Abstract

Il volume analizza le “situazioni affidanti” mortis causa in una prospettiva di comparazione diacronica; nonostante l’espressione “situazioni affidanti” sia stata coniata in tempi recenti, traendo origine dal dibattito civilistico sviluppatosi in relazione alla sussistenza e configurabilità del negozio fiduciario nell’ordinamento giuridico italiano, l’autrice ne fa impiego come chiave di lettura anche con riguardo alle fonti romane. Pertanto, la ricerca, partendo dalla nozione contemporanea di “situazione affidante”, si è indirizzata ad analizzare proprio le varie ipotesi di affidamento fiduciario mortis causa, dalla mancipatio familiae e dal fedecommesso in tutte le sue declinazioni, alle figure successive come l’affatomia e la Treuhand, lo use e il trust, nonché la esecuzione testamentaria e la fiducie, fino a giungere al diritto dei nostri giorni.

The book analyses the “situazioni affidanti” mortis causa in a diachronic comparative perspective; although the expression ‘situazioni affidanti’ was coined in recent times, originating from the civil law debate developed in relation to the existence and configurability of the trust transaction in the Italian legal system, the author also uses it as a key to interpretation with regard to Roman sources. Therefore, the research, starting from the contemporary notion of the “situazione affidante”, was directed to analysing precisely the various hypotheses of fiduciary entrustment mortis causa, from mancipatio familiae and fedecommissum in all its declinations, to subsequent figures such as affatomia and Treuhand, use and trust, as well as testamentary execution and fiducie, up to the law of today.