Profili ragionieristici della contabilità nazionale

Autore:  Claudio Columbano
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: ottobre 2024
Pagine: 192
ISBN: 979-12-5977-380-7
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Abstract

Il presente lavoro esamina la contabilità nazionale in una prospettiva ragionieristica, indagando la logica, il metodo e il sistema dei conti nazionali in vigore nell’Unione Europea: il Sistema europeo dei conti - SEC 2010. Lo studio è motivato dall’evidente processo di ‘contaminazione’ macroeconomica dei sistemi contabili pubblici, a seguito del quale alcuni saldi di contabilità nazionale hanno assunto, in Italia, rilievo costituzionale – su tutti, il ‘saldo del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche’. Allo scopo di consentire agli studiosi di ragioneria pubblica di contribuire con pienezza di strumenti ai processi evolutivi della contabilità delle amministrazioni pubbliche, il lavoro decostruisce questi saldi alla luce dei loro elementi costituenti, svelando così la dimensione ragionieristica della contabilità nazionale. In particolare, l’analisi rivela che la contabilità nazionale adotta il metodo partiduplistico in forma propria, rilevando sia l’aspetto economico sia l’aspetto finanziario dei fatti di gestione. L’analisi rivela, inoltre, che il principio di competenza economica adottato nella contabilità nazionale è basato su una logica di anticipazione dei ricavi, il che comporta una valutazione degli elementi del patrimonio generalmente basata sul prezzo di mercato e sul costo netto di sostituzione. Infine, l’analisi riconosce nel patrimonio netto e nelle sue variazioni l’oggetto principale delle rilevazioni, e illustra le diverse configurazioni di reddito rinvenibili nella contabilità nazionale a seconda di quali flussi sono ritenuti di competenza di un determinato esercizio. Con particolare riferimento alle amministrazioni pubbliche, l’analisi dimostra che il principio di competenza economica non è generalmente applicato alla rilevazione delle operazioni economiche tipiche delle amministrazioni pubbliche, la quale segue una logica essenzialmente finanziaria. Pertanto, l’adozione della contabilità economico-patrimoniale nelle amministrazioni pubbliche non può essere motivata dalla volontà di facilitare l’inserimento dei bilanci delle amministrazioni stesse nei conti nazionali, se non per quanto riguarda la rilevazione e la valutazione degli elementi che compongono il patrimonio pubblico.

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Il presente lavoro esamina la contabilità nazionale in una prospettiva ragionieristica, indagando la logica, il metodo e il sistema dei conti nazionali in vigore nell’Unione Europea: il Sistema europeo dei conti - SEC 2010. Lo studio è motivato dall’evidente processo di ‘contaminazione’ macroeconomica dei sistemi contabili pubblici, a seguito del quale alcuni saldi di contabilità nazionale hanno assunto, in Italia, rilievo costituzionale – su tutti, il ‘saldo del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche’. Allo scopo di consentire agli studiosi di ragioneria pubblica di contribuire con pienezza di strumenti ai processi evolutivi della contabilità delle amministrazioni pubbliche, il lavoro decostruisce questi saldi alla luce dei loro elementi costituenti, svelando così la dimensione ragionieristica della contabilità nazionale. In particolare, l’analisi rivela che la contabilità nazionale adotta il metodo partiduplistico in forma propria, rilevando sia l’aspetto economico sia l’aspetto finanziario dei fatti di gestione. L’analisi rivela, inoltre, che il principio di competenza economica adottato nella contabilità nazionale è basato su una logica di anticipazione dei ricavi, il che comporta una valutazione degli elementi del patrimonio generalmente basata sul prezzo di mercato e sul costo netto di sostituzione. Infine, l’analisi riconosce nel patrimonio netto e nelle sue variazioni l’oggetto principale delle rilevazioni, e illustra le diverse configurazioni di reddito rinvenibili nella contabilità nazionale a seconda di quali flussi sono ritenuti di competenza di un determinato esercizio. Con particolare riferimento alle amministrazioni pubbliche, l’analisi dimostra che il principio di competenza economica non è generalmente applicato alla rilevazione delle operazioni economiche tipiche delle amministrazioni pubbliche, la quale segue una logica essenzialmente finanziaria. Pertanto, l’adozione della contabilità economico-patrimoniale nelle amministrazioni pubbliche non può essere motivata dalla volontà di facilitare l’inserimento dei bilanci delle amministrazioni stesse nei conti nazionali, se non per quanto riguarda la rilevazione e la valutazione degli elementi che compongono il patrimonio pubblico.

This work examines national accounts from an accounting perspective, inquiring into the logic, the method and the objective of the system of national accounts currently adopted in the European Union: the European System of Accounts – ESA 2010. The study is motivated by the evident process of macroeconomic ‘contamination’ of public sector accounting systems, following which some accounting balances typical of national accounts have gained constitutional relevance in Italy – above all, the ‘net lending/net borrowing of the general government sector’. In order to allow public sector accounting researchers to fully contribute to the evolution of governmental accounting systems, this study deconstructs these balances into their constituent elements, thus unveiling the accounting dimension of national accounts. Specifically, the analysis reveals that national accounting adopts double-entry bookkeeping in proper form, as it records both the economic and the financial aspect of transactions. Also, the analysis reveals that the accrual principle adopted in the national accounts is based upon the anticipation of revenues, which implies a valuation of balance sheet elements at either market prices or net replacement values. Finally, the analysis shows that the objective of national accounts is to evaluate net wealth and its variations, and it elucidates the various configurations of income that emerge in the national accounts, depending on which flows are judged to accrue to a period. Focussing on public administrations, the analysis shows that the accrual principle is not generally applied to the recording of the typical government operations, which follows a financial logic. Therefore, adopting accrual accounting in public administrations cannot be motivated with the willingness to ease the compilation of national accounts, save for what concerns the recording and the valuation of the elements of government wealth.

 

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This work examines national accounts from an accounting perspective, inquiring into the logic, the method and the objective of the system of national accounts currently adopted in the European Union: the European System of Accounts – ESA 2010. The study is motivated by the evident process of macroeconomic ‘contamination’ of public sector accounting systems, following which some accounting balances typical of national accounts have gained constitutional relevance in Italy – above all, the ‘net lending/net borrowing of the general government sector’. In order to allow public sector accounting researchers to fully contribute to the evolution of governmental accounting systems, this study deconstructs these balances into their constituent elements, thus unveiling the accounting dimension of national accounts. Specifically, the analysis reveals that national accounting adopts double-entry bookkeeping in proper form, as it records both the economic and the financial aspect of transactions. Also, the analysis reveals that the accrual principle adopted in the national accounts is based upon the anticipation of revenues, which implies a valuation of balance sheet elements at either market prices or net replacement values. Finally, the analysis shows that the objective of national accounts is to evaluate net wealth and its variations, and it elucidates the various configurations of income that emerge in the national accounts, depending on which flows are judged to accrue to a period. Focussing on public administrations, the analysis shows that the accrual principle is not generally applied to the recording of the typical government operations, which follows a financial logic. Therefore, adopting accrual accounting in public administrations cannot be motivated with the willingness to ease the compilation of national accounts, save for what concerns the recording and the valuation of the elements of government wealth.

 

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