La torre dei Grassi al Portico di Ottavia

Autore:  Francesca Geremia
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: ottobre 2024
Pagine: 178
ISBN: 979-12-5977-370-8
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Abstract

La torre dei Grassi al portico d’Ottavia offre uno scorcio unico nel panorama urbano. La sua immagine, riprodotta in vedute e fotografie storiche, è identitaria del carattere dell’edilizia medievale sviluppatasi spontaneamente riutilizzando le strutture della Roma antica. Essa contestualmente rappresenta, pur trovandosi immediatamente all’esterno del recinto, un tassello residuo di quello che doveva essere l’ambiente caratteristico interno al Ghetto. Il recente intervento di restauro, che ha ospitato le attività didattiche del Laboratorio di Restauro C della Laurea triennale in Scienze dell’Architettura del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre, è stato anche l’occasione per approfondire la conoscenza del manufatto. L’osservazione diretta, facilitata dal contatto ravvicinato con l’organismo architettonico, e la possibilità di compiere saggi mirati hanno consentito di implementare gli studi pregressi, ridefinire la sequenza storico formativa e restituire alla torre e al contesto circostante la successione dei significati assunti nel tempo.

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La torre dei Grassi al portico d’Ottavia offre uno scorcio unico nel panorama urbano. La sua immagine, riprodotta in vedute e fotografie storiche, è identitaria del carattere dell’edilizia medievale sviluppatasi spontaneamente riutilizzando le strutture della Roma antica. Essa contestualmente rappresenta, pur trovandosi immediatamente all’esterno del recinto, un tassello residuo di quello che doveva essere l’ambiente caratteristico interno al Ghetto. Il recente intervento di restauro, che ha ospitato le attività didattiche del Laboratorio di Restauro C della Laurea triennale in Scienze dell’Architettura del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre, è stato anche l’occasione per approfondire la conoscenza del manufatto. L’osservazione diretta, facilitata dal contatto ravvicinato con l’organismo architettonico, e la possibilità di compiere saggi mirati hanno consentito di implementare gli studi pregressi, ridefinire la sequenza storico formativa e restituire alla torre e al contesto circostante la successione dei significati assunti nel tempo.

The Grassi tower at the Ottavia portico offers a unique glimpse into the urban panorama. Its image, reproduced in historical views and photographs, is identifiable with the character of medieval buildings developed spontaneously by reusing the structures of ancient Rome. At the same time, it represents, despite being immediately outside the area, a residual piece of what must have been the characteristic environment inside the Ghetto. The recent restoration, which provided the possibility for the educational activities of the Restoration Laboratory C of the degree in Architectural Sciences of the Department of Architecture of the University of Roma Tre, was also an opportunity to deepen our knowledge of the historical structure. Direct observation, facilitated by close contact with the architectural organism, and the possibility of carrying out targeted tests have allowed us to use previous studies, redefine the historical formative sequence and give back to the tower and the surrounding context its succession of meanings through time.

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The Grassi tower at the Ottavia portico offers a unique glimpse into the urban panorama. Its image, reproduced in historical views and photographs, is identifiable with the character of medieval buildings developed spontaneously by reusing the structures of ancient Rome. At the same time, it represents, despite being immediately outside the area, a residual piece of what must have been the characteristic environment inside the Ghetto. The recent restoration, which provided the possibility for the educational activities of the Restoration Laboratory C of the degree in Architectural Sciences of the Department of Architecture of the University of Roma Tre, was also an opportunity to deepen our knowledge of the historical structure. Direct observation, facilitated by close contact with the architectural organism, and the possibility of carrying out targeted tests have allowed us to use previous studies, redefine the historical formative sequence and give back to the tower and the surrounding context its succession of meanings through time.

Nella stessa collana

A cura di: Maria Pone
A cura di: Piero Casacchia
Maria Gabriella D’Ippolito
A cura di: Giovanna Spadafora
Enrico Nigris
A cura di: Elisabetta Pallottino, Francesca Romana Stabile, Michele Beccu, Paola Porretta
A cura di: Alessandra Molinari, Daniela Esposito, Elisabetta Pallottino, Francesco Giovanetti, Hendrik Dey, Lucrezia Spera, Maria Gabriella Cimino, Maura Medri, Michele Zampilli, Paola Porretta, RICCARDO SANTANGELI VALENZANI, RITA VOLPE
Anna Laura Palazzo
A cura di: Laura Pujia
Giulia Brunori, Michele Zampilli
A cura di: Francesco Giovanetti, Giulia Brunori
A cura di: Giorgia De Pasquale
Giorgio Piccinato
A cura di: Antonio Pizzo, Maura Medri
A cura di: Elisabetta Pallottino, Francesco Martines
A cura di: Giorgia De Pasquale, Sara Carallo
A cura di: FRANCESCO GIOVANETTI, Michele Zampilli
A cura di: Gianluca Mattarocci, Mario Cerasoli
A cura di: Annalisa Metta, Giovanni Caudo, Janet Hetman
A cura di: Daniela Esposito, Elisabetta Pallottino, FRANCESCO GIOVANETTI, Marco Fabbri, Maura Medri, Michele Zampilli, Paola Porretta, RICCARDO SANTANGELI VALENZANI, RITA VOLPE
A cura di: Giorgia De Pasquale, Laura Pujia
A cura di: Elisabetta Pallottino, Francesco Cellini, Luigi Franciosini, María Margatira Segarra Lagunes, Paola Porretta, Paolo Desideri
A cura di: Mario Cerasoli