Abstract
La grave crisi che l’umanità sta attraversando a causa del Covid-19, ha assunto nuovi e più radicali significati rispetto ad altre grandi calamità naturali di cui si abbia memoria storica. L’impatto sociale della straordinaria forza di contagio del Covid-19 e dei tragici effetti di morte è stato fortissimo, anche a causa della pervasività dei nuovi mezzi di comunicazione. La constatata necessità di dover fare appello soprattutto a nuove conoscenze scientifiche per poter arginare la pandemia, ha prodotto una più diffusa consapevolezza dell’importanza della scienza, dell’insostituibilità della cooperazione interdisciplinare quando occorre cercare, nel più breve tempo possibile, procedure risolutive affidabili, nonché del rilievo sociale dell’istruzione scolastica e universitaria. Ma ha altresì disvelato l’ingannevolezza di alcuni (falsi) valori, i fattori di criticità delle nostre istituzioni pubbliche educative e sanitarie, la denutrizione scientifica del paese, la (falsa) credenza di poter trovare con i dispositivi tecnologici disponibili la soluzione ad ogni problema. Il volume, costituisce la sintesi essenziale di un Convegno internazionale organizzato nel dicembre del 2020 dalla Fondazione Università Roma TrE-Education e dall’- ECPS Journal per presentare, discutere e approfondire le più accreditate analisi critiche dei problemi educativi emersi durante la pandemia; ma anche i dati e quelle “evidenze empiriche” che stanno emergendo dalle tante indagini avviate anche in Italia, sulla qualità e l’efficacia – sul piano cognitivo, affettivo e socio-relazionale – dei processi di istruzione e di formazione (più emergenziali che) a distanza. Lo scopo prioritario è avviare su nuove basi conoscitive una ricomposizione teorica e una qualificazione operativa, non solo della didattica “in presenza” e di quella “a distanza”, ma, soprattutto, di quella didattica integrata capace di rendere adeguata in ogni circostanza il come promuovere apprendimenti significativi.