Abstract
La pratica del tatuaggio è antichissima e risale agli albori dell’umanità. Negli ultimi decenni essa è diventata, da uso di etnie extra-europee e di piccole minoranze marginali, diffusissima in tutto il mondo occidentale. I tatuaggi sono esposti ovunque, in maniera sempre più vistosa. Sono però, in generale, sfuggiti all’osservazione del giurista. Il volume offre alcune ipotesi ricostruttive che ruotano attorno alla libertà di autodeterminazione del soggetto e di manifestare pubblicamente la propria identità, tenendo conto degli scarni dati normativi che regolano taluni suoi aspetti. I tatuaggi vengono, inoltre, considerati nella loro dimensione estetica, come prodotto intellettuale tutelabile, talvolta, dal diritto d’autore.
Tattoos are as ancient as mankind. In the last decades they no longer are a custom of non-Western population or of maginal minorities, but have become a common practice for millions of people. Tattoos are presented averywhere in an increasingly conspicuous wy. They have, however, received little attention by lawyers. The book presents some interpretative paths centered around invidual selfdetermination and the expression of one's personality, taking into account the few existing normative provisions. It also considers tattoos in their aesthetic dimension and as such, sometimes, protected by intellectual property law.