Abstract
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea sta intervenendo in maniera crescente nel campo della protezione dei dati personali. La decisione nel caso Schrems segna un ulteriore passo verso l’affermazione di un modello europeo contrapposto a quello statunitense e la primazia del controllo giudiziario sugli accordi UE/USA. Il volume si pone in continuità rispetto a quello sulla precedente sentenza nel caso Google Spain [Roma TrE-Press 2015]: dodici studiosi analizzano la nuova decisione sotto molteplici aspetti giuridici, prospettando interpretazioni e prospettive anche alla luce del “Privacy Shield” che dovrebbe governare la circolazione trans-atlantica dei dati.