Lo sguardo della coscienza. La ricezione di Joyce nell’estetica di Ėjzenštejn

Autore:  Ilaria Aletto
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: giugno 2025
Pagine: 303
ISBN: 979-12-5977-478-1
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Abstract

Lo sguardo della coscienza ricostruisce il dialogo che lega indissolubilmente Sergej Ėjzenštejn a James Joyce già prima del loro unico incontro: a Parigi nel 1930. Il regista sovietico, affascinato da Ulysses, riconosce nell’opera joyciana un modello capace di suggerirgli nuove strategie per le modalità del montaggio, del monologo interiore e per la rappresentazione filmica del pensiero. Attingendo a documenti inediti e puntando a una rilettura critica degli scritti teorici di Ėjzenštejn, il volume si propone di indagare la rilevante incidenza di Joyce nell’estetica del regista, offrendo un’interpretazione originale dell’intreccio fra letteratura e cinema nella produzione ėjzensteiniana. 

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Lo sguardo della coscienza ricostruisce il dialogo che lega indissolubilmente Sergej Ėjzenštejn a James Joyce già prima del loro unico incontro: a Parigi nel 1930. Il regista sovietico, affascinato da Ulysses, riconosce nell’opera joyciana un modello capace di suggerirgli nuove strategie per le modalità del montaggio, del monologo interiore e per la rappresentazione filmica del pensiero. Attingendo a documenti inediti e puntando a una rilettura critica degli scritti teorici di Ėjzenštejn, il volume si propone di indagare la rilevante incidenza di Joyce nell’estetica del regista, offrendo un’interpretazione originale dell’intreccio fra letteratura e cinema nella produzione ėjzensteiniana. 

The Gaze of Consciousness reconstructs the dialogue that had already linked Sergei Eisenstein and James Joyce inextricably before their sole meeting in Paris in 1930. Fascinated by Ulysses, the Soviet director saw in Joyce’s work a model that suggested new strategies for montage, interior monologue and the cinematic representation of thought. Drawing on previously unpublished documents and offering a critical rereading of Eisenstein’s theoretical writings, the book investigates Joyce’s significant impact on the director’s aesthetics, providing an original interpretation of the interplay between literature and cinema in Eisenstein’s oeuvre.

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The Gaze of Consciousness reconstructs the dialogue that had already linked Sergei Eisenstein and James Joyce inextricably before their sole meeting in Paris in 1930. Fascinated by Ulysses, the Soviet director saw in Joyce’s work a model that suggested new strategies for montage, interior monologue and the cinematic representation of thought. Drawing on previously unpublished documents and offering a critical rereading of Eisenstein’s theoretical writings, the book investigates Joyce’s significant impact on the director’s aesthetics, providing an original interpretation of the interplay between literature and cinema in Eisenstein’s oeuvre.

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