Eredità culturale bene comune. Per un Museo della comunità nel territorio di Canale Monterano. Prime ricerche

A cura di:  Silvia Cecchini
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: aprile 2025
Pagine: 348
ISBN: 979-12-5977-454-5
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Abstract

Eredità culturale bene comune è il titolo dell’attività di ricerca storica e storico-artistica sviluppata all’interno del progetto Alla scoperta di Monterano nascosta, realizzato nell’ambito dell’Avviso Pubblico della Regione Lazio “DTC – Ricerca e Sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale”.
Il volume è il primo risultato editoriale del progetto. Raccoglie i contributi presentati al convegno nazionale di studi e laboratorio in cui le due comunità, quella della ricerca e quella di eredità, hanno collaborato, illustrando pubblicamente lo stato dei lavori e il percorso intrapreso per l’individuazione delle metodologie e per l’analisi dei risultati delle ricerche. É la prima tappa di un progetto il cui obiettivo è di produrre nuove conoscenze filologiche e scientifiche sulla storia della comunità e del territorio e di diffonderle, facendo della ricerca uno strumento di tutela del paesaggio.

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Eredità culturale bene comune è il titolo dell’attività di ricerca storica e storico-artistica sviluppata all’interno del progetto Alla scoperta di Monterano nascosta, realizzato nell’ambito dell’Avviso Pubblico della Regione Lazio “DTC – Ricerca e Sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale”.
Il volume è il primo risultato editoriale del progetto. Raccoglie i contributi presentati al convegno nazionale di studi e laboratorio in cui le due comunità, quella della ricerca e quella di eredità, hanno collaborato, illustrando pubblicamente lo stato dei lavori e il percorso intrapreso per l’individuazione delle metodologie e per l’analisi dei risultati delle ricerche. É la prima tappa di un progetto il cui obiettivo è di produrre nuove conoscenze filologiche e scientifiche sulla storia della comunità e del territorio e di diffonderle, facendo della ricerca uno strumento di tutela del paesaggio.

Cultural Heritage Common Good is the title of the historical and historical-artistic research activity developed within the project Alla scoperta di Monterano nascosta (Discovering Hidden Monterano), implemented within the framework of the Lazio Region's Public Notice ‘DTC - Research and Development of Technologies for the Enhancement of Cultural Heritage’.
The volume is the first editorial result of the project. It collects the contributions presented at the national study and workshop conference in which the two communities, the research community and the heritage community, collaborated, publicly illustrating the state of the work and the path undertaken for the identification of methodologies and the analysis of research results. This is the first stage of a project whose objective is to produce new philological and scientific knowledge on the history of the community and the territory and to disseminate it, making research a tool for the protection of the landscape.

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Cultural Heritage Common Good is the title of the historical and historical-artistic research activity developed within the project Alla scoperta di Monterano nascosta (Discovering Hidden Monterano), implemented within the framework of the Lazio Region's Public Notice ‘DTC - Research and Development of Technologies for the Enhancement of Cultural Heritage’.
The volume is the first editorial result of the project. It collects the contributions presented at the national study and workshop conference in which the two communities, the research community and the heritage community, collaborated, publicly illustrating the state of the work and the path undertaken for the identification of methodologies and the analysis of research results. This is the first stage of a project whose objective is to produce new philological and scientific knowledge on the history of the community and the territory and to disseminate it, making research a tool for the protection of the landscape.

Contributi

Presentazione

Alessandro Bettarelli 

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/1

Presentazione

Manfredi Merluzzi 

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/2

Presentazione

Andrea Magagnini 

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/3

Introduzione

Silvia Cecchini 

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/4

Il popolamento del territorio di Monterano dall’età del Bronzo all’epoca etrusca

Orlando Cerasuolo 

Si presenta una rassegna dei dati archeologici relativi a Monterano e il suo territorio durante la protostoria e l'epoca etrusca. Le informazioni provenienti dalle ricerche territoriali e da una serie di scavi, indirizzati prevalentemente sulle necropoli etrusche, permettono di seguire lo sviluppo intermittente della cittá e di inquadrarne i legami con Cerveteri, il ruolo di controllo della media valle del Mignone e le strategie di sfruttamento delle risorse del territorio.

The available archaeological data about Monterano and its territory during the Protohistoric and Etruscan times are discussed. The data coming from territorial surveys and a few excavation focused on the Etruscan burial grounds allow for understanding of the intermittent development of the city and to define the links to Cerveteri, the control over the middle Mignone valley as well as the strategies put in action to exploit the natural resources.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/5

Eredità culturale bene comune. Per un Museo della comunità nel territorio di Canale Monterano. Prime ricerche

Elisabetta Mori 

Paolo Giordano Orsini, molto legato al granduca di Toscana Cosimo de’ Medici di cui aveva sposato la figlia, in occasione dell’istituzione del ducato di Bracciano (1560), avvierà un complesso progetto di celebrazione della famiglia Orsini e di costruzione unitaria dello Stato. Istituì l’archivio generale della famiglia Orsini e l’archivio notarile, promosse interventi di bonifiche idrauliche, di restauro e costruzione di palazzi e infrastrutture, elaborò norme precise per l’organizzazione delle singole Comunità. Tuttavia, il duca di Bracciano soffriva di un’endemica situazione debitoria di cui si rintracceranno le origini e le cause, a cominciare dall’acquisizione della contea dell’Anguillara nel 1492 da parte di Gentil Virginio Orsini.

 Paolo Giordano Orsini, had close family ties with Cosimo de Medici having married his daughter. On the occasion of the establishment of the dukedom of Bracciano Paolo Giordano Orsini started an elaborate project for the celebration of the Orsini family and the state unification at the same time. He established the Orsini family archives, the general notarial archive and instituted projects for land reclamation and building restauration.  He formulated and standardized systems of law for the various ‘comunità’. Unfortunately in the mist of all these enterprises the duke was suffering from long standing financial problems. In this article we will trace the origins and causes of this rapidly rising debt starting from the acquisition of the neighboring territory of Anguillara in 1492 made by Gentil Virginio Orsini.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/6

Lo sfruttamento delle risorse minerarie e le trasformazioni dell’assetto insediativo nel territorio di Monterano tra tardo medioevo e prima età moderna

Giuseppe Romagnoli 

La lunghissima storia dell’abitato di Monterano, che si svolge ininterrottamente tra l’età arcaica e la fine del XVIII secolo, è strettamente legata alla presenza dei diversi giacimenti di minerali ferrosi e di zolfo presenti nell’area immediatamente circostante l’abitato. Il contributo prende in considerazione il rapporto tra le modalità di sfruttamento di queste risorse minerarie, le trasformazioni del paesaggio ed l’evoluzione dell’habitat tra il tardo medioevo e la prima età moderna.

The long history of Monterano, which runs continuously between the Archaic age and the end of the 18th century, is closely linked to the presence of the various iron ore and sulfur mines in the area  surrounding the settlement. The paper will examine the relationship between the modes of exploitation of these mineral resources, the transformations of the landscape and the evolution of the habitat between the late Middle Ages and the early modern age.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/7

Monterano alla fine del Settecento: dal “mal d’aria” alla “peste rivoluzionaria”?

Massimo Cattaneo 

Il saggio ha al centro un evento noto non solo agli attuali abitanti di Canale Monterano ma anche agli storici che hanno studiato la Repubblica Romana del 1798-1799: il saccheggio e l’incendio di Monterano da parte dei soldati francesi nell’estate del 1799, che portò alla fuga della popolazione riparatasi nei vicini borghi di Canale e di Montevirginio. Sicuramente le ricerche degli ultimi anni, e quelle in corso, hanno permesso di comprendere meglio le motivazioni militari dell’evento del 1799, inserendole all’interno della guerra che si svolgeva in Italia e in Europa da anni, tra esercito francese e “repubbliche sorelle” da una parte e truppe delle coalizioni antifrancesi dall’altra. Per tutto il biennio 1798-99 vi fu una continua situazione di guerra non solo nel Dipartimento del Cimino, in cui era inerita Monterano, ma in tutti gli altri dipartimenti della Repubblica Romana.  Nel caso specifico di Monterano un ruolo importante fu svolto dal contrasto, per il controllo di un mulino, tra la vicina Tolfa, luogo di scontri cruenti tra repubblicani e insorgenti, e Monterano.  Tuttavia, ciò che rende interessante il Case History di Monterano non sono tanto gli aspetti bellici quanto i motivi per cui dopo tali eventi la comunità non decise di tornare ad abitare quei luoghi e Monterano diventò una delle non poche “città fantasma” diffuse in Italia nell’Ottocento, anche nello stesso Lazio. Il saggio indaga quindi la crisi, demografica e sociale, vissuta dal borgo già nei decenni precedenti sia per le scelte operate dai feudatari Altieri, sia per la crisi alimentare e per la malaria. Tutta la storia del Triennio 1796-99 in Italia è piena di località che, da una parte e dall’altra degli schieramenti, “usò” le comunità per ottenere quanto servisse sul piano logistico agli eserciti, ricorrendo anche al saccheggio e alla distruzione degli edifici ma, mentre in genere le città distrutte cercarono, appena possibile, di rinascere, questo viceversa non avvenne a Monterano. Probabilmente però, come si dirà, questo abbandono non fu rapido e totale quanto si è fino ad oggi spesso pensato.

The essay focuses on an event known not only to the current inhabitants of Canale Monterano, but also to historians who have studied the Roman Republic of 1798-1799: the sacking and burning of Monterano by French soldiers in the summer of 1799, which led to the flight of the population who took refuge in the nearby villages of Canale and Montevirginio. Certainly the research of the last few years, and those in progress, have made it possible to better understand the military motivations of the 1799 event, placing them within the war that had been going on in Italy, and in Europe for years, between the French army and the ‘sister republics’ on the one hand and the troops of the anti-French coalitions on the other. Throughout the two-year period 1798-99, there was a continuous war situation not only in the Department of Cimino, in which Monterano was inherent, but in all the other departments of the Roman Republic.  In the specific case of Monterano, an important role was played by the conflict, over control of a mill, between nearby Tolfa, the site of bloody clashes between republicans and insurgents, and Monterano.  However, what makes Monterano's case history interesting are not so much the war aspects as the reasons why after these events the community did not decide to return to inhabit these places, and Monterano became one of the not a few ‘ghost towns’ widespread in Italy in the 19th century, even in Lazio itself. The essay thus investigates the crisis, demographic and social, experienced by the village already in the preceding decades due to the choices made by the Altieri feudal lords, the food crisis and malaria. The entire history of the Triennium of 1796-99 in Italy is full of places that, on both sides of the alignments, ‘used’ communities to obtain what they needed from the armies in terms of logistics, even resorting to looting and the destruction of buildings, but while generally destroyed towns tried, as soon as possible, to revive, this did not happen in Monterano. Probably, however, as will be said, this abandonment was not as rapid and total as has often been thought until now.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/8

Tra Stato della Chiesa e baroni: un possibile percorso di ricerca sulla comunità di antico regime di Canale Monterano

Claudio Canonici 

Il contributo si apre con un’ampia sintesi storiografica sul rapporto centro-periferia nello Stato della Chiesa; sulle dinamiche dello “State building” pontificio in età moderna; sul controllo politico, economico e amministrativo delle élite locali sul governo e le risorse delle proprie città e comunità, nel confronto dialettico con il potere centrale e con il potere baronale, dove esso ancora domina. Il riformismo dei pontefici dello scorcio finale dell’età moderna e la ‘rottura’ rivoluzionaria e napoleonica forniscono lo spunto per aprire un focus sulla situazione della proprietà agraria a Canale Monterano e sui rapporti politici ed economici tra la comunità e il potere baronale degli Altieri.

The contribution opens with a broad historiographical synthesis about the center-periphery relationship in the State of the Church; about the dynamics of pontifical “State-Building” in the modern age; about the political, economic and administrative control of local elites over the government and resources of their cities and communities, in the dialectical comparison with the central power and with the baronial power, where it still dominates. The reformism of the pontiffs at the end of the modern age and the revolutionary and Napoleonic ‘rupture’ provide the opportunity to open a focus on the situation of the agricultural property in Canale Monterano and on the political and economic relations between the community and the baronial power of the Altieri.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/9

Immagini dal territorio. Capanne, vita lacustre e agreste in dipinti e stampe della prima metà del Seicento

Giovanna Capitelli 

A partire dal corpus di disegni, incisioni e dipinti eseguiti dagli artisti Paul Bril, Bartholomeus Breenbergh e Jan van Ecke il Vecchio nell’entourage, o sotto la diretta protezione, di Paolo Giordano Orsini II, duca di Bracciano, nel secondo quarto del Seicento, il contributo esamina alcune testimonianze visive della vita agreste del territorio intorno al lago di Bracciano. Al centro dell’attenzione sono l’iconografia della capanna, degli usi civici, dei taglia-bosco, degli animali, della viabilità di questo contesto geografico e umano nella cultura figurativa dell’età barocca, cioè nel momento in cui la pittura di paesaggio si confronta direttamente con i siti, e gli artisti cominciano a raccogliere con cura gli elementi naturali dall’esperienza diretta. Per la prima volta è presentata nel suo contesto la suite di stampe Zoographia di Jan van Ecke il Vecchio dedicata nel 1656, dall’Olanda, a Paolo Giordano Orsini II ma evidentemente elaborata nel contesto abitativo e rurale dei dintorni di Bracciano, e dunque non distante dall’attuale Canale Monterano.

The contribution examines some visual evidences of rural life in the territory around Lake Bracciano in the second quarter of the seventeenth century, departing from the corpus of drawings, engravings and paintings executed by the artists Paul Bril, Bartholomeus Breenbergh and Jan van Ecke the Elder in the entourage, or under the direct protection, of Paolo Giordano Orsini II, Duke of Bracciano. The focus is on the iconography of the hut, civic uses, woodcutters, animals, and the viability of this geographic and human context in the figurative culture of the Baroque age, that is, at the time when landscape painting is directly confronted with sites, and artists begin to carefully gather natural elements from direct experience. The suite of prints entitled Zoographia by Jan van Ecke the Elder is presented here for the first time within its context. It’s dedicated in 1656, when the artist is back in the Netherlands, to Paolo Giordano Orsini II but evidently elaborated in the rural context of the surroundings of Bracciano, and thus not far from present-day Canale Monterano.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/10

Il cibo della festa: alimentazione e organizzazione della comunità di Monterano nel periodo Orsini (sec. XVI e XVII)

Diana Barreto Ávila 

Sulla base della documentazione dell'Archivio Storico di Canale Monterano, viene presentato uno studio sue alimentazioni e le feste religiose Monterano nel XVI e XVII secolo. L'analisi dei prodotti alimentari consumati e dei loro prezzi durante le feste religiose e le altre celebrazioni collettive mostra il rapporto tra il cibo e le pratiche di organizzazione comunitaria territoriale e agricola a Monterano durante il periodo degli Orsini. Anche ci illustra in che modo la comunità partecipasse al mantenimento dei membri della famiglia Orsini nel periodo in cui soggiornavano durante le visite a Monterano e di differenti tipologie di alimentazione presenti all’interno della comunità: contadini, servi, nobili, ma anche i diversi amministratori e gli ecclesiastici.

Based on documentation from the Historical Archives of Canale Monterano, a study is presented his food and religious festivals Monterano in the 16th and 17th centuries. The analysis of food consumed and its prices during religious festivals and other collective celebrations shows the relationship between food and the practices of territorial and agricultural community organization in Monterano during the Orsini period. It also illustrates to us how the community participated in the maintenance of members of the Orsini family during the period when they stayed during their visits to Monterano and different types of food present within the community: peasants, serfs, nobles, but also the various administrators and clergymen.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/11

L’ultimo trentennio del Seicento. Novità dalla Monterano barocca

Ernesto Sapienza 

Il contributo si concentra sul contesto sociale e culturale a Monterano negli ultimi decenni del Seicento. Lo studio delle fonti d’archivio ha permesso di ampliare la conoscenza sul governo e sulla committenza di Angelo Altieri.  Oltre a una ricostruzione più precisa degli interni del Palazzo Altieri, si sono potuti individuare nuovi percorsi di ricerca riguardanti i cantieri architettonici e le personalità che ne fecero parte. Primo fra tutti il cardinale Girolamo Gastaldi. Il feudo di Monterano, quindi, si delinea ancora di più come un’estensione del coevo fermento culturale e della scena politica romani.

This paper is focused on the social and cultural context in Monterano during the last three decades of 17th century. The study of archival sources has allowed to expand the knowledge about Angelo Altieri’s government and patronage. In addition to a more detailed reconstruction of the interiors of Altieri palace, it has been possible to individuate new research plans about the architectural sites and the people part of it. First among all, the cardinal Girolamo Gastaldi. Monterano feud appears more and more an extension of the contemporary baroque cultural life and political context of Rome.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/12

Usi civici nel feudo di Monterano prima delle leggi eversive della feudalità

Daniele Natili 

La premessa della ricerca è finalizzata ad evidenziare come gli usi civici siano un fenomeno storico-sociale di uso promiscuo di un territorio che in epoca feudale si caratterizza come istituto giuridico. È solo con la scienza giuridica medievale che gli usi civici divengono diritti.  Lo studio evidenzia poi come gli usi civici facciano parte dell'insieme degli istituti giuridici del feudo inteso come diritto reale e della teoria medievale del multiplex dominium, ricordando il contributo fondamentale del glossatore Pillio da Medicina. La seconda parte della ricerca analizza alcune delle fonti relative al feudo di Monterano per verificare se, e in quale misura, gli elementi così ricostruiti relativi agli usi civici in epoca feudale possano o meno riscontrarsi anche all'interno del feudo di Monterano. Fonti esaminate: Archivio Orsini, Concessione della Bandita ai monteranesi da parte di Paolo Giordano I in data 29 novembre 1978; Archivio comunale: libri de damnis datis, libro dei consigli 1669-1686.

The premise of the research is aimed at highlighting how civic uses are a historical-social phenomenon of promiscuous use of a territory which in feudal times was characterized as a legal institution. It is only with medieval legal science that civic uses become rights.  The study then highlights how civic uses are part of the set of legal institutions of the fief understood as real law and of the medieval theory of multiplex dominium, recalling the fundamental contribution of the glossator Pillio da Medicina. The second part of the research analyzes some of the sources relating to the fiefdom of Monterano to verify whether, and to what extent, the elements thus reconstructed relating to civic uses in the feudal era can or cannot also be found within the fiefdom of Monterano. Sources: The concessio of forest Bandita by Paolo Giordano I Orsini on november 29th, 1578; the libri de damnis datis and the book of the community council (1669-1686).

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/13

Formello e Monterano, due comunità del Cinquecento nel dominio Orsini a confronto. La lettura di un Catasto come specchio della comunità

Iefke Van Kampen 

Il contributo fa un confronto tra Monterano e Formello nel XVI secolo, due centri che facevano parte del dominio Orsini, partendo dalla documentazione archivistica conservata negli archivi storici comunali. Pur con ovvie differenze le due comunità appaiono in qualche modo simili, inserendosi nello ‘Stato’ degli Orsini a Nord di Roma, del ramo di Bracciano. Uno dei temi che si evidenzia è quello della dicotomia tra «Monterani» e «Capannari», dove l’attuale Canale risulta fondato da coloni chiamati dagli Orsini per disboscare la selva; entrambi i gruppi, con i «capannari» in forte minoranza, risultano rappresentati in consiglio. Viene presentata una prima lettura del Catasto di Monterano del 1588, conservato all’interno di un volume di verbali di consiglio, messo a confronto con quello di Formello del 1559.

This contribution makes a comparison between Monterano and Formello in the 16th century, two towns that were part of the Orsini dominion, starting from the archival documentation preserved in the municipal historical archives. Despite obvious differences, the two communities appear somewhat similar, belonging to the Orsini ‘State’ north of Rome, of the Bracciano branch. One of the themes that stands out is that of the dichotomy between «Monterani» and «Capannari», where the actual Canale Monterano was founded by settlers called by the Orsini to clear the forest; both groups, with the «Capannari» in a strong minority, are represented in the council. A first reading of the Cadastre of Monterano from 1588 is presented, preserved within a volume of council minutes, compared with that of Formello from 1559.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/14

L’Archivio Storico Comunale di Canale Monterano [ASCCM] tra tutela e valorizzazione

Lucia Buonadonna 

L’Associazione Arca sul lago-APS si costituisce nel mese di ottobre 2012 con lo scopo principale di tutelare, conservare e trasmettere il patrimonio informativo dell’Archivio Storico Comunale di Anguillara Sabazia [ASCAS] in Provincia di Roma. In questi anni di attività l’Associazione si è interessata della tutela di numerosi archivi sia pubblici che privati e ha svolto a partire dal 2020 attività di sistemazione e di riordinamento presso l’Archivio Storico Comunale di Canale Monterano [ASCCM]. A partire dal 2021 l’Archivio Storico è entrato a far parte della Rete Regionale degli Archivi [OAR] prevista dalla Legge Regionale n. 24 del 2019 dotandosi di un Regolamento, di una nuova Sala di consultazione e di un Responsabile del Servizio mettendo così a disposizione di utenti e studiosi il proprio patrimonio documentario. La Tutela delle fonti archivistiche, regolata dalla disciplina archivistica e dalle scienze storiche attraverso l’uso delle nuove tecnologie e la collaborazione delle scienze informatiche, favorisce l’Accesso all’informazione e consente la conservazione della memoria, Bene Culturale della Comunità.

The Arca sul Lago Association was established in October 2012 with the main purpose of safeguarding, preserving, and transmitting the informational heritage of the Municipal Historical Archive of Anguillara Sabazia [ASCAS] in the Province of Rome. Over the years, the Association has been involved in the Protection of numerous archives, both public and private, and since 2020, it has undertaken activities of arrangement and reorganization at the Municipal Historical Archive of Canale Monterano [ASCCM]. Starting from 2021, with the primary objective of enhancing accessibility for users and scholars, the Historical Archive became part of the Regional Network of Archives [OAR], established under regional law No. 24/2019. This incorporation involved the addition of a new consultation room, the implementation of regulations to facilitate public Access, and the appointment of a service manager. Governed by principles derived from archival and historical sciences and leveraging advancements in technology and computer sciences, the preservation of archival records not only fosters access to information but also safeguards the collective memory, constituting a vital aspect of the community's Cultural Heritage.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/15

Un percorso verso la creazione del Museo di comunità

Andrea Magagnini 

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/16

Per il Museo della comunità. Una proposta metodologica

Silvia Cecchini 

Le carte geografiche sono un prezioso strumento di connessione tra i dati documentari emersi dalle indagini d’archivio e i dati materiali presenti sul territorio. I toponimi indicati sulle mappe permettono di identificare i luoghi di cui parlano i documenti, ne chiariscono le funzioni d’uso e la rilevanza per l’economia locale. Attraverso l’analisi di alcune carte realizzate tra l’inizio del XVI e la fine del XVII secolo, la ricerca di riscontri documentari negli archivi e di riscontri materiali sul territorio, si propone un esempio di una metodologia applicabile per un ulteriore sviluppo degli studi.

Geographical maps are a valuable tool for connecting documentary data that emerged from archival surveys with material data in the local area. The toponyms indicated on the maps make it possible to identify the places mentioned in the documents, clarify their functions of use and relevance to the local economy. The paper proposes an applicable methodology for further development of studies through the analysis of some maps made between the beginning of the 16th and the end of the 17th century and the search for documentary matches in archives and material matches in the territory.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/17

Manthura, Monterano. La storia raccontata dal nome

Francesco Stefani 

Manthura, Mantura, Manturanum, Montarano, Monterano è la successione ordinata e continua dei nomi che l’antica città abbandonata ha assunto nel corso della sua lunghissima storia. Ad ognuno corrisponde uno specifico periodo storico: l’origine etrusca, la conquista romana, la sede vescovile, il villaggio medioevale, la rinascita moderna.

Manthura, Mantura, Manturanum, Montarano, Monterano are the various names of the ancient town along its history, each of them referring to a specific historical period: the Etruscan origin, the Roman conquest, the bishop’s seat, the medieval village, the modern revival.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/017

Le fonti per la storia di Monterano all’arrivo dei francesi 1798-1799

Marcello Piccioni 

Il contributo consiste in una bibliografia ragionata, elaborata sulla base di ricerche bibliografiche ed archivistiche, che costituisce uno strumento utile all’approfondimento del contesto storico della Repubblica Romana fra 1798 e 1799 con un occhio di riguardo a quanto avvenne a Monterano, nei territori limitrofi e in Tuscia.

The contribution consists of an annotated bibliography, drawn up on the basis of bibliographic and archival research, which constitutes a useful tool for an in-depth study of the historical context of the Roman Republic between 1798 and 1799, with a focus on what happened in Monterano, in the neighbouring territories and in Tuscia.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/18

Università Agraria e territorio

Daniele Natili 

Dopo aver ricostruito la storia della formazione delle tre proprietà collettive di Canale Monterano, cioè la Bandita, il ‘Comunale’ e le terre ex feudali acquistate dall’Università Agraria nel 1919-20, si espone l’evoluzione normativa che ha trasformato quest’ultima da ente per il sostentamento della popolazione ad un ente per la gestione e conservazione di un patrimonio culturale. Viene fatto cenno ai problemi urbanistici che la presenza di terre collettive ha posto alla comunità di Canale Monterano. Si descrivono poi le attività che oggi l’Università Agraria sta svolgendo in armonia con il suo ruolo di heritage community, come il restauro di Casale Santioro e la destinazione a parcheggio turistico del terreno detto ‘Poggio lupino’. Si evidenzia infine la funzione economico-sociale, negli ultimi anni realizzata attraverso un Fondo di Sussidiarietà Orizzontale (FSO).

The paper provides a reconstruction of the genesis of the three collective properties of Canale Monterano, namely the Bandita, the ‘Comunale’ and the former feudal lands purchased by the ‘Università Agraria’  in 1919-20, tracing the evolution of regulation which turned it from an entity for the sustenance of the population to one for the management and conservation of a cultural heritage. Mention is made of the urban planning challenges that the presence of collective lands has posed to the community of Canale Monterano. The activities that the Università Agraria is carrying out today in consonance with its role as a heritage community are then described, like the restoration of Casale Santioro and the conversion of the land called ‘Poggio lupino’ into a tourist parking lot. Finally, its economic and social value, played through the creation, in recent years, of a FSO (Horizontal Subsidiarity Fund) - is highlighted.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/19

Per un archivio fotografico della comunità

Antonello Frongia 

Per il loro potenziale informativo, le fotografie si configurano come strumenti fondamentali nella ricostruzione dell’immagine delle comunità locali e delle loro trasformazioni nella modernità otto-novecentesca, ma la loro raccolta e interpretazione richiede la conoscenza delle logiche specifiche del medium e dei problemi metodologici che solleva. Il contributo, dopo alcune riflessioni generali sul nesso fotografia/comunità, presenta in forma sintetica alcune esperienze di studio sulla fotografia di famiglia condotte in Italia a partire dagli anni Sessanta e propone alcune indicazioni operative per la costituzione di un archivio fotografico di comunità.

Owing to their informative power, photographs can play a crucial role in the reconstruction of the image of local communities and their modern transformations in the 19th and 20th centuries. Their collection and interpretation, however, demand a particular knowledge of their inherent vocabulary and methodological implications. After a general introduction on the photography/community nexus, the essay presents a brief overview of Italian case studies on family photographs since the 1960s and offers some practical suggestions for the creation of a photographic archive of and for the community.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/20

“Album di famiglia” La comunità di Canale Monterano a 150 anni dalla fondazione

Manfredi De Negri  Simona Bellanti 

Il progetto Album di famiglia, ideato da Manfredi De Negri – autore delle foto – assieme a Simona Bellanti, nasce nel 2018 e ha lo scopo di realizzare un album di famiglia collettivo. La cittadinanza canalese viene immortalata attraverso scatti fotografici di singoli nuclei familiari con l’intenzione di mettere in evidenza le molteplici identità di una Comunità. Una copia degli scatti viene lasciata alle famiglie ritratte, ed una al Comune, che le conserverà a costituire un primo nucleo di un archivio fotografico la cui costituzione è in corso all’interno del progetto Alla scoperta di Monterano nascosta.

The Family Album project, conceived by Manfredi De Negri - author of the photos - together with Simona Bellanti, was started in 2018 and aims to create a collective family album. The people of Canale Monterano are immortalized through photographic shots of family units to highlight the multiple identities of a Community. A copy of the shots is left to the families portrayed, and one to the Municipality, which will keep them to constitute a first nucleus of a photographic archive whose constitution is underway within the project Discovering Hidden Monterano.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/21

Un Canale “spontaneo” per la memoria

Sara Pulvirenti 

Canale Monterano, ed in generale i paesi a nord di Roma e del viterbese, fino agli anni ’70 avevano una vera e propria tradizione di poeti a braccio. Localmente alcune rime e canzoni sono rimaste ancora oggi vive nel tessuto sociale di quei luoghi, ma è venuto meno lo slancio creativo di quegli anni. Il contributo ne richiama alcune testimonianze e ripercorre l’attenzione che verso queste espressioni di cultura popolare e contadina hanno avuto, negli anni Settanta, autori come Gaspare Barbiellini Amidei e Giovanni Kezich.

Canale Monterano, and in general the towns north of Rome and the Viterbo area, had a real tradition of off-the-cuff poets until the 1970s. Locally, some rhymes and songs remain today alive in the social network of those places, but the creative momentum of those years has faded. The contribution recalls some evidence of this and traces the attention that authors such as Gaspare Barbiellini Amidei and Giovanni Kezich paid to these expressions of popular and peasant culture in the 1970s.

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/22

Conclusioni

Orietta Rossi Pinelli 

DOI: 10.13134/979-12-5977-454-5/23

Nella stessa collana

A cura di: Fernando Quiles García, José Jaime García Bernal, Marcello Fagiolo Dell’Arco, Paolo Broggio
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