IMAGO. Studi di cinema e media. Nuova serie – Vol. 30

Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: luglio 2025
Pagine: 276
ISBN: 2038-5536
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Abstract

Il presente numero di «Imago. Studi di cinema e media» esplora l’incontro tra immagine in movimento e musica, tracciando un percorso interdisciplinare tra cinema, arti visive, remix e performance multimediali. I contributi del volume indagano forme audiovisive contemporanee – dal videoclip al visual album, dal VJing alle sonorizzazioni dal vivo – evidenziando processi di ibridazione, rimediazione e sinestesia. Attraverso prospettive che spaziano dagli studi culturali all’archeologia dei media, il dossier mette in discussione la gerarchia tra visivo e sonoro, sottolineando l’importanza della loro reciproca interazione. Si propone, dunque, una riflessione critica sulla convergenza tra media analogici, elettronici e digitali, capace di rilevare le trasformazioni estetiche e concettuali dell’esperienza audiovisiva nella cultura contemporanea.

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Il presente numero di «Imago. Studi di cinema e media» esplora l’incontro tra immagine in movimento e musica, tracciando un percorso interdisciplinare tra cinema, arti visive, remix e performance multimediali. I contributi del volume indagano forme audiovisive contemporanee – dal videoclip al visual album, dal VJing alle sonorizzazioni dal vivo – evidenziando processi di ibridazione, rimediazione e sinestesia. Attraverso prospettive che spaziano dagli studi culturali all’archeologia dei media, il dossier mette in discussione la gerarchia tra visivo e sonoro, sottolineando l’importanza della loro reciproca interazione. Si propone, dunque, una riflessione critica sulla convergenza tra media analogici, elettronici e digitali, capace di rilevare le trasformazioni estetiche e concettuali dell’esperienza audiovisiva nella cultura contemporanea.

This issue of Imago. Studi di cinema e media explores the encounter between moving images and music, outlining an interdisciplinary journey across cinema, visual arts, remix culture, and multimedia performance. The volume's contributions examine contemporary audiovisual forms—from the music video to the visual album, from VJing to live soundtracking—highlighting processes of hybridization, remediation, and synesthesia. Drawing on perspectives ranging from cultural studies to media archaeology, this dossier challenges the traditional hierarchy between the visual and the sonic, emphasizing the significance of their mutual interaction. It thus offers a critical reflection on the convergence of analog, electronic, and digital media, shedding light on the aesthetic and conceptual transformations of the audiovisual experience in contemporary culture.

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This issue of Imago. Studi di cinema e media explores the encounter between moving images and music, outlining an interdisciplinary journey across cinema, visual arts, remix culture, and multimedia performance. The volume's contributions examine contemporary audiovisual forms—from the music video to the visual album, from VJing to live soundtracking—highlighting processes of hybridization, remediation, and synesthesia. Drawing on perspectives ranging from cultural studies to media archaeology, this dossier challenges the traditional hierarchy between the visual and the sonic, emphasizing the significance of their mutual interaction. It thus offers a critical reflection on the convergence of analog, electronic, and digital media, shedding light on the aesthetic and conceptual transformations of the audiovisual experience in contemporary culture.

Contributi

Introduzione

Giacomo Ravesi  Maria Teresa Soldani  Vittoriano Gallico 

Fellinismi musicali nel cinema di Nanni Moretti

Vittoriano Gallico 

Il presente contributo nasce dalla volontà di riunire due prospettive analitiche dell’opera di Nanni Moretti: l’intertestualità visiva e tematica del cinema di Fellini; dall’altro, la portata musicale dell’immagine morettiana. Le due piste interpretative, già esplorate singolarmente ma raramente insieme, rivelano congiuntamente alcune specificità della musicalità del cinema di Moretti. Al contempo, i suddetti approcci permettono di cogliere la maniera in cui l’immagine «audio-visiva» di Moretti evolve nel corso degli anni.

This contribution aims to bring together two analytical perspectives of Nanni Moretti's work: on the one hand, the visual and thematic intertextuality of Fellini's cinema; on the other hand, the musical dimension of Moretti's images. The two interpretative tracks, already explored individually but rarely together, jointly reveal certain specificities of the musicality of Moretti's cinema. At the same time, these approaches allow us to grasp the way Moretti's “audio-visual” image evolves over the years.  

Ennio. Performance e costruzione audiovisiva di un classico contemporaneo

Maurizio Corbella 

L’articolo esamina Ennio (Giuseppe Tornatore, 2021) come film biografico che partecipa alla (ri)composizione della musical persona di Ennio Morricone, coronando il lungo processo di canonizzazione del compositore, che può essere in parte ricondotto alla sua svolta performativa quale direttore della propria musica. Poggiando sull’immaginario del direttore d’orchestra radicato nella cultura popolare e nei media, Ennio accentua il simbolismo del Morricone-direttore fino a renderlo una chiave di lettura della sua intera vicenda artistica. L’articolo mostra inoltre come la musica di Morricone sia, oltre che oggetto della rappresentazione, anche agente primario della drammaturgia del film. 

The article examines Ennio (Giuseppe Tornatore, 2021) as a biographical film that participates in the (re)composition of the musical persona of Ennio Morricone, crowning the long-term process of his canonisation. This process can be partly traced back to the composer’s performative turn as conductor of his own music. Leveraging the imagery of the conductor prevalent in mainstream popular culture and the media, Ennio accentuates the symbolism of Morricone-as-conductor, making it a key to interpreting his entire artistic career. The article also shows how Morricone’s music is not only the subject of the film’s presentation but also a primary agent of the film’s dramaturgy.

Dalla musica dal vivo, alla radio, al cinema, alla tv. Zavalloni/Zavallone/El Pasador, musicista-performer

Federico Giordano 

Gian Paolo Zavalloni (Paolo Zavallone), musicista di formazione classica, sviluppando una predisposizione al dialogo intertestuale con l’audience e alla dimensione performativa fra fine Settanta e primi anni Ottanta sarà fra i promotori della disco music italiana e fra i principali interpreti di alcune esperienze televisive e cinematografiche innovative.   

Gian Paolo Zavalloni (aka Paolo Zavallone), a classically trained musician, developing a talent for intertextual dialogue with the audience and for performances, between the late 1970s and early 1980s became one of the leading figures in the promotion of Italian disco music and was a key performer in several innovative television and film projects. 

Chiara Fumai Presents Nico Fumai: Italodisco as Audiovisual Performative Fiction

Guglielmo Bottin 

Il lavoro di Chiara Fumai ha avuto ampia risonanza nel mondo dell'arte contemporanea e dei performance studies; tuttavia, è fino ad oggi mancato un approfondimento sulle sue attività musicali, mentre fu proprio in seguito a un lavoro interamente basato su dischi e canzoni che ottenne il primo importante riconoscimento internazionale. Fumai ha impiegato la propria conoscenza dell'italodisco per creare la biografia e la discografia fittizia di Nico Fumai (il nome del padre). I materiali sonori e visivi prodotti dall’artista come prova dell’esistenza del cantante saranno ricondotti alle loro fonti originali, mostrando le canzoni e le copertine dei dischi di cui Fumai si è appropriata, attribuendole al padre e facendo leva sul rapporto tra l'inautenticità della musica italodisco e la verosimiglianza della lecture-performance. 

Chiara Fumai's performative work has had a broad resonance in the contemporary art world; however, scholars have largely overlooked her early involvement with music as a DJ, while it was a lecture-performance based on vinyl records that brought Fumai international recognition. The artist combined her knowledge of the development of italodisco with the biography of the singer Nico Fumai (actually, her father's name). I first examine Chiara Fumai's efforts as a DJ and record label founder. Then, the entirely fictional (but plausible) story of Nico Fumai will be explored in depth. The music and visual materials produced by Chiara Fumai as evidence of Nico Fumai's career will be traced back to their original sources, showing the actual songs and record covers that Fumai appropriated and attributed to her father, leveraging the relationship between the inauthenticity of italodisco and the verisimilitude of her lecture. 

Notes for a history of female forms in the electronic arts

Maria Teresa Soldani 

L’articolo si focalizza sulle pratiche pionieristiche delle artiste degli anni Sessanta e Settanta impegnate nelle arti elettroniche: analizza una serie di dispositivi, pratiche ed esperienze progettuali per approfondirne la ricerca tecnologica, la natura estetica e i motivi ricorrenti. Si compone di quattro sezioni: la prima documenta il processo di marginalizzazione delle donne; la seconda identifica i contesti pubblici e privati e le pratiche dell’epoca; la terza analizza tre esperienze intermediali (Suzanne Ciani; Lillian Schwartz; Steina Vasulka); la quarta propone alcuni elementi per (ri)scrivere una storia delle forme femminili nelle arti elettroniche attraverso un approccio media-archeologico.

The article deals with the pioneering practices of female media artists in 1960s and 1970s engaged in the electronic arts: it analyzes a range of devices, art practices and design experiences to delve into their technological research, aesthetic nature, and common recurring motifs. It consists of four sections: the first documents the process of marginalization of women artists; the second identifies public and private contexts and practices; the third analyzes three intermedial experiences (Suzanne Ciani; Lillian Schwartz; Steina Vasulka); the fourth proposes some traits to (re)write a history of female forms in the electronic arts with a media archaeological approach.

The Aural Impulse: Sound-Driven Approaches in Contemporary Black Audiovisual Aesthetics

Annalisa Pellino 

Lungi dal funzionare come mero accompagnamento o effetto, il suono può informare profondamente la sua controparte visiva, talvolta chiedendone il ritiro. Ne deriva una tensione che assume particolare rilievo nelle scelte formali di diversi artisti e artiste afro-discendenti. Costoro, infatti, sembrano individuare nel regime dell’udibile un campo speciale di articolazione per le soggettività non bianche e, dunque, un’alternativa critica all’impasse oculocentrica della modernità occidentale. In particolare, l’analisi si concentra su alcuni lavori – Oh Adelaide! (2010) di Sonia Boyce, AGHDRA (2021) di Arthur Jafa e Sunshine State (2022) di Steve McQueen – che rimediano forme preesistenti di rappresentazione, testi e generi, e ne interrogano le stesse condizioni di possibilità, chiamando in causa la dimensione politica e culturale dell’ascolto.  

 Far from functioning merely as accompaniment or effect, sound can deeply inform its visual counterpart, sometimes even calling for its withdrawal. This creates a tension that holds particular significance in the formal choices of various Afro-descendant artists. These artists seem to identify the domain of the audible as a unique field for articulating non-white subjectivities, producing a critical alternative to the ocularcentric impasse of Western modernity. Specifically, the analysis focuses on specific works – Oh Adelaide! (2010) by Sonia Boyce, AGHDRA (2021) by Arthur Jafa, and Sunshine State (2022) by Steve McQueen – that remediate pre-existing forms of representation, texts, and genres and interrogate their very conditions of possibility, bringing into play the political and cultural dimension of listening.

Stretch, Scratch, and Sampling. Sconfinamenti disciplinari tra pratiche musicali e found footage film

Giacomo Ravesi 

L’articolo propone un’indagine dei territori di confine disciplinare fra pratiche musicali e riuso creativo d’archivio nell’ambito della cultura digitale contemporanea. L’attenzione è incentrata sugli anni Duemila verso lavori realizzati nel contesto europeo e nord americano che operano una transcodifica di logiche e pratiche musicali nel linguaggio audiovisivo. Una particolare considerazione è riservata al concetto di sampling e alle formulazioni storiche e teoriche della plunderphonics e della musica elettronica ed elettroacustica, in particolare nella loro derivazione nostalgica e anacronistica, quali l’hauntologia, la sampledelia e la cultura della vaporwave.  

The article proposes an investigation of the disciplinary border territories between musical practices and the creative reuse of archives in the context of contemporary digital culture. The focus is on the 2000s towards works created in the European and North American context that transcode musical logic and practices into audiovisual language. Particular consideration is given to the concept of sampling and the historical and theoretical formulations of plunderphonics and electronic and electroacoustic music, in particular in their nostalgic and anachronistic derivation, such as hauntology, sampledelia and vaporwave culture. 

Remix visivi. VJing come pratica intermediale

Rossella Catanese 

Nel panorama audiovisivo contemporaneo, la convergenza di tecnologia, arte e media ha dato origine a forme innovative di espressione. Una di queste manifestazioni è il fenomeno del VJing, o VJ set, che coinvolge il pubblico delle manifestazioni musicali in esperienze sensoriali immersive fondate sul rapporto fra il suono e le immagini in movimento. Questo saggio si propone di esplorare i VJ set come pratiche transmediali all’interno del quadro teorico degli studi sui media digitali e sulla performance, tentando di interpretare la loro natura trasformativa e il loro significato culturale. 

In the contemporary audiovisual landscape, the convergence of technology, art and media has given rise to innovative forms of expression. One such manifestation is the phenomenon of VJing, or VJ sets, which engage audiences at musical events in immersive sensory experiences based on the relationship between sound and moving images. This essay aims to explore VJ sets as transmedia practices within the theoretical framework of digital media and performance studies, attempting to interpret their transformative nature and cultural significance.  

Dal videoclip alla clip musicale nell’era post-videomusicale

Gabriele Marino 

L’articolo esplora, in prospettiva semiotica, la relazione tra musica e audiovisivo nell’era post-videomusicale, concentrandosi sia sull’espansione del formato del videoclip sia su modelli testuali emergenti. Il video musicale viene definito come un metatesto intermediale piuttosto che un semplice paratesto, ed è affiancato da quelle che si propone di denominare «clip musicali» (video non ufficiali realizzati da utenti online), che divengono i principali strumenti di diffusione. L’articolo analizza le modalità di consumo musicale nell’era digitale, ossia in un contesto in cui la musica è concepita come ‘contenuto’ ed è sempre più de-acusmaticizzata (si trova sempre più strutturalmente associata a immagini e video), e la distribuzione attraverso le piattaforme retroagisce sulla stessa concezione e produzione della musica. 

Within a semiotic framework, the essay explores the relationship between music and the audiovisual in the post-music video era, focusing both on the expansion of the music video format and on emerging textual models. The music video is defined as an intermedial metatext rather than just a paratext and is flanked by musical clips (i.e. user-generated, non-official music videos) as dominant dissemination tools. The essay analyzes modes of music consumption in the digital age, where music is conceived as ‘content’ and increasingly de-acousmaticized (i.e. it is associated with images and videos), and platform distribution retroact on the very conception and production of music. 

Doomerwave. Post-punk, brutalismo e revival dell’immaginario sovietico nelle tendenze digitali

Antonio Catolfi  Giacomo Nencioni 

Nell’ambito della sottocultura digitale Doomer prima, e con una diffusione molto più generalista su TikTok e Instagram poi, negli ultimi anni si sono moltiplicati i contenuti dedicati all’estetica brutalista sovietica, al revival dei luoghi e delle atmosfere dell’Europa orientale, come nel caso della popolarità ottenuta grazie ai social dai Molchat Doma, band bielorussa, e dal loro brano Sudno. Il saggio si propone di ricostruire le ragioni e le dinamiche della spreadability di questo tipo di contenuti cercandole soprattutto nel dialogo fra musica e immagini che in questo genere di prodotti culturali portano con sé significati altri in termini di immaginario e identità. 

In the context of the Doomer digital subculture first, and later with a much more widespread presence on TikTok and Instagram, in recent years there has been a surge in Soviet brutalist-related contents and in Eastern Europe’s places and atmospheres’ revival, as shown by the popularity gained on social media by the Belarusian band Molchat Doma and their song Sudno. This essay aims to reconstruct the reasons and dynamics behind the spreadability of this kind of contents, primarily seeking them in the dialogue between music and imagery, which in these cultural products carry alternative meanings in terms of imagery and identity. 

Zavattini e «Cinema Nuovo» negli anni Cinquanta

Stefania Parigi 

Dal 1952 al 1962 Cesare Zavattini tiene una rubrica intitolata Diario sulla rivista «Cinema Nuovo» ed è ideatore e sostenitore di molte iniziative e concorsi che coinvolgono direttamente i lettori, i critici, gli autori. Il saggio prende in esame le sue teorie e pratiche sperimentali di neorealismo, di film-inchiesta, di film diaristico, ponendole in rapporto con le linee ideologiche ed estetiche, spesso contrastanti, della rivista e del suo direttore Guido Aristarco.   

From 1952 to 1962, Cesare Zavattini writes a column entitled Diario in «Cinema Nuovo» and is the creator and supporter of many initiatives and contexts that directly involve readers, critics, and authors. The essay examines his theories and experimental practices of neorealism, film-investigation and diaristic-film, placing them in relation to the often contrasting ideological and aesthetic perspectives of the magazine and its director, Guido Aristarco.

Generi memetici su TikTok. L’elemento sonoro nella cultura partecipativa

Pierandrea Villa 

In questo saggio illustrerò lo spostamento dalla sfera visiva a quella uditiva nei processi memetici su TikTok e come esso contribuisca all'erosione dell'iconocentrismo proprio delle logiche partecipative su Internet. A questo scopo, approfondirò il concetto di ‘aural turn’ di Crystal Abidin e Bondy Valdovinos Kaye, esaminandone le origini e analizzando la struttura logico-semantica dei meme aurali, anche alla luce dell'approccio strutturalista proposto da Bradley E. Wiggins e G. Bret Bowers. Tuttavia, per cogliere questi aspetti nella loro complessità, è necessario partire da una definizione accurata di meme. Alla luce di queste considerazioni, è possibile individuare il ruolo di TikTok all'interno dei recenti sviluppi, non solo della cultura partecipativa, ma anche del panorama mediale nel suo complesso.

In this essay, I will illustrate the shift from the visual to the auditory sphere in the memetic processes on TikTok and how this shift can contribute to the erosion of the iconocentrism inherent in Internet-based participatory cultural logics. To achieve these objectives, I will further explore the concept of ‘aural turn’ introduced by Crystal Abidin and Bondy Valdovinos Kaye by examining the origins of the phenomenon and analysing the logical-semantic structure of aural memes, also taking into account the structuralist approach proposed by Bradley E. Wiggins and G. Bret Bowers. However, in order to grasp these aspects in their complexity, it is necessary to start with an accurate definition of memes. With these considerations in mind, by analysing a corpus of examples, it is possible to identify the role of TikTok within recent developments, not only in participatory culture, but also in the mediascape as a whole.

Corpi nell’ecomedia

Francesco Parisi 

Riflessioni a partire dal libro La svolta ecomediale. La mediazione come forma di vita di Michele Cometa (Meltemi 2023) .

Reflections on the Book The Ecomedia Turn. Mediation as a Form of Life by Michele Cometa (Meltemi 2023).

Dalla retorica alla mediatizzazione. Nuove prospettive di studio su populismo ed emozioni

Luana Fedele 

Riflessioni a partire dal libro The Emotional Life of Populism: How Fear, Disgust, Resentment, and Love Undermine Democracy di Eva Illouz (Polity Press, 2023) 

Reflections on the Book The Emotional Life of Populism: How Fear, Disgust, Resentment, and Love Undermine Democracy di Eva Illouz (Polity Press, 2023) 

Un settore in continua trasformazione. Media Industries 2024

Manuel Aldo Toso  Simone Castellani 

Riflessioni a partire dal convegno Media Industry Studies Conference (King's College, Londra, 16-19 aprile 2024) 

Reflections on the Book Media Industry Studies Conference (King's College, London, 16-19 April 2024) 

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