Idee e riflessioni per un nuovo umanesimo pedagogico

A cura di:  Vincenzo A. Piccione
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: giugno 2024
Pagine: 260
ISBN: 979-12-5977-334-0
n° downloads ad oggi: 1127

Abstract

Gli autori dei saggi raccolti in questo volume riflettono sull’urgenza di un nuovo umanesimo pedagogico e ne propongono una presenza che sia sistemicamente attuale e in grado di una visione sostenibile. I loro punti di vista, da un lato, leggono l’impatto che trasformazioni e cambiamenti hanno determinato nelle esistenze di ognuno di noi; da un altro, osservano come e perché atteggiamenti, percezioni, comportamenti, desideri, aspirazioni stiano attraversando realtà modificate e da modificare; da un altro, sottolineano l’urgenza di restituire centralità alle donne e agli uomini, di pensare una sostenibilità educativa che sintetizzi le ragioni del senso dell’umano.

">

Gli autori dei saggi raccolti in questo volume riflettono sull’urgenza di un nuovo umanesimo pedagogico e ne propongono una presenza che sia sistemicamente attuale e in grado di una visione sostenibile. I loro punti di vista, da un lato, leggono l’impatto che trasformazioni e cambiamenti hanno determinato nelle esistenze di ognuno di noi; da un altro, osservano come e perché atteggiamenti, percezioni, comportamenti, desideri, aspirazioni stiano attraversando realtà modificate e da modificare; da un altro, sottolineano l’urgenza di restituire centralità alle donne e agli uomini, di pensare una sostenibilità educativa che sintetizzi le ragioni del senso dell’umano.

The authors of the essays collected in this volume focus on the pressing need for a new pedagogical humanism and propose its presence as systemically relevant and able to provide a sustainable vision. Their points of view, on one hand, read the impact that transformations and changes have determined in the existences of each of us; on another, they observe how and why attitudes, perceptions, behaviours, wishes, aspirations are crossing realities that have been modified and are to be modified; on another, they emphasise the urgency of giving back a central position to women and men, of thinking of an educational sustainability that synthesises the reasons of a sense of the human.

">

The authors of the essays collected in this volume focus on the pressing need for a new pedagogical humanism and propose its presence as systemically relevant and able to provide a sustainable vision. Their points of view, on one hand, read the impact that transformations and changes have determined in the existences of each of us; on another, they observe how and why attitudes, perceptions, behaviours, wishes, aspirations are crossing realities that have been modified and are to be modified; on another, they emphasise the urgency of giving back a central position to women and men, of thinking of an educational sustainability that synthesises the reasons of a sense of the human.

Contributi

Introduzione

Vincenzo A. Piccione 

L’intero volume legge e commenta le ragioni di una proposta culturale impegnata a dare intensità a un’idea attuale di umanesimo pedagogico, soprattutto rileva assenze e abdicazioni per rendere visibili errori e ritardi, per suggerire approcci, strategie, obiettivi non più trascurabili con nuove generazioni di alunni e alunne, di studentesse e studenti. La prima parte realizza questo obiettivo osservando lo sfondo culturale e socioculturale che per quella proposta è inevitabile riferimento, leggendo lo spazio, il tempo, il lessico delle voci pedagogiche; la seconda parte accoglie e commenta l’idea della cura in setting educativi diversi, scopre le connessioni fra ragioni della cura educativa e ragioni di un umanesimo pedagogico; la terza parte guarda a spazi, tempi, luoghi, realtà dell’assenza, cioè, mostra, deduce e fa dedurre la necessità di pensare al senso dell’umano e alla cura educativa in termini di sostenibilità.
This volume reads and comments on the reasons for a cultural proposal aimed at giving intensity to a current idea of pedagogical humanism; above all, it identifies absences and abdications in order to make mistakes and delays visible, to suggest approaches, strategies, objectives that can no longer be ignored with new generations of pupils and students. The first part achieves this objective by observing the cultural and socio-cultural background that is an inevitable reference for that proposal, by reading the space, the time, the lexicon of pedagogical voices; the second part examines and comments on the idea of care in different educational settings, discovers the connections between the reasons for educational care and the reasons for a pedagogical humanism; the third part looks at spaces, times, places, realities of the absence, that is, it shows, deduces and suggests the need to think about the meaning of human and educational care in terms of sustainability.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/1

Umanesimo pedagogico e cura educativa

Vincenzo A. Piccione 

Agire per occuparsi di povertà educativa è, in questo momento storico, agire per un’emergenza. Leggere, osservare in profondità, vedere la povertà educativa analizzarne nuovi profili, caratteristiche, significati è, in questo momento storico, indispensabile, perché è presente nelle nostre vite e impedisce di progettare futuri. La viviamo, la respiriamo, ne subiamo le implicazioni, le interferenze, le conseguenze, gli impatti; di fatto, vivere quotidianamente e con continuità la povertà educativa vuol dire vivere contestualmente la povertà culturale, sociale, economica, vuol dire vivere ai margini, in una perifericità geografica, culturale, sociale, economica, umana. Dalle nuove povertà educative del presente dipende la necessità di pensare a una più attuale idea di umanesimo pedagogico.
Dealing with educational poverty is, in this historical moment, dealing with an emergency. Reading, observing in depth, seeing educational poverty, analysing its new profiles, characteristics, meanings is, in this historical moment, unavoidable, because it is in our lives and prevents us from planning for futures. We live it, we breathe it, we experience its implications, interferences, consequences, impacts; as a matter of fact, living educational poverty on a daily and continuous basis means living cultural, social, economic poverty in a contextual manner, it means living at the margins, in a geographical, cultural, social, economic, human periphery. On the new educational poverties depends the need to think about a more current idea of pedagogical humanism.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/2

Tra paideia e Bildung. Note per una rilettura del paradigma umanistico in educazione

Amelia Broccoli 

Il contributo intende riflettere sulla possibilità di rileggere il paradigma umanistico in educazione alla luce delle trasformazioni che hanno investito i saperi pedagogici nella contemporaneità. L’obiettivo è quello di tentare di conciliare l’esigenza dell’umano di essere preso in considerazione nella globalità del suo senso ontologico ed esistenziale, evitando le insidie inevitabilmente contenute in concetti ambigui e polisemici come quelli di umano e umanità.
The contribution has the purpose to reflect on the possibility of rereading the humanistic paradigm in education in light of the transformations that have affected pedagogical knowledge in contemporary times. The aim is to attempt to reconcile the need for the human to be taken into account in the totality of its ontological and existential sense, avoiding the pitfalls inevitably contained in such ambiguous and polysemic concepts as those of human and humanity.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/3

Seeking Sustainability: (Re)Humanizing Teacher Preparation

Jeremy Delamarter 

Teacher preparation is growing increasingly mechanized. The rhetoric of market forces is increasingly being used to shape educational policy and practice, compelling teacher preparation programs to separate learning from both time and space, creating ever faster pathways at ever increasing scale for ever increasing profit. But sustainability within a human ecology depends in great part on maintaining people’s relationship with time and space. Drawing on transformative learning theory and the “cultural cycle” theory of activist Wendell Berry, I argue that in order to remain both sustainable and “human,” teacher preparation must maintain a sense of socio-material, spatial, and temporal location, because learning is connected to place, learning is connected to time, and human beings are connected to both.
La preparazione degli insegnanti è sempre più strutturata in modo meccanico. La retorica delle forze di mercato viene sempre più utilizzata per plasmare la politica e la pratica educativa, costringendo i programmi di preparazione degli insegnanti a separare l'apprendimento dal tempo e dallo spazio, creando percorsi sempre più veloci e su scala sempre più ampia per un profitto sempre maggiore. Ma la sostenibilità all'interno di un'ecologia umana dipende in gran parte dal mantenimento del rapporto delle persone con il tempo e lo spazio. Rifacendomi alla teoria dell'apprendimento trasformativo e alla teoria del "ciclo culturale" dell'attivista Wendell Berry, sostengo che per rimanere sostenibile e "umana", la preparazione degli insegnanti deve mantenere un senso di collocazione socio-materiale, spaziale e temporale, perché l'apprendimento è legato al luogo, l'apprendimento è legato al tempo e gli esseri umani sono legati a entrambi.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/4

Umanesimo versus transumanesimo

Francesca Marcone 

L'articolo si pone di mettere in luce il rapporto oppositivo che s'instaura, da un punto di vista pedagogico, fra Umanesimo e Transumanesimo. Quest'ultimo – che sostiene l'ibridazione tra l'uomo e le tecnologie al fine di potenziarne il processo evolutivo – non solo entra in collisione con la visione umanistica della scienza, atta a migliorare le condizioni di vita dell'essere umano senza però mutarne la natura più profonda. Invero, si spinge sino a eludere la dimensione auto-formativa del conoscere e dell'istruirsi. L'articolo riporta dunque, al centro della riflessione, la conoscenza intesa non già quale archiviazione di una quantità pressoché infinita di dati, bensì come un'appropriazione dei capisaldi della cultura volta a contribuire anzitutto al processo autotelico della formazione umana.
This article explores the oppositional relationship between Humanism and Transhumanism from a pedagogical perspective. Transhumanism advocates for the hybridization of humans and technology to enhance the evolutionary process. This approach not only contrasts with the humanistic vision of science – which aims to improve the living conditions of human beings without, however, altering their deepest nature – but also eludes the self-formative dimension of knowledge and instruction. Therefore, the article focuses on the concept of knowledge, not as the accumulation of vast amounts of data, but as an appropriation of the cornerstones of culture, aimed above all at contributing to the autotelic process of human self-formation.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/5

Cura dell’uomo tra silenzio e parola

Romina De Cicco 

Al centro di questa mia riflessione sono le parole, la loro storia, il loro carico semantico, la percezione che l’individuo ha di loro. Delle parole abbiamo bisogno per costruire legami con ciò in cui crediamo; le parole che più desideriamo dire, comprendere, ascoltare sono quelle che si depositano a lungo nella nostra memoria. Delle parole abbiamo bisogno per recuperare autenticità, pronunciando, ascoltando, perfino tacendo. Così come la parola, anche il silenzio va interpretato per essere colto nel suo pieno significato; la sua plurivocità ha spinto psicologi, filosofi e antropologi a tentarne una tassonomia. La parola è il rovescio del silenzio e il silenzio il rovescio della parola. Il silenzio è necessario alla parola poiché non esiste parola senza silenzio.
At the centre of my reflection are words, their history, the individual's perception of them and their semantic load. We need words to build links with what we believe in; the words we most want to say, to understand, to hear are those that linger long in our memory. We need words to recover authenticity, speaking, listening, even keeping silent. Like the word, silence too must be interpreted to be grasped in its full meaning; its plurivocity has prompted psychologists, philosophers, and anthropologists to attempt its taxonomy. The word is the reverse of silence and silence the reverse of the word. Silence is necessary to the word because there is no word without silence.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/6

Fra metodo e serendipità. Il pensiero sistemico per un nuovo umanesimo pedagogico

Patrizia Nunnari 

Il cambio di paradigma nelle scienze dure del XX secolo, passaggio segnato da una percezione meccanicista del mondo a una sistemica, deve far emergere progressivamente un nuovo umanesimo pedagogico come collante di vecchie disgiunzioni e serbatoio di nuove sfide etiche e educative. Questo breve scritto ha l’ambizione di richiamare alcuni tratti del pensare complesso capace di superare gerarchie valoriali e differenze divisive, attraverso un percorso storico-riflessivo aderente a una scienza i cui limiti rivoluzionari stanno restituendo nuovi spazi del pensare, dell’agire e dell’educare.
The paradigm shift in the hard sciences of the twentieth century, marked by a mechanistic perception of the world to a systemic one, must gradually emerge a new pedagogical humanism as a glue of old disjunctions and reservoir of new ethical and educational challenges. This brief writing has the ambition to recall some traits of complex thinking capable of overcoming value hierarchies and divisive differences, through a reflective historical path adhering to a science whose revolutionary limits are restoring new spaces of thinking, acting and educating.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/7

Educación digital: ayudar a crecer con la tecnología

María Isabel Dans Alvarez De Sotomayor 

Las propuestas escolares actuales se centran en gran medida en la tecnología educativa, olvidando la perspectiva de la educación digital que parte de la educación como ayuda al crecimiento de la persona. Desde la esfera legal las políticas educativas recomiendan una digitalización ética, que prioriza la formación del profesorado. También en la familia y la escuela se impulsa una nueva cultura digital que atienda al ámbito de lo saludable, bajo el marco de la ética del cuidado. A partir de los postulados de Nel Noddings se reflexiona sobre la necesidad de investigar el cuidado digital, a fin de promoverlo como motor de desarrollo y florecimiento personal y de las comunidades educativas.
Current school proposals focus on educational technology to a large extent, forgetting the perspective of digital education, which is based on education as an aid to personal growth. From the legal sphere, educational policies recommend ethical digitalisation, which prioritises teacher training. A new digital culture is also being promoted in the family and at school, which addresses the healthy sphere, within the framework of the ethics of care. Based on the postulates of Nel Noddings, we reflect on the need to investigate digital care, in order to promote it as an engine for the development and the enrichment of individuals and of educational communities.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/8

Modelos teóricos de la inteligencia emocional que fundamentan los programas de intervención en educación emocional dirigidos al profesorado

Luis Jorge Martín-Antón  Miguel Ángel Carbonero Martín  Paula Molinero-González  Wendy Lilibeth Arteaga-Cedeño 

El objetivo del presente estudio es realizar una revisión sistemática con el propósito de identificar y exponer los diversos modelos teóricos de la inteligencia emocional publicados hasta la fecha, y analizar cuál es el modelo que ha logrado mayor impacto a nivel científico que han fundamentado los programas de intervención en educación emocional. En este análisis, se ha identificado que los modelos que se han creado en los últimos años se han basado en tres modelos considerados modelos clásicos, resultando una amplia variedad de modelos mixtos. En conclusión, se destaca que los modelos teóricos clásicos han aportado a la comprensión, diseño, implementación y evaluación de los programas de intervención en educación emocional que se han implementado en los diferentes niveles educativos y en los escasos programas que han tenido como destinatarios el profesorado.
The objective of this study is to carry out a systematic review with the purpose of identifying and exposing the various theoretical models of emotional intelligence published to date, and to analyze which model has achieved the greatest impact at a scientific level and has been the basis for intervention programs in emotional education. In this analysis, it has been identified that the models that have been created in recent years have been based on three models considered classical models, resulting in a wide variety of mixed models. In conclusion, it is highlighted that the classical theoretical models have contributed to the understanding, design, implementation and evaluation of intervention programs in emotional education that have been implemented at different educational levels and in the few programs aimed at teachers.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/9

Educational values and challenges in institutional and foster care in Hungary

Andrea Rácz 

The aim of the study is to investigate what goals, values and challenges of education can be identified in the institutional and foster care of the child protection system. It also examines how professionals, children and young adults think about these values. Qualitative research findings show that the structural problems, gaps in provision and services, and capacity problems significantly limit the professional toolbox with which educational work can be effective and diverse. This shortcoming is also felt by the youth: they need more and better-quality services, individual care and a loving atmosphere in which they can also receive professional help to cope with the traumas of the past.
L'obiettivo dello studio è indagare quali obiettivi, valori e sfide dell'educazione possono essere identificati nell'ambito della presa in carico istituzionale e dell'affido nel sistema di protezione dell'infanzia. Esamina inoltre come i professionisti, i bambini e i giovani adulti pensino a questi valori. I risultati della ricerca qualitativa mostrano che i problemi strutturali, le lacune nell'offerta e nei servizi e i problemi determinati dall’uso delle competenze limitano in modo significativo gli strumenti professionali con cui il lavoro educativo può essere efficace e diversificato. Questa carenza è avvertita anche dai giovani: hanno bisogno di servizi più numerosi e di migliore qualità, di una cura individuale e di un'atmosfera accogliente in cui possano ricevere aiuto da parte di professionisti che sappiano permettere loro di affrontare i traumi del passato.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/10

The work engagement among the kindergarten teachers

Aneta Wojnarowska  Jolanta Sajdera  Magdalena Grochowalska 

The article presents the basic assumptions regarding the role of the teacher in preschool education. We focus on the condition of preschool education in Poland, which over the years, like the entire education system, has experienced positive and negative effects of the education policy. The consequences of subsequent education reforms in Poland are visible in many contexts of professional activity of kindergarten teachers, one of which is the teachers’ involvement in their work. The aim of the article is to draw attention to the sources of choosing either the adaptive or emancipatory approach, serving as a basis for understanding the conditions of teachers' work engagement and justifying the practices they adopt towards their students.
L'articolo presenta le ipotesi di base relative al ruolo dell'insegnante nell'educazione prescolare. Ci concentriamo sulla condizione dell'educazione prescolare in Polonia, che nel corso degli anni, come l'intero sistema educativo, ha sperimentato effetti positivi e negativi delle politiche educative. Le conseguenze delle progressive riforme dell'istruzione in Polonia sono visibili in molti contesti dell'attività professionale degli insegnanti di scuola materna, uno dei quali è il coinvolgimento degli insegnanti nel loro lavoro. Lo scopo dell'articolo è quello di richiamare l'attenzione sulle fonti della scelta dell'approccio adattivo o per l’emancipazione, che serve come base per comprendere le condizioni dell'impegno lavorativo degli insegnanti e giustificare le pratiche che adottano nei confronti dei loro studenti.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/11

The current shortage of school leaders as a present educational challenge. access to the profession and support structures

Franziska Proskawetz 

The key roles that school leaders possess make it important to research their professional development, especially against the background of the current shortage of school staff in Germany and many other Western countries. Considering this, the following research question emerges: How do teachers gain access to the position of school leader? To answer this question and thus strengthen the attractiveness of the profession, narrative-based interviews were conducted with school leaders in Germany and examined using content analysis. The analysis of the interviews shows that opportunities and coincidences seem to have led teachers to their current leadership positions. The path to such positions had not been planned in the long term. The interviewees seized the opportunities they were given and made the most of them. Support structures also seem important. Often, future school leaders are already (informally) involved in school development processes as teachers. The fear of someone else taking over and not being able to realise one’s own ideas seems to be a further motivation to become a school leader in some cases.
Il ruolo chiave dei dirigenti scolastici rende importante la ricerca sul loro sviluppo professionale, soprattutto alla luce dell'attuale carenza di personale scolastico in Germania e in molti altri Paesi occidentali. Alla luce di ciò, emerge la seguente domanda di ricerca: come fanno gli insegnanti ad accedere alla posizione di dirigente scolastico? Per rispondere a questa domanda e rafforzare così il livello di attrattività della professione, sono state condotte interviste narrative con dirigenti scolastici in Germania, esaminate con un'analisi del contenuto. L'analisi delle interviste mostra che le opportunità e le coincidenze sembrano aver condotto gli insegnanti alle loro attuali posizioni dirigenziali. Il percorso verso tali posizioni non era stato pianificato a lungo termine. Gli intervistati hanno colto le opportunità che sono state loro offerte e le hanno sfruttate al meglio. Anche le strutture di supporto sembrano importanti. Spesso i futuri dirigenti scolastici sono già coinvolti (in modo informale) nei processi di sviluppo della scuola come insegnanti. La paura che qualcun altro prenda il sopravvento e non sia in grado di realizzare le loro idee sembra essere, in alcuni casi, un'ulteriore motivazione per diventare dirigente scolastico.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/12

Quando la pedagogia diventa emergenza? La prassi pedagogica come prevenzione

Giulia Mazzini  Lavinia Giordano  Martina Bianchi  Michela Origlia 

Il presente contributo intende valorizzare un approccio pedagogico fondato sui principi e sugli elementi propri della Pedagogia dell’Emergenza, in prima battuta delineando lo sviluppo dai suoi albori a oggi. Le emergenze causate da eventi traumatici e/o catastrofici impattano in modi profondi e incisivi sugli individui, violentemente trascinati in un luogo esistenziale sconosciuto, destrutturato, isolato. L’articolarsi della vita quotidiana pone necessariamente di fronte a sfide e cambiamenti che, se non affrontati, possono dar luogo a vere e proprie emergenze, ricadendo – inevitabilmente – sulle relazioni affettive e sul percorso socioeducativo, specialmente di chi vive una fase evolutiva. Per questa ragione, la prassi pedagogica deve porsi l’obiettivo fondamentale di valorizzare le abilità resilienti, ristrutturando uno spazio in cui poter raccontarsi in un’ottica nuova, diversa, emancipata.
This contribution aims at emphasising a pedagogical approach based on the principles and elements of the Pedagogy of Emergency, by outlining its development from its beginnings to the present days. Emergencies caused by traumatic and/or catastrophic events impact in deep and severe ways on individuals, violently dragged into an unknown, unstructured, isolated existential place. The articulation of daily life necessarily poses challenges and changes that, if not addressed, can give rise to real emergencies, falling – inevitably – on affective relationships and socioeducational processes, especially of those living a developmental phase. For this reason, the pedagogical praxis has the fundamental objective of enhancing resilient abilities, of restructuring a space where one can tell his story from a new, different, emancipated perspective.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/13

Multiculturalismo en la didáctica de la Historia sensible a la lengua

Antonio López Vega  María Medina Beltran  María Teresa del Olmo Ibáñez 

Este artículo presenta un contraste entre los conceptos de ‘multiculturalidad’, ‘pluriculturalidad’ e ‘interculturalidad’. La perspectiva general que se asume es desde la consideración de la educación como un derecho fundamental y se relaciona todo ello con las competencias clave analizando la literatura publicada y los documentos de la Unión Europea, que tratan de orientar su adquisición y desarrollo. Se propone la asignatura de Historia Contemporánea como materia a través de la cual aplicar metodología AICLE para la adquisición de las competencias comunicativa y digital en la didáctica de esta disciplina que presenta intrínsecamente la interulturalidad en sus contenidos.
This article contrasts the concepts of ‘multiculturalism', ‘pluriculturalism' and ‘interculturalism'. The general perspective adopted here is that of considering education as a fundamental right. All of this is linked to the key competences by analysing the published literature and European Union documents that seek to guide their acquisition and development. The discipline of Contemporary History is proposed as a subject through which to apply the CLIL methodology for the acquisition of communicative and digital competences in its teaching, since it intrinsically presents interculturality in its content.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/14

Identità provvisoria, identità fluida e non binaria

Ettore D’Aleo 

L'identità di genere non binaria o fluida è un aspetto complesso e ricco di sfumature. Cosa si intende quando si parla di genere? Esiste una relazione tra genere e sesso? e ancora: “Le differenze tra mascolinità e femminilità sono “naturali” e immodificabili o si tratta di costruzioni sociali? Quali sono i comportamenti socialmente attesi dalle persone non binarie o fluide e quali quelli di chi, invece non rientra in queste categorie? Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento dell'interesse e della visibilità riguardo agli adolescenti e non che si identificano come non binari e/o fluidi. Le identità di genere non binaria rappresentano una sfida o una riflessione per la società moderna?
Gender identity is a complex topic, separate from one's biological sex. Gender refers to the social and cultural roles, behaviors, and expectations associated with being male or female. It's distinct from sex, which is based on physical and genetic characteristics. Gender roles, and behaviors associated with masculinity and femininity, are largely social constructs, not immutable. Non-binary or fluid individuals may not conform to traditional gender norms. There's no universal set of behaviors for them; it varies greatly. The increased interest in non-binary identities could be a reflection of societal awareness and acceptance, not necessarily a social evolution.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/15

La pedagogia degli oppressi di Paulo Freire come modello, il queer, l’emancipazione

Eleonora Grieco 

Esiste un filo conduttore, nel contesto sociale e culturale italiano, che lega stereotipi e pregiudizi; entrambi portano a una disumanizzazione di chi non è considerato normale, alla violazione di diritti importanti, perfino alla negazione dell'esistenza di intere comunità e di individui. Lo scopo dell'articolo è di proporre le basi teoretiche per una futura educazione al queer come strumento inclusivo per educare al rispetto delle diversità, al progressivo abbattimento delle visioni essenzialiste correlate all’identità. Per raggiungere questo obiettivo, prenderò le mosse dalle idee del pedagogista brasiliano Paulo Freire, dalla sua ‘pedagogia degli oppressi’, per poi delineare idee utili per una ‘pedagogia queer’ come pedagogia anti-oppressiva in grado di accogliere le istanze dell’intersezionalismo e di guidare le sfide per le emancipazioni.
There is a common thread, in the Italian social and cultural context, that links stereotypes and prejudices; both lead to a dehumanization of those who are not considered normal, to the violation of important rights, even to the denial of the existence of entire communities and of individuals. The aim of the article is to design the theoretical foundations for a future queer education as an inclusive tool, for diversity and a progressive elimination of essentialist visions related to identity. To achieve this objective, I will start from the ideas of the Brazilian pedagogist Paulo Freire, from his 'pedagogy of the oppressed', to then outline useful ideas for a 'queer pedagogy' as an anti-oppressive pedagogy able of welcoming the demands of intersectionalism, to lead the challenges for emancipations.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/16

Oltre lo specchio rotto. Uno sguardo pedagogico al trauma dell’adolescente con tumore

Martina Bianchi  Michela Origlia 

Vivere l’adolescenza oggi è una sfida complessa sia per i ragazzi sia per gli operatori del sociale. Tutti i cambiamenti dell’area fisica, sociale, psichica e le sfide sono resi ancora più intensi nel caso di una malattia onco-ematologica. Il corpo può subire profondi cambiamenti che sommati allo sguardo del mondo esterno spingono gli adolescenti in ospedale a un ripiegamento su loro stessi. Sono molti gli interventi che negli anni hanno cercato di affrontare il trauma generato dai cambiamenti fisici imposti dalla malattia per ridurne l’impatto. Occorre nell’immediato avviare una riflessione pedagogica che ponga al centro la persona e sensibilizzi il contesto sociale e socioculturale di riferimento, perché sia accogliente, partecipato, inclusivo.
Experiencing adolescence today is a complex challenge for both teens and social workers. All the changes in the physical, social, psychological area and challenges are made even more intense in the case of an onco-haematological disease. The body can suffer profound changes that, when added to the gaze of the outside world, cause adolescents in hospital to withdraw into themselves. There are many interventions over the years that have attempted to address the trauma generated by the physical changes imposed by the disease in order to reduce its impact. There is an immediate need to initiate a pedagogical reflection that places the person at the centre and sensitises the social and socio-cultural context of reference so that it is welcoming, participatory, inclusive.

DOI: 10.13134/979-12-5977-334-0/17

Nella stessa collana