esplorativa dei fenomeni dei sistemi di governance in relazione alla CH. Abbiamo scelto il caso della cooperativa sociale "La Paranza", fondata nel Rione Sanità, un quartiere di Napoli, nel 2006. Abbiamo utilizzato interviste semi-strutturate, report aziendali e fonti secondarie. L'analisi svolta mostra come l'iniziativa di un gruppo di giovani, radicata in un'area poco favorevole per ragioni storiche e sociali, sotto la guida di un parroco locale e con l'aiuto iniziale di un gruppo di professionisti e di un ente finanziatore, sia riuscita a valorizzare un intero quartiere puntando sul recupero delle Catacombe di San Gennaro come catalizzatore per il recupero delle persone che vivono nello spazio sociale circostante. L'originalità del nostro studio consiste nel dimostrare che i beni culturali, in quanto "nuova" categoria di beni comuni, non diventano più l'obiettivo degli interventi di governance del settore, ma piuttosto uno strumento di rigenerazione dei luoghi e, soprattutto, delle persone, aprendo a una vera e propria ricchezza civica.

DOI:10.13134/979-12-5977-201-5/2

The role of the municipality in a UNESCO site: which mechanisms could leverage civic wealth creation?

Mara Del Baldo  Paola Demartini  Selena Aureli 

This chapter aims to investigate the role played by a local key stakeholder such as the municipality in activating those mechanisms that allow the creation of civic wealth through the lenses of the theoretical framework of civic wealth creation proposed by Lumpkin and Bacq (2019). The investigation of the case of Urbino (Italy) whose UNESCO management plan has been recently revised has been grounded on a qualitative-driven approach (focused on a case study method, suitable for an exploratory analysis) and using a triangulation of tools to collect information (semi-structured interviews, participating observation and secondary sources). In the attempt to question if and how CH can be a trigger for Civic Wealth Creation in small historical town, our research identifies the role of the Public Administartion as orchestrator or at least stimulator of a participatory approach to the governance of cultural heritage as a driver for creating civic wealth.

Il presente lavoro si propone di indagare il ruolo svolto da uno stakeholder chiave, come l’Amministrazione civica, nell'attivare quei meccanismi che consentono la creazione di ricchezza e benessere (civic wealth) attraverso la lente teorica proposta da Lumpkin e Bacq (2019). L'indagine si focalizza sul caso di Urbino (Italia), il cui piano di gestione UNESCO è stato recentemente aggiornato e adotta un approccio qualitativo (incentrato sul metodo dello studio di caso, adatto ad un'analisi esplorativa) e sull'utilizzo di una triangolazione di strumenti per raccogliere informazioni (interviste semi-strutturate, osservazione partecipante e fonti secondarie). Nel tentativo di capire se e come il patrimonio culturale possa essere un fattore che genera ricchezza nelle piccole città storiche, la nostra ricerca identifica il ruolo significativo dell’amministratore pubblico, quale soggetto promotore di un approccio partecipativo alla governance del patrimonio culturale.

DOI:10.13134/979-12-5977-201-5/3

Community Engagement and Self-Management in Liquid Times: the Case of the Container Garden at the School of Management and Economics of the University of Turin

Chiara Certomà  Daniel Torchia  Dario Cottafava  Federico Cuomo  Jacopo Fresta  Laura Corazza  Luca Battisti 

The paper presents the case of a small (about 200 m2) container garden created in a neglected space within the premises of the School Management and Economics of the University of Turin. The project is part of the framework ‘Proposal for Citizen Engagement’ of EIT Food Cross-KIC New European Bauhaus. ‘L’orto della SME’ is an example of ‘self-governance’ (Fournier, 2002), as well as a multi-stakeholder engagement hub for students, academics, local elderlies and professional gardeners to work together and share self-produced vegetables. This autoethnographic study aims to investigate how self-managed, recovered green spaces can lead to increasing social cohesion, sustainable production, and bottom-up community engagement. The research follows a qualitative methodology, presenting an exploratory case study, complemented by autoethnographic elements, stemming from the direct involvement of the authors in the project. Findings show that container gardens are rather inexpensive and instruments of social inclusion, equality and sustainable consumption to be scaled-up and applied to different contexts. Moreover, the exchange of good practices between different communities helps empowering the parties and creates an intergenerational knowledge flow. Sustainability therefore becomes key for redeveloping spaces. The study is one of the very first ones conducted on the New European Bauhaus and shows the value of European-funded cultural initiatives in
regenerating neighborhoods and promoting sustainable practices.

Il paper presenta il caso di un progetto di costruzione di orti in cassone creato all’interno di uno spazio trascurato presso la sede della Scuola di Management ed Economia dell'Università di Torino. Il progetto si inserisce nel quadro della " Proposal for Citizen Engagement’ di EIT Food Cross-KIC New European Bauhaus. L'”Orto della SME" è un esempio di "auto-governo" (Fournier, 2002), oltre che un luogo di coinvolgimento multi-stakeholder per studenti, accademici, ma anche cittadini, anziani del luogo e ortolani professionisti, per lavorare insieme e condividere gli ortaggi autoprodotti. Questo studio autoetnografico si propone di capire come gli spazi verdi autogestiti e recuperati possano portare a un aumento della coesione sociale, della produzione sostenibile e del coinvolgimento della comunità dal basso verso l'alto. La ricerca applica una metodologia qualitativa, presentando un caso di studio esplorativo, integrato da elementi autoetnografici, derivanti dal coinvolgimento diretto degli autori nel progetto. I risultati mostrano che gli orti in cassone sono piuttosto economici da diventare strumenti di inclusione sociale, uguaglianza e sostenibilità. Essi permettono di poter configurare progetti scalabili e applicabili in diversi contesti. Inoltre, lo scambio di buone pratiche tra diverse comunità contribuisce all'empowerment delle parti e crea un flusso di conoscenza intergenerazionale. La sostenibilità diventa quindi la chiave per la riqualificazione degli spazi. Lo studio è uno tra i primi ad implementare i principi del Nuovo Bauhaus Europeo e presenta un esempio di come sia possibile riportare valore nel rigenerare quartieri e promuovere pratiche sostenibili grazie alla progettazione europea.

DOI:10.13134/979-12-5977-201-5/4

Cultural Heritage alliances for sustainable urban and rural development

Elena Borin  Fabio Donato 

This paper aims at investigating the potential of creating alliances between cultural heritage in cities and in rural areas for promoting sustainable development at a regional level and in minor rural centers. More specifically, the paper has the objective of better understanding the potential characteristics of governance and management schemes of partnerships between cultural heritage organizations in cities/rural areas. The research uses a qualitative approach, presenting a case study analysis of the project Terre degli Uffizi, implemented in the Tuscany region (Italy). The case has been selected based on the criteria of relevance and representativeness and analyzed through the triangulation of data as indicated by Yin (2017). From the analysis, it emerged that, though the project was a top-down initiative, one of its main peculiarities was its flexibility and its capacity to tailor-make the cultural initiatives giving key roles to minor organizations thus creating the basis for cultural ecosystem creation. The results of the analysis contribute to the debate on the cooperation between cultural heritage organizations in cities and rural areas for regional sustainable development, as well as to the reflection on governance systems and management models for unlocking the potential of cultural cooperation for the territory.

Il presente lavoro si propone di indagare il potenziale della creazione di alleanze nella gestione del patrimonio culturale per promuovere lo sviluppo sostenibile a livello regionale e nei centri rurali minori. Più specificamente, il lavoro ha l'obiettivo di comprendere meglio le caratteristiche potenziali degli schemi di governance e di gestione dei partenariati tra organizzazioni culturali nelle città e nelle aree rurali. La ricerca utilizza un approccio qualitativo, presentando un'analisi di caso del progetto Terre degli Uffizi, realizzato nella regione Toscana (Italia). Il caso è stato selezionato in base ai criteri di rilevanza e rappresentatività e analizzato attraverso la triangolazione dei dati come indicato da Yin (2017). Dall'analisi è emerso che, sebbene il progetto fosse un'iniziativa top-down, una delle sue principali peculiarità era la flessibilità e la capacità di personalizzare le iniziative culturali dando ruoli chiave alle organizzazioni minori, creando così le basi per la creazione di un ecosistema culturale. I risultati dell'analisi contribuiscono al dibattito sulla cooperazione tra organizzazioni culturali nelle città e nelle aree rurali per lo sviluppo sostenibile regionale, nonché alla riflessione sui sistemi di governance e sui modelli di gestione per liberare il potenziale della cooperazione culturale per lo sviluppo dei territori.

DOI:10.13134/979-12-5977-201-5/5

The Role of Participation in European Capitals of Culture: Various Patterns and Consequences on Impact

Martin Piber  Michael Habersam 

Participation plays a prominent role when cities become European Capitals of Culture. Our article aims at analyzing different patterns of participation and how these patterns relate to diverse impact dimensions. The results highlight how patterns of participation relate to impact dimensions – with all difficulties to perceive this relation in an adequate way. Furthermore, we interpret ‘participation’ not exclusively as stakeholders participating in European Capital of Culture-events as consumers and/or (co-)producers, but rather in a reflexive way. Due to the importance of the political and organizational setting as framework for participation and impact, we raise the question who participates in the organizational development process of the management body itself. This shift in perspective is of practical and theoretical relevance.

La partecipazione gioca un ruolo di primo piano quando le città diventano Capitali Europee della Cultura. Il nostro articolo mira ad analizzare diversi modelli di partecipazione e come questi modelli si relazionano a diverse dimensioni di impatto. I risultati evidenziano come i modelli di partecipazione si relazionino alle dimensioni dell'impatto – con tutte le difficoltà a percepire questa relazione in modo adeguato. Inoltre, interpretiamo la "partecipazione" non esclusivamente come stakeholders che partecipano agli eventi delle Capitali Europee della Cultura come fruitori e/o (co-)produttori, ma piuttosto in modo riflessivo. Alla luce dell'importanza del contesto politico e organizzativo per interpretare la partecipazione e l'impatto, ci interroghiamo su chi partecipi al processo di sviluppo organizzativo dell'organo di gestione stesso. Questo cambiamento di prospettiva ha rilevanza sia pratica che teorica.

DOI:10.13134/979-12-5977-201-5/6

A New Accountability for Cultural Organisations. The SoPHIA proposal to innovate Sustainability Reporting

Alessandro Bollo  Annalisa Cicerchia  Flavia Marucci  Lucia Marchegiani  Mauro Baioni  Michela Marchiori  Paola Demartini 

Cultural organizations, which are created to preserve, share and valorise cultural heritage, are one of the engines of sustainable development and resilience of local communities and they need adequate tools to link with their audience and, more generally, with their stakeholders. Against this background, in this paper we highlight the main contributions of the SoPHIA model to innovate the Sustainability Reporting of cultural organisations. Accountability is currently less developed by the institutions/organizations of the cultural sector and also poorly investigated by scholars. The application of the SoPHIA model to the SR of cultural organisations could feed the process of engagement with their stakeholders and meanwhile it may represent a cognitive tool for managers to reflect on the results of their work.

Le organizzazioni culturali, nate per preservare, condividere e valorizzare il patrimonio culturale, sono uno dei motori dello sviluppo sostenibile e della resilienza delle comunità locali e necessitano di strumenti adeguati per relazionarsi con il proprio pubblico e, più in generale, con i propri stakeholder. In questo contesto, il presente lavoro evidenzia i principali contributi del modello di valutazione d’impatto SoPHIA per innovare la rendicontazione di sostenibilità delle organizzazioni culturali. L'accountability è attualmente poco sviluppata dalle istituzioni/organizzazioni del settore culturale e poco indagata dagli studiosi. L'applicazione del modello SoPHIA al bilancio di sostenibilità delle organizzazioni culturali potrebbe alimentare il processo di coinvolgimento degli stakeholder e, nel contempo, rappresentare uno strumento conoscitivo per i manager per riflettere sui risultati ottenuti.

DOI:10.13134/979-12-5977-201-5/7

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