Abstract

Il volume presenta la traduzione in italiano del testo più significativo e rappresentativo di Michel Saint-Denis: Theatre: The Rediscovery of Style, pubblicato nel 1960. Lo scritto, incentrato sull’idea di stile, cardine dell’esperienza teatrale del regista e pedagogo francese, è corredato da una sezione in cui sono raccolte nota biografica, cronologia degli spettacoli e cronologia dei principali testi da lui pubblicati. Nel saggio introduttivo, dedicato ai testi di Saint-Denis, Cecilia Carponi prende in considerazione la parabola teatrale dell’autore come il caso esemplare di un fenomeno ricorrente nel corso del Novecento, ma ancora poco studiato: la reintegrazione da parte delle accademie d’arte drammatica istituzionali delle pratiche sviluppate nei contesti della ricerca e della sperimentazione, nel pieno rifiuto del sistema teatrale e recitativo vigente. Allievo di Copeau, Saint-Denis è oggi considerato uno dei pedagoghi più influenti negli Stati Uniti, secondo solo a Stanislavskij. E se anche l’Inghilterra lo designa come il fondatore del cosiddetto Physical Theatre (insieme a Lecoq), la Francia tarda a riconoscerne il ruolo nella trasmissione della cultura teatrale fermentata nell’officina di Copeau. Questo libro, dunque, intende soprattutto raccogliere e mettere al servizio degli studiosi, ma anche di chiunque si occupi di teatro, una serie di strumenti per analizzare il lavoro e l’opera di Saint-Denis, così da recuperare un’eredità poco nota della cultura teatrale novecentesca, che dai teatri d’arte ha saputo contaminare le istituzioni riconosciute, riemergendo, come un fiume carsico, a chilometri e decenni di distanza.

The volume presents the Italian translation of Michel Saint-Denis’ most significant and representative work: Theatre: The Rediscovery of Style, published in 1960. This text, centred on the concept of style, which is at the heart of the French director and pedagogue’s theatrical experience, is accompanied by a section containing a biography, a chronology of his productions, and a chronology of his major published works. In the introductory essay, Cecilia Carponi examines Saint-Denis’ theatrical trajectory as an exemplary case of a recurring phenomenon in the twentieth century, yet still underexplored: the reintegration by institutional drama academies of practices developed in research and experimental contexts, often in complete rejection of the prevailing theatrical and acting systems. A pupil of Copeau, Saint-Denis is now regarded as one of the most influential pedagogues in the United States, second only to Stanislavski. While England recognises him as a founder of Physical Theatre (alongside Lecoq), France has been slower to acknowledge his role in transmitting the theatrical culture nurtured in Copeau’s workshop. This book, therefore, primarily aims to gather and provide scholars, as well as theatre practitioners, with a range of tools to analyse the work and legacy of Saint-Denis, in order to recover an aspect of twentieth-century theatrical culture that, originating in the Art Theatres, was able to influence recognised institutions, resurfacing like a subterranean river, even after decades and at great distances.