La ricerca dipartimentale ai tempi del COVID-19

La Ricerca dipartimentale ai tempi del COVID-19
A cura di:  Elena Zizioli, Francesco Pompeo, Giuseppe Carrus, Vincenzo Carbone
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: luglio 2021
Pagine: 421
ISBN: 979-12-5977-021-9
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Abstract

La pandemia Covid-19 ha comportato conseguenze e trasformazioni prefigurando scenari inediti sul piano economico, sociale e personale, determinando anche nel campo della ricerca l’urgenza di esplorarne le ricadute. Il volume dà quindi conto delle indagini svolte e in corso, sin dai primi giorni del lockdown, dai docenti e dai collaboratori del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, toccando i temi più diversi: dalla didattica a distanza, all’università e nei diversi ordini di scuola, al futuro dei servizi di orientamento, dal lavoro socio-educativo nelle varie tipologie di servizi all’impatto della pandemia sulle comunità, dalle narrazioni ai linguaggi artistici a contrasto di quest’emergenza non solo sanitaria. Si sono così esplorate le diverse educazioni possibili, riassegnando centralità ai processi formativi e al benessere delle persone, provando a tratteggiare nuovi paradigmi e prospettive.

Contributi

Salute psicologica di genitori e figli durante la pandemia COVID-19: un’indagine nazionale

Chiara Santamaria  Daunia De Luca  Giuseppe Carrus  Lorenza Tiberio  Marta Fiasco  Sabrina Fagioli  Stefano Mastandrea 

La rapida diffusione della pandemia COVID-19 in Italia, nel periodo febbraio-maggio 2020 ha privato le famiglie della loro routine quotidiana sovvertendone il benessere psicologico e rendendo tutti psicologicamente più reattivi allo stress.  L’obiettivo della ricerca è stato esplorare l'impatto psicologico dell'esperienza di confinamento familiare restrittivo sul benessere di genitori, adolescenti e bambini. In collaborazione con il comitato UNICEF Italia è stato realizzato un sondaggio online ad hoc tramite un questionario volto a rilevare negli adulti la presenza di distress psicologico (DASS-21), l’impatto stressante del confinamento domiciliare (IES-R) e le strategie di coping utilizzate per fronteggiarlo (COPE-NVI) e, nei minori di età compresa tra 1 ½ e 17 anni, le risposte comportamentali ed emotive all’evento (CBCL). L'indagine è stata condotta in Italia tra il 21 aprile e il 3 maggio 2020. I risultati sottolineano la presenza di alti livelli di ansia, stress e depressione nelle madri e in generale nei genitori con bambini piccoli (1 e ½ -5 anni) rispetto ai genitori con bambini in età scolare e adolescenti. I genitori riferiscono la presenza di marcate reazioni emotivo-comportamentali che includono la presenza di ritiro sociale (probabilmente legato a manifestazioni di ansia e insicurezza), comportamento aggressivo e difficoltà di attenzione, rispettivamente, nei bambini e negli adolescenti. Questi risultati sono in linea con i dati internazionali e nazionali disponibili e rafforzano la necessità di interventi volti a prevenire e gestire le conseguenze del COVID-19 sul benessere psicologico di genitori, adolescenti e bambini.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/1

Educazione intergenerazionale. La relazione tra nonni e nipoti durante il lockdown.

Cinzia Angelini  Giulia Scarpelli  Teresa Savoia 

Questo studio indaga i benefici del contatto tra nonni e nipoti durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. Attraverso un questionario composto da una sezione comune a tutti i rispondenti, e nove sottosezioni differenziate in base alla tipologia di rispondenti, sono stati raggiunti 303 partecipanti (101 nonni, 101 nipoti, 101 genitori) suddivisi in conviventi, non conviventi, non conviventi ma in contatto per necessità di accudimento durante il lockdown. Dai risultati è emerso che la convivenza con i nipoti è un fattore protettivo contro l’insorgenza di stati umorali negativi, senso di isolamento e solitudine nei nonni e che influenza positivamente anche il loro stato di salute. Quanto più è il tempo che nonni e nipoti trascorrono insieme, tanto più aumentano i benefici registrati in entrambe le generazioni.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/2

Didattica a distanza in situazione emergenziale e corresponsabilità tra scuola e famiglia.

Arianna L. Morini 

La situazione emergenziale ha comportato la necessità di riflettere con urgenza sui rapporti tra scuola e famiglia che caratterizzano il sistema di istruzione e formazione in Italia.  La progettazione di una nuova idea di scuola da intendersi come presidio di prossimità e risorsa resiliente implica l’approfondimento e la comprensione delle dinamiche tra scuola e famiglia mediante linee dedicate di ricerca educativa. Il contributo presenta gli esiti di una indagine esplorativa locale sviluppata in continuità con la ricerca nazionale condotta dalla Società Italiana di Ricerca Didattica (SIRD) “Sulle modalità di didattica a distanza adottate nelle scuole italiane nel periodo di emergenza Covid-19”. L’indagine ha avuto come principale obiettivo quello di approfondire la corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia durante il periodo emergenziale che ha richiesto l’attivazione della didattica a distanza nelle scuole, focalizzando l’attenzione su una scuola primaria in cui sono stati coinvolti sia docenti sia genitori, attraverso la rilevazione di dati quantitativi e qualitativi, al fine di triangolare i punti di vista. I principali esiti confermano l’importanza di stabilire rapporti di fiducia, di corresponsabilità e di solidarietà tra scuola, famiglia e comunità territoriale al fine di costruire ecosistemi estesi in grado di contrastare le situazioni di crisi e di affrontare quelle di incertezza.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/3

La scuola che cambia. Relazione educativa, didattica a distanza e rapporti con le famiglie ai tempi del Covid

Giorgio Crescenza  Lisa Stillo  Maria Concetta Rossiello  Massimiliano Fiorucci 

Il contributo mira a presentare i risultati di un’indagine che ha coinvolto docenti, studenti e famiglie nei primi mesi successivi allo stato di emergenza dovuto alla Pandemia da Covid-19, in cui sono state coinvolti docenti, famiglie e studenti. L’obiettivo della ricerca è di esplorare e comprendere come sono cambiati gli aspetti legati alla didattica, alla relazione educativa e al rapporto con le famiglie. I dati emersi, seppur non generalizzabili, evidenziano le difficoltà iniziali incontrate nel rispondere all'emergenza, le quali hanno sottolineato la natura ancora fortemente diseguale della scuola in Italia. Di contro è possibile riscontrare in alcune delle dimensioni indagate (relazione educativa, corresponsabilità scuola-famiglia) efficaci esempi di resilienza.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/4

Quando le relazioni mancano: la scuola promotrice di prosocialità durante la pandemia di Covid-19

Federica Zava  Giovanni Maria Vecchio 

La pandemia di Covid-19 ha avuto, a livello mondiale, un impatto importante sulla salute fisica e psico-sociale di adulti e bambini (Pfefferbaum & North, 2020). I contesti educativi e la scuola, che ricoprono un importante ruolo nello sviluppo sociale ed emotivo dei bambini, rappresentando un contesto elettivo non solo per l’apprendimento di competenze accademiche ma anche per imparare a socializzare e relazionarsi, possono proporsi come promotori di interventi volti al benessere dei bambini (Greenberg et al. 2003; Payne et al., 2020). Il CEPIDEAS Junior, è un programma di intervento atto a promuovere, nei bambini della scuola primaria, i comportamenti prosociali. Con prosocialità si intendono tutte quelle azioni caratterizzate dall’intenzione di recare beneficio ad un’altra persona o gruppo, senza un tornaconto personale o una prospettiva di reciprocità̀, come ad esempio condividere, aiutare, consolare, prendersi cura (Eisenberg et al., 2006). La prosocialità svolge un ruolo di prevenzione e di promozione della salute socio-emotiva, con un impatto positivo anche durante un evento catastrofico come quello della pandemia di Covid-19. Vengono presentate nel testo due esperienze di promozione della prosocialità, svolte durante l’emergenza della pandemia di Covid-19.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/5

La Didattica a Distanza del Nido e della Scuola dell’Infanzia. Indagine esplorativa.

Concetta La Rocca  Edoardo Casale  Gabriella Tassone  Massimo Margottini  Rosa Capobianco 

Questo lavoro riporta gli esiti di una indagine esplorativa condotta tra gli educatori e i docenti del settore educativo 0-6 del Comune di Roma. A causa della chiusura determinata dalla diffusione del Covid 19, anche a Roma, come nel resto del mondo, le operatrici dei nidi e delle scuole d’infanzia hanno organizzato interventi educativi a distanza, utilizzando le tecnologie digitali, per mantenere la relazione con i bambini e le loro famiglie. Per conoscere le modalità, le tecnologie adottate, e le loro opinioni in merito, è stato costruito un questionario distribuito online.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/6

Benessere “scolastico” di studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento esposti alla Didattica a Distanza

Bello Arianna  Benassi Erika  Landini Alessandra  Scorza Mariastella 

Il presente studio intende esplorare il benessere “scolastico” di bambini e adolescenti con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), considerando anche la condizione familiare e la Didattica a Distanza (DAD) ricevuta durante il primo lockdown (marzo-giugno 2020). Il campione include 256 studenti italiani (da 3a classe scuola primaria – a 3a classe scuola secondaria di I grado), di cui 74 con DSA e 182 controlli, appaiati per classe e genere. Le madri degli studenti hanno compilato un questionario online, attraverso cui sono state ricavate informazioni sul bambino, sulla madre, sulla DAD e sul benessere scolastico. I risultati evidenziano: i.) elevata presenza di comportamenti psicologici alterati in tutti gli studenti; ii.) peggioramento della condizione lavorativa ed economica materna di tutti gli studenti; iii.) sentimento di affatticamento/stress più alto nelle madri di studenti con DSA; iiii.) DAD caratterizzata da numero ridotto di lezioni sincrone e presenza di difficoltà attentive e motivazionali negli studenti, con riduzione o scomparsa di queste difficoltà solo nei controlli quando la DAD è intensa. Rispetto al benessere scolastico le madri degli studenti con DSA hanno riportato più problemi nei valutaione dei processi di apprendimento e nelle difficoltà emotive scolastiche, ma non nella consapevolezza delle loro prestazione e nella relazione con gli insegnanti, rispetto ai controlli.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/7

Scosse all’educazione: svolgere la matassa di relazioni ed emozioni nel ritorno a scuola.

Elena Zizioli  Giulia Franchi 

Il contributo, nel riflettere sulle conseguenze dell’emergenza sanitaria nei differenti contesti educativi, rimarca la necessità per la ripresa di incentivare e irrobustire alleanze e sinergie tra l’istituzione scolastica e gli organismi associativi presenti sui territori attraverso l’analisi di una buona pratica e cioè la sperimentazione condotta dall’associazione S.Co.S.S.E. (Soluzioni Comunicative Studi Servizi Editoriali) tra le fondatrici della Rete nazionale Educare alle differenze e che ha tra le finalità la costruzione di uno spazio pubblico aperto, partecipato e solidale, contro ogni forma di esclusione sociale. L’analisi parte dalla pubblicazione Scosse in classe, una raccolta di percorsi e strumenti trasversali dal nido alla scuola secondaria di primo grado, realizzata, per educare, attraverso i linguaggi espressivi, nello specifico quelli narrativi, alla complessità ed esplorare vissuti ed emozioni, ridisegnando spazi e relazioni e valorizzando le differenze e la dimensione della corporeità.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/8

Didattica inclusiva a distanza: scuola e università insieme per affrontare l’emergenza Covid-19

Amalia Lavinia Rizzo  Federica Pilotti  Marianna Traversetti 

Il saggio presenta una ricerca realizzata nel periodo marzo-giugno 2020 con l’obiettivo è sostenere gli insegnanti, in servizio su posto comune e su posto di sostegno, per consentire loro di svolgere le attività didattiche resesi indispensabili nella prima emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. La metodologia è la ricerca-formazione che ha previsto una modalità di formazione degli insegnanti in cui è stato presentato un repertorio di learning object finalizzato a favorire nella didattica a distanza la partecipazione e l’apprendimento degli allievi con disabilità insieme ai compagni di classe.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/9

La didattica universitaria online ai tempi del Covid/19: rilevazione di aspettative, punti di forza e criticità

Conny De Vincenzo  Nazarena Patrizi  Stefania Nirchi  Valeria Biasi 

Vengono qui presentati i primi risultati di uni studio esplorativo volto a indagare le caratteristiche dell’esperienza della didattica a distanza nel periodo dell’emergenza sanitaria da Covid-19. L’indagine ha comportato la somministrazione di un Questionario online articolato in domande chiuse e domande aperte a 324 docenti e 731 studenti universitari. I dati ottenuti grazie all’analisi del contenuto relativamente alle risposte fornite alle domande aperte hanno evidenziato una generalizzata difficoltà relazionale legata alla riduzione del contatto e dell’interazione. Sebbene si intravedano alcuni vantaggi di tipo logistico e talvolta anche di tipo organizzativo, restano evidenti le problematiche relative alla scarsa possibilità di ricevere un feedback dallo studente e di svolgere una efficace valutazione dell’apprendimento conseguito, oltre alla fatica legata al carico di lavoro per il docente e alla difficoltà di mantenere a lungo l’attenzione per lo studente. In sintesi, la sola didattica online comporta spesso il rischio di ridurre la qualità del rapporto educativo in modo consistente. Si sottolinea quindi l’importanza di orientarsi verso una didattica integrata, in presenza e a distanza, per promuovere efficacemente i processi formativi.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/10

Non solo intrattenimento. Una ricerca esplorativa sull’utilizzo dell’audiovisivo nella didattica universitaria durante il lockdown.

Fabio Bocci  Gianmarco Bonavolontà  Valentina Domenici 

La ricerca propone un’indagine esplorativa finalizzata a rilevare l’incidenza che la didattica universitaria a distanza ha avuto durante il lockdown sull’utilizzo dell’audiovisivo da parte degli studenti. L’indagine, condotta attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di studentesse e studenti del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, con un’età compresa tra i 20 e i 46 anni, mira in particolare a rilevare da un lato, se, come e in che misura sono cambiate le abitudini di consumo di prodotti audiovisivi da parte degli studenti impegnati nella didattica a distanza durante il periodo di confinamento e, dall’altro, l’impatto dell’utilizzo dell’audiovisivo nella didattica, in termini di facilitazione dei processi di apprendimento e di motivazione allo studio.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/11

La formazione universitaria a distanza nell’emergenza Coronavirus: una opportunità per gli studenti lavoratori

Andrea Casavecchia  Marco Burgalassi 

Il paper considera il ruolo avuto dalla formazione universitaria a distanza durante il primo lockdown vissuto in Italia tra marzo e maggio 2020. In particolare, esso si interroga sulle opportunità che si sono aperte per gli studenti-lavoratori. Dopo una descrizione del contesto italiano e della difficoltà degli studenti a completare i cicli di istruzione e, in particolare, raggiungere titoli di formazione terziaria, l’articolo individua un target strategico per contrastare l’abbandono: negli studenti lavoratori. Successivamente sulla base dei dati raccolti da una survey rivolta agli studenti del Dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre, viene rilevata l’opinione degli studenti sulle lezioni e gli esami tenuti a distanza. I risultati mostrano il vantaggio riscontrato dagli studenti lavoratori, rispetto agli altri. L’esperienza, imposta dalla pandemia, indica nella didattica blended una possibilità per supportare soprattutto un determinato target di studenti.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/12

Qualità d’uso delle piattaforme per la didattica a distanza nel periodo di contenimento del COVID-19: una indagine empirica tra studenti di Roma Tre e LUMSA

Federica Caffaro  Margherita Micheletti Cremasco 

L’usabilità delle piattaforme E-learning ricopre un ruolo fondamentale nell’accrescere l’engagement dell’utente e la sua intenzione di utilizzo futuro del sistema tecnologico. Il presente studio ha inteso va¬lutare l’esperienza d’uso di piattaforme E-learning, intensificatosi a causa delle misure per il contenimento del COVID-19, in gruppi di studenti di due realtà universitarie romane (Roma Tre, n=24 e LUMSA, n=40). È stato somministrato un questionario relativo alla familiarità, usabilità percepita, gradevolezza dell’interfaccia, engagement percepito ed intenzione d’uso futuro delle piattaforme E-learning disponibili per le attività didattiche nei due atenei (II semestre 2019/2020): due piattaforme Moodle e due di video¬conferenza (Microsoft Teams e Google Meet). I risultati hanno mostrato una esperienza d’uso più agevole e soddisfacente con le piattaforme Moodle, rispetto a quelle per la videoconferenza (tra le quali Meet ha riportato punteggi superiori a Teams), con la piattaforma Moodle di Roma Tre percepita come particolarmente facile da utilizzare e coinvolgente, e più adatta per i lavori di gruppo. La ricerca ha permesso di evidenziare alcuni aspetti che potrebbero beneficiare di espesrienze di riprogettazione partecipata delle interfacce e/o di formazione mirata agli utenti su strategie di utilizzo diversificate, al fine di migliorare l’esperienza d’uso e sostenere l’engagement dell’utente.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/13

Emergenza, controllo, democrazia. Quale inclusione in tempo di pandemia? Esiti di una indagine esplorativa con gli Studenti del CdL in Scienze della Formazione Primaria

Martina De Castro  Umberto Zona 

Il Canale C del Laboratorio di Didattica Inclusiva che si è tenuto presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre è stato dedicato al tema della pandemia da Covid 19. L’intento era quello di mappare sensazioni e sentimenti scaturiti negli/nelle studenti/esse nel periodo di confinamento forzato vissuto tra marzo e maggio 2020 e di sollecitare un’analisi socio-economico-ambientale sia delle cause che delle conseguenze della pandemia stessa. Dai 74 elaborati pervenuti abbiamo potuto ricavare le macro-aree su cui gli/le studenti/esse si stavano principalmente interrogando: l’inclusione, il controllo, il ritorno alla normalità, la relazione tra crisi ambientale e insorgenza pandemica. È così emerso che i rischi per l’inclusione scolastica e sociale si sono manifestati prevalentemente all’intersezione tra genere, razza, classe e disabilità e che l’auspicio di studenti/esse fosse quello di non tornare a una normalità pre-pandemica, in quanto il sovrasfruttamento delle risorse, l’invadente azione antropica sugli ecosistemi e il modello capitalistico sono tra le cause stesse dell’insorgenza della pandemia.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/14

La sfida della didattica “distante” per i (futuri) docenti L2 nella scuola primaria. Dall’emergenza alla coscienza

Raffaella Leproni 

Nel secondo semestre 2020-21, nell’impossibilità di condurre corsi in presenza a causa dell’emergenza pandemica, il Laboratorio di Lingua Inglese V anno per Scienze della Formazione Primaria tenuto a Roma Tre è stato rimodellato per permettere agli studenti di sviluppare le proprie competenze linguistiche e metodologiche, attraverso un esempio fattivo e trasferibile di e-learning e smart-teaching, in una prospettiva interculturale e inclusiva.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/15

Narrazione digitale, educazione inclusiva e fruizione del patrimonio ai tempi del Covid-19. L’app E-Trouria del Centro di Didattica Museale dell’Università Roma Tre

Alessio Caccamo  Antonella Poce  Carlo De Medio  Francesca Amenduni  Mara Valente  Maria Rosaria Re 

Negli ultimi anni, i musei hanno sempre più assunto il ruolo di siti educativi con la funzione di promuovere l'integrazione sociale e culturale attraverso diverse metodologie come il Digital Storytelling (DST), la Realtà Virtuale (VR) e la personalizzazione dei percorsi museali. Partendo da questo presupposto, il Centro di Didattica Museale dell'Università Roma TRE, nell’ambito del progetto di Ateneo "Inclusive Memory", ha realizzato la sperimentazione di una mostra etrusca inclusiva e in realtà virtuale volta a favorire la costruzione di una memoria sociale collettiva condivisa, combinando le metodologie del DST con istruzioni di apprendimento basate sul Visual Thinking e sul Pensiero Critico. La sperimentazione pilota, avvenuta durante la diffusione della pandemia di Covid-19 con la partecipazione di studenti del Master “Studi avanzati di educazione museale” e di due corsi nell’ambito del CdL in Scienze della Formazione Primaria e di Scienze Pedagogiche afferenti al Dipartimento di Scienze della Formazione, offre risultati interessanti in merito alla promozione di percorsi didattici personalizzati.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/16

Il futuro dei servizi di orientamento universitari: i percorsi di orientamento formativo online dell’Università degli Studi di Foggia

Cristina Romano  Francesco Mansolillo  Miriam Bassi  Severo Cardone 

Il team del Laboratorio di Bilancio delle competenze dell’Università di Foggia ha organizzato e condotto, tra marzo e luglio 2020, due percorsi di orientamento di gruppo online rivolti a studenti iscritti all’ateneo foggiano. Entrambi i percorsi di orientamento si sono avvalsi di strumenti digitali e varie piattaforme, chiamati a sostituire attività che, a causa della distanza, sono state ripensate in toto. In fase di progettazione dei percorsi, una maggiore attenzione è stata riservata alle Career Management Skills (CMS) e al ruolo del gruppo e dell’apprendimento tra pari. Alla luce del complicato  periodo vissuto durante l’emergenza sanitaria da coronavirus, è stato possibile trasformare alcune sfide in opportunità da cogliere per la progettazione dei servizi di orientamento universitario del futuro.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/17

Consumi e stili di vita al tempo del Covid. Impatti sulle comunità

Ada Manfreda 

La pandemia da Sars-Covid2 ha generato un fenomeno estremamente complesso e multifattoriale che pone problemi di ordine biologico, sanitario, economico, politico, socio-culturale ed educativo. A livello comunitario esso impatta su: relazioni familiari e sociali, pratiche d’uso degli ambienti domestici e degli spazi urbani e pubblici, organizzazione dei tempi e degli spazi di vita e di lavoro, opinioni e rappresentazioni simbolico-culturali attorno a temi come salute, sicurezza, democrazia e libertà. Quanto e come le comunità riescono ad assorbire l’onda d’urto generata dalle strategie che sono state messe in campo per affrontare la pandemia (quarantena e distanziamento sociale)? Ovvero le strategie attuate, mettendo sotto stress il delicato confronto/conflitto tra comune ed immune, agiscono dentro una cornice di sostenibilità, verso nuove e virtuose forme di benessere ed empowerment comunitario, ovvero minacciano in radice le dinamiche di funzionamento di una comunità? Il lavoro presenta un’analisi di scenario condotta sugli stili di vita degli italiani, con particolare riferimento a una dimensione di indagine: il CONSUMO.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/18

Lavoro socioeducativo e precarietà ai tempi del Covid-19. Prime note e osservazioni di ricerca

Mirco Di Sandro  Vincenzo Carbone 

“Lavoro socio-educativo e precarietà ai tempi del Covid-19” è il titolo dell’inchiesta lanciata all’indomani del lockdown, configurata come una ricerca-intervento che si colloca all’interno di un dibattito pubblico, particolarmente vivace in quei giorni in Italia, imperniato sulla rilevanza dei temi della riproduzione e della cura. L’inchiesta mira a cogliere le specificità e gli aspetti problematici della gestione dei servizi alla
persona, a partire dal punto di vista “situato” di operatrici e operatori della Sanità, dell’Assistenza Sociale, dei Servizi di Cura, della Scuola ed in generale dei servizi socio-educativi.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/19

L’enkyklios paideia si arricchisce della pandemia tra cultura e scienza della pedagogia

Sandra Chistolini 

La pedagogia generale e sociale è stata completamente rivisitata durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19, sia dal punto di vista epistemologico che dal punto di vista metodologico. È ancora in pieno svolgimento l’aggiornamento della formulazione del lessico pedagogico e delle scienze dell’educazione con riferimento a concetti e significati intesi a rispondere al progetto fondamentale di formazione completa e integrale della persona umana. Il divenire dell’educazione viene sensibilmente riorientano nell’era della pandemia, tra postmodernità e globalizzazione. Il contributo della scienza medica è tale da fornire parole che si associano ai processi educativi, ancora da decifrare. Nella lettura interpretativa dell’educazione i neologismi rappresentano momenti di conoscenza da leggere con la decodifica dei contenuti destinati a diventare epistemologia rinnovata e anche metafora del tempo in cui viviamo. Una recente ricerca condotta nella scuola e nell’università evidenzia le dinamiche in atto coagulate intorno alla definizione dell’identità professionale del docente. L’ipotesi da verificare, costruita per l’analisi degli effetti del distanziamento sociale sull’identità professionale del docente, non ha permesso di rilevare una perdita di comunicazione. Si è rafforzato il sentimento di partecipazione sociale, in termini di acquisizione di norme di comportamento valutate come indispensabili per il bene della famiglia, della scuola, della comunità, della società più ampia. La costatazione della risorgente emergenza educativa ha condotto a riformulare i sentieri dell’educazione etica, alla salute, sociale, civile. Ne sono nate azioni di prevenzione e tutela che si sarebbero meglio pianificate nel ritorno a scuola dopo il lockdown.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/20

I cambiamenti dei comportamenti religiosi ai tempi della pandemia

Carmelina Chiara Canta 

Quanto sta accadendo in questo periodo pandemico cambia il modo di vivere la fede e il rapporto con la religione? È questa la domanda alla quale si cerca di dare una risposta nel saggio. Si affrontano perciò alcuni aspetti sulle modalità del ‘sentire religioso’, nel periodo del Covid 19, dal 2020 fino ad oggi. In particolare si riconosce il ruolo di Papa Francesco, figura di riferimento nella prima fase della pandemia e il valore simbolico dei suoi gesti per i cattolici, le altre religioni e il mondo. Un altro aspetto riguarda il significato della solitudine del morente di Covid 19, privato della celebrazione di un rito, e del conforto dei suoi cari, incapaci di “elaborare il lutto”. I dati di una ricerca empirica, condotta nel periodo della pandemia, sono significativi per comprendere le dinamiche della religiosità e per ridisegnare il futuro della religione nel post-Covid.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/21

Lifelong learning e diritto allo studio ai tempi del Covid-19: una ricostruzione dell’esperienza delle 150 ore tra strumenti didattici digitali e riflessione storica

Maurizio Ridolfi  Raffaello A. Doro 

Partendo dall’esperienza maturata durante la pandemia da Covid-19 l’articolo riflette sulle possibilità didattiche e di ricerca dello studio dell’esperienza delle 150 ore in Italia. Nata negli anni Settanta come diritto acquisito dallo Statuto dei lavoratori (1970), l’istituto delle 150 ore rappresentò una grande occasione di educazione e di formazione in età adulta nell’Italia repubblicana. Questa vicenda può essere inserita all’interno della storia dell’educazione permanente in Italia con particolare riferimento alle esperienze di didattica a distanza promossa dai media audiovisivi, in particolare attraverso la televisione a partire dagli anni Sessanta. Da un’altra prospettiva la conquista delle 150 ore si inserisce all’interno di una forma di educazione alla cittadinanza repubblicana, utilizzata da milioni di cittadini di varie categorie sociali come un’occasione di acquisire una formazione più completa ed esercitare il proprio ruolo attivo. Lo studio delle 150 ore ha così permesso uno sguardo più ampio sulla storia dell’educazione permanente e sulle modalità di educazione alla cittadinanza nella storia dell’Italia repubblicana, permettendo di sviluppare buone pratiche di Public History.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/22

La formazione degli adulti nei contesti informali di apprendimento al tempo del Covid-19: il caso della comunità Murid

Brigida Angeloni  Paolo Di Rienzo 

L’appartenenza religiosa fa parte dell’identità complessiva delle persone, che non si limita a caratterizzare la vita spirituale, ma guida ed orienta le scelte di vita e le azioni quotidiane. Spesso questi aspetti sono poco o mal conosciuti dalla società che accoglie gli immigrati e si ignorano le potenzialità di cui è portatrice l’educazione spirituale. Al fine di  conoscere gli aspetti educativi e orientativi delle comunità Sufi islamiche, si è realizzato uno studio di caso nella comunità senegalese dei Murid, utilizzando un approccio di ricerca di tipo qualitativo. Sono state realizzate delle interviste semi-strutturate con i responsabili di tre sedi della comunità, al fine di cogliere il ruolo dell’educazione ricevuta, che accompagna i singoli anche nel percorso migratorio e di integrazione nei Paesi di destinazione, per approfondire i saperi comunitari che hanno permesso di affrontare e gestire le conseguenze dell’emergenza sanitaria da Covid 19.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/23

L’accoglienza domestica dei migranti ai tempi del Covid-19

Benedetta Turco 

La pandemia da Coronavirus pervade il mondo inserendosi nei diversi ambiti della realtà umana: economica, politica, tradizionale e in ogni forma della quotidianità. Lo scenario mediatico spegne i riflettori sulle problematiche globali per concentrare tutte le attenzioni sul virus, sul numero di contagi e di morti, e sulle regole di comportamento restrittive che porta con sé. Tutto sembra fermo, inerte, eppure anche se lontano dal nostro sguardo qualcosa o qualcuno continua il proprio percorso. Alcuni migranti, ad esempio, giunti in Italia, e dopo un periodo nei centri di accoglienza, sono inseriti in progetti di accoglienza domestica. Qui, tra l’incontro-scontro quotidiano di due realtà e culture differenti, si amplificano le incertezze, i dubbi, le complessità e le problematiche lavorative ed economiche, incrementa il senso di isolamento, la paura di perdere i traguardi raggiunti e le difficoltà di mettere in atto un percorso di autonomia.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/24

Ap-prendere un concetto distante. Per un profilo storico educativo della relazione tra apprendimento e movimento

Simone di Biasio 

Da Socrate a Dewey, l’apprendimento (“ap-prensione”) è intellettualmente e storicamente legato a realtà e spostamento, ed anche attualmente le possibilità offerte dal virtuale, intese soprattutto all’interno delle logiche educative, esistono in quanto scelta di aumento della realtà, non sua diminuzione. L’articolo ripercorre alcune tappe del pensiero pedagogico in cui la questione del movimento è al centro insieme a quella dell’educazione, aprendo la storia dell’educazione all’opera di Marshall McLuhan e prendendo spunto da alcune delle pratiche didattiche dell’attuale momento storico di sospensione spazio-temporale in cui si è imposto il concetto dell’apprendimento “a distanza”.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/25

Narrare la ricerca al tempo del Covid: gli attesi imprevisti e la ricerca qualitativa

Alberto Quagliata  Fabiola Scollo  Giovanni Castagno  Ines Guerini  Lavinia Bianchi  Michela Baldini 

Il presente contributo è il primo report sulla ricerca biennale 2020-2021 che, a partire da marzo 2020, gli autori stanno conducendo utilizzando modalità operative esclusivamente online e coinvolgendo alcune scuole dell’infanzia e primarie del Lazio e della Toscana. Obiettivo della ricerca è quello di individuare uno sfondo integratore che dia conto delle radici culturali dalle quali nasce e trae alimento l’attuale clima normativo-culturale-educativo relativo alle pratiche di inclusione in Italia. Per condurre la ricerca la metodologia Grounded Theory a indirizzo costruttivista è stata pensata come scelta migliore. Attualmente i ricercatori hanno individuato circa dieci categorie interpretative e numerose proprietà a esse relative, e si accingono all’elaborazione dei dati prevista per il secondo livello di analisi, quello della codifica focalizzata.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/26

Un’analisi sociologica sul ruolo sociale di artiste e artisti durante la pandemia Covid 19

Milena Gammaitoni 

Il saggio propone una riflessione critica sul ruolo sociale di artiste-i durante la Pandemia Covid 19. L’analisi è pluridimensionale: l’azione sociale di artiste-i, le decisioni politiche, la collocazione economica della cultura. Si tratta di una categoria fortemente colpita dalle misure restrittive che hanno sospeso la loro attività lavorativa da marzo 2020, ma artiste-i  hanno utilizzato tutti i media possibili, per poter continuare ad esistere, e dare forma alle emozioni e alle rappresentazioni valoriali, per rispondere all’angoscia e alla generale insicurezza; con l’intenzione di affermare un senso di comunità e di condivisione, di rispetto per le regole governative sulla prevenzione del contagio (con rari casi di azioni anarchiche),  con l0intenzione politica di riprogettare la socialità post-pandemia.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/28

Cura e relazione in pedagogia durante la pandemia. Le artiterapie

Fernando Battista  Gabriella Aleandri 

In tempo di pandemia, il ricorso al digitale è diventata la soluzione a diverse esigenze, anche a quelle pedagogiche, nonostante i limiti e gli adattamenti che, nel tempo, possono essere comunque rivisitati come opportunità del sistema virtuale. Il web stesso può essere inteso come mente e intelligenza collettiva (Levy, 1996) che si connette, dando vita a una intelligenza connettiva (De Kerckhove, 2001). Ma dov’è il corpo in tutto questo? Può il corpo ritrovare uno spazio dedicato al prendersi cura, ritrovare la sua identità in senso simbolico e mediato? È possibile prendersi cura dei discenti in senso pedagogico, attuando quello scambio reciproco fatto di supporto, sostegno, attenzione, ascolto attivo, dono, comunicazione, dialogo, che sono la base della relazione educativa? Si è in grado di stimolare quel riconoscimento emotivo che genera empatia, fondamentale nella relazione pedagogica? In questo contributo intendiamo spiegare perché le artiterapie sono in grado di “bucare la rete”, e riuscire a entrare in una relazione autentica grazie a un adattamento e un cambio di paradigma che consente di ritrovare il senso della relazione umana e educativa.

DOI: 10.13134/979-12-5977-021-9/27

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A cura di: Barbara De Angelis, Francesco Pompeo, Liliosa Azara, Vincenzo Carbone
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