KRYPTON – VOL.8 – 2017 – OBLIO

KRYPTON - VOL.8/2017 - OBLIO
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: dicembre 2017
Pagine: 46
ISBN: 2282-3301
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Abstract

Periodico semestrale del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere. La memoria come fatto individuale è necessariamente un’incessante operazione di cancellazione e conservazione. In maniera analoga, le comunità mnemoniche (famiglie, gruppi etnici o sociali, nazioni, etc.) non si fondano soltanto su pratiche di memoria collettiva – che, attraverso commemorazioni cicliche, ricordano un passato considerato comune – ma, in base a precise norme della rimembranza, si riconoscono anche attraverso strategiche forme di oblio condiviso, indispensabili per mantenere la coesione del gruppo. La cancellazione – involontaria o deliberata – del ricordo o della memoria – individuale o collettiva – appare uno strumento fondamentale per cogliere le modalità attraverso le quali gli attori sociali modellano e rappresentano le identità, anche e soprattutto in relazione ai rapporti di potere nei quali sono irrimediabilmente immersi.

Contributi

L’oblio come strumento di sopravvivenza politica. Il caso di Lucca in Età moderna

Matteo Giuli

L’obiettivo della libertà attraverso la quiete e il nascondimento: in questi termini potrebbe essere compendiata l’intera storia della Repubblica di Lucca in Età moderna. Analizzando alcune sue forme interne di controllo sociale e i principali aspetti della sua attività diplomatica, il saggio si propone di evidenziare lo strettissimo legame esistente tra la sopravvivenza di questo piccolo Stato e la meticolosa costruzione del suo oblio politico. L’esigenza di conservare la quiete interna come base della propria indipendenza repubblicana si legò sempre, per Lucca, alla necessità di mantenere una posizione di neutralità in politica estera, sostanziandosi della dimenticanza altrui. La ricostruzione storica di tale atteggiamento può permettere di comprendere come e perché questo Stato cittadino, a dispetto della sua fragilità, non abbia mai rinunciato a difendere la propria autonomia politica. 

DOI: 10.13134/8-2017/2282-3301/1

Condannata all’oblio. L’inedita Historia ecclesiastica di Carlo Sigonio e i suoi censori

Stefano Zen

Il contributo prende in esame le vicende della Historia ecclesiastica di Sigonio, bloccata con successo dal cardinale Guglielmo Sirleto e rimasta inedita fino al 1734, anno in cui fu pubblicata da Filippo Argelati nella raccolta settecentesca delle sue opere. D’accordo con Gabriele Paleotti, papa Gregorio XIII aveva chiesto nel 1578 a Sigonio di elaborare una storia della Chiesa come risposta ufficiale alle protestanti Centurie di Magdeburgo. Tuttavia, già Cesare Baronio stava lavorando a questo stesso progetto storiografico, poi edito a partire dal 1588 con il titolo di Annales Ecclesiastici, e per di più su incarico del cardinale Sirleto. In generale, fu il metodo adottato da Sigonio a provocare la dura reazione di Sirleto e dei censori romani, poiché esso metteva in discussione la sacralità del potere papale, che era a fondamento della Controriforma. 

DOI: 10.13134/8-2017/2282-3301/2

Personajes metaficcionales que claman contra el olvido en el metateatro español de los siglos XX y XXI

Pilar Jódar Peinado 

El metateatro considerado como una estrategia textual que promueve la vulneración de los límites entre la realidad y la ficción y, por tanto, el acercamiento entre el escenario y la sala, es utilizado, en ocasiones, por los personajes teatrales para destruir su propia naturaleza ficcional destinada al olvido, a la desaparición, en cuanto termine la función teatral. Estos personajes pasan, así, a considerarse metaficcionales, dado que son conscientes de su naturaleza efímera y luchan por mantener esa huella en la masa espectadora. De este modo, a partir de textos teatrales de Sanchis Sinisterra, Juan Mayorga, Antonia Bueno, Antonio Martínez Ballesteros, Paloma Pedrero y Carmen Resino, analizo esos recursos metateatrales de los que echan mano estos personajes para evitar caer en el olvido.

DOI: 10.13134/8-2017/2282-3301/3

L’oblio del censore. Censurato dalla critica

Susanna Nanni

Alla luce degli studi di Tzvetan Todorov, Paul Ricoeur, Umberto Eco e Harald Weinrich sul rapporto tra oblio e memoria, il presente articolo intende esplorare il tema dell’oblio attraverso l’analisi del controverso e incompreso film argentino El censor (Calcagno, 1995). In un’epoca in cui la cultura è fortemente rivolta al recupero della memoria e alla denuncia di ogni forma di repressione esercitata durante l’ultima dittatura, il regista e lo sceneggiatore riportano alla luce il tema della censura attraverso un personaggio contraddittorio – che impone agli altri quell’oblio di cui soffre – e che non esclude l’immedesimazione dello spettatore. Dalla disamina delle recensioni apparse all’uscita del film sui maggiori giornali e riviste argentini (unica bibliografia esistente sul film), emerge una visione condivisa e precostituita sul concetto di oblio, che poco si attaglia al protagonista e, soprattutto, non tiene conto della complementarietà e dell’interazione tra l’oblio e la memoria. 

DOI: 10.13134/8-2017/2282-3301/4

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