Abstract
Gli studi sociali non hanno mai elaborato una metodologia condivisa e anche per questo non riescono a svolgere il loro ruolo di coordinamento delle riflessioni sull’intreccio tra aspetti economici e politico giuridici della moderna società complessa. Anche per questa mancanza di coordinamento, il dibattito pubblico si frammenta e si sbilancia sull’'inevitabile superficialità dei mass media e dei social. Il volume sostiene che l’antica tradizione tecnica del diritto può validamente contribuire allo studio della socialità, aggiungendo all’interpretazione del dato normativo quella del dato sociale. Il testo propone una metodologia di studio sociale in cui anche il diritto può facilmente calarsi, e che offre anche spunti utili ai giuristi come tecnici, essi riguardano il rapporto tra diritto e politica, giudizio di fatto, interpretazione, discrezionalità, autotutela amministrativa e rimedi contro il suo cattivo esercizio.
Social studies have not developed a shared methodology and also for this reason they are unable to coordinate the public debate about economic and political-legal aspects of the complex modern society. Also due to this lack of coordination, the public debate is fragmented and unbalanced on the inevitable superficiality of the mass media and social networks. The volume argues that the ancient technical tradition of law can validly contribute to the study of sociality, adding to the interpretation of the normative datum that of the social datum. The text proposes a methodology of social study in which even the law can easily be inserted, and which also offers useful insights to jurists as technicians, they concern the relationship between law and politics, factual judgment, interpretation, administrative discretion, self-protection and remedies against their wrong exercise.