Fellini. L’intime et la mer

Fellini. L’intime et la mer
A cura di:  Sophie Guermès
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: ottobre 2022
Pagine: 185
ISBN: 979-12-5977-113-1
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Abstract

La mer est à l’horizon de la majeure partie des films de Federico Fellini, né à Rimini, et qui retrouva à Fregene, près de Rome, l’atmosphère maritime de son enfance ; elle fait donc partie du décor naturel qu’il eut sous les yeux en s’éveillant à la vie et se trouve ainsi liée d’emblée à la dimension de l’intime. Réservoir sensoriel, déclenchant des souvenirs issus de la mémoire affective, elle a aussi été pourvoyeuse de rêves et de peurs, suscitant des images de plénitude aussi bien que des fantasmes d’échec tels qu’il les a parfois décrits en relatant ou en dessinant ses songes.

Contributi

Six années avec le Maestro

Dominique Delouche 

Dominique Delouche racconta il suo primo incontro con Federico Fellini alla Mostra di Venezia nel 1954, quindi ripercorre i sei anni della sua collaborazione come assistente del regista sul set dei film Il bidone, Le notti di Cabiria e La dolce vita. Ritorna infine  sulla loro affettuosa riunione poco prima della scomparsa del Maestro.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/1

Mer, Mère, Amertume

Gérald Morin 

Lo sviluppo e il set di Casanova furono molto difficili per Fellini. Aveva accettato di fare il film perché, come sempre, si sentiva vivo solo quando lavorava. Però, non si aspettava tutti i problemi che sarebbero sorti. E infatti quando diceva: “Questo film non esiste, non è nato, non può essere nato”, si riferiva inconsciamente a se stesso. Lui era Casanova, con la sua attrazione per l’abisso e la sua paura che gli dava il mare, con il suo malessere davanti a una madre troppo autoritaria e che allo stesso tempo lo ossessionava; era lui, il burattinaio che alla fine capisce che non è altro che un burattino che balla sulla laguna gelida e impenetrabile.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/2

La mer inatteignable

Jean-Max Méjean 

In questo articolo cercheremo di dimostrare che, nell’immaginario di Fellini, il mare non è inaccessibile ma è piuttosto irraggiungibile. Il sogno, infatti, non può raggiungerlo, non può concepirlo nella sua totalità, anche se i personaggi possono vederlo, persino contemplarlo. Studieremo tre tipi di film : film di terra, di mare e di studio – il famoso studio 5 di Cinecittà dove Fellini si sentiva libero di creare il  proprio universo.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/3

Formes sous-marines de l’intime

Sophie Guermès 

Il Tevere nasce nell’Emilia-Romagna e finisce nei pressi di Roma, nel mare. Fellini, uomo-fiume, ha seguito la stessa strada. Il mare, onnipresente a Rimini, la sua città natale, è stato sempre per lui una fonte di ispirazione, che ha suscitato immagini nei suoi film così come nei suoi disegni del Libro dei sogni. Questo articolo analizza una serie di queste immagini, che provengono dal più profondo, dall’intimo del regista, e che riemergono sia dalla sua infanzia che dal suo inconscio.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/4

Au cœur de l’illusion : de la mer à Rome – Lo sceicco bianco de Federico Fellini

Tatiana Antolini-Dumas 

Nello Sceicco bianco un mare meta-cinematografico brilla e abbaglia gli occhi. Fellini usa questo epicentro narrativo e simbolico come fosse un specchio che riflette una società basata su valori eroici. In tal modo il regista mette in luce, al di là della commedia e della magia dello spettacolo, le illusioni che sottende la società italiana dell’immediato dopoguerra.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/5

La correspondance entre F. Fellini et G. Simenon : un dialogue profond et insondable « comme la mer »

Marina Geat 

La corrispondenza tra F. Fellini e G. Simenon: un dialogo profondo et insondabile « come il mare ». Intorno all’evocazione del mare, con le sue connotazioni di profondità, mutevolezza, fascino, insondabilità, inquietudine, sembra organizzarsi una sorta di linguaggio segreto che fa allusione alla sfera dell’inconscio e che emerge in varie occasioni nel corso della lunga relazione di amicizia e complicità tra il regista Federico Fellini e lo scrittore Georges Simenon.  L’articolo di Marina Geat rievoca le principali di queste occorrenze, mostrando come l’immagine del mare sia connessa alla concezione artistica di Fellini e Simenon, al loro interesse per il pensiero di Carl Gustav Jung, alla loro ossessione per il femminile come dimensione psichica strettamente connessa alla parte misteriosa del sé.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/6

La porosité intime des nuances : Federico Fellini, Jacqueline Risset et la traduction d’ Intervista

Laura Santone 

L’articolo ripercorre le tappe della traduzione francese che nel 1987 Jacqueline Risset aveva fatto di Intervista. Nel momento in cui il film esce in Francia, ci si accorge che la versione sotto-titolata è stata modificata. Fellini grida al massacro, denunciando il traduttore Carasso di aver distrutto “tutte le sfumature del film”; Risset, dal suo canto, parla di “banalizzazione sistematica”. Attraverso un corpus comparato che mette a confronto una scelta di passi, si vuole dimostrare come Risset traduca Fellini allo stesso modo in cui traduce Dante, ovvero da un punto di vista poetico, facendo emergere sul filo della velocità, del ritmo e delle vibrazioni del senso la potenza della visione.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/7

Fellini. Arcanes majeures

Anne Serre 

Secondo la romanziera francese Anne Serre, nata nel 1960, i film di Fellini sono importanti quanto gli scritti di Kafka. Analizza quattro immagini nei film di Fellini che l’hanno particolarmente colpita e li confronta con l’arcano maggiore dei tarocchi. Sottolinea, inoltre, il ruolo della musica di Nino Rota nel lavoro di Fellini, e parla anche del suo attaccamento a Roma e all’Italia. Fellini  appare in un racconto del suo più recente libro, Au coeur d’un été tout en or (Premio Goncourt per la novella, 2020). Alcuni dei libri di Anne Serre sono stati pubblicati in lingua inglese dalla casa editrice New Directions (USA).

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/8

À la recherche d’Ulysse (et de quelques autres Grecs) chez Fellini

Jean-Michel Ropars 

Molto influenzato dall’educazione umanistica della sua epoca, Federico Fellini è stato ispirato dall’antica Grecia e dai suoi miti, e non a caso nei suoi film si trovano citati autori greci come Archiloco o Pindaro. Si è inoltre identificato, più o meno consapevolmente, con Ulisse.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/9

Fellini et le Japon – le rêve, le voyage

Kyoko Watanabe 

Qual è il rapporto tra Fellini e i Giapponesi? Come è stato  ricevuto in Giappone? Ci sono denominatori comuni tra i film di Fellini e i film giapponesi? Negli anni Cinquanta Fellini ha incantato il Giappone con La strada, poi con i suoi altri film, e questo incanto si è protratto anche dopo la sua morte. Un film giapponese del 2020 (Nichi nichi kore kojitsu), che ha per tema le lezioni di tè, comincia e si conclude con il nome di Fellini. Viene suggerita una relazione tra questo film e Fellini: il mare. I Giapponesi associano il mare all’immagine della madre, fonte di vita, che culla dolcemente, nonché all’immagine della natura, che può rivelarsi tanto benigna quato matrigna. Alla fine dell’articolo si parla di un’ultima tematica spesso trattata nei film di Fellini: l’impossibilità di comunicare. Il regista stesso, del resto, ha detto che non c’era niente da capire nei suoi film. Ha più volte ricordato che Kurosawa gli aveva insegnato che il cinema poteva raccontare l’invisibile, l’inafferrabile. Siamo d’accordo con lui nel riconoscere che i suoi film sono onirici e non procedono secondo un piano: il cinema è un viaggio.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/10

Asa nisi masa : Fellini biographe de Federico

Eric Auphan 

Federico Fellini ha spesso messo in scena i suoi ricordi d’infanzia in riva al mare in un opera di notevole coerenza. Ha girato cinque film con Marcello Mastroianni, che era il suo attore preferito, e sette con Giulietta Masina, allo stesso tempo moglie, amica e confidente. Me cosa ci insegna l’universo felliniano su Federico? Qual è la parte del sogno e quale quella della bugia nei suoi caleidoscopici film? Entreremo nell’intimità del Maestro, cercheremo di  districare il vero dal falso nell’opera di quel Riminese che, venuto a Roma,  non riuscirà più a separarsene. E getteremo un ponte tra Fellini e un altro Riminese che non riusciva più a separarsi da Venezia, la Serenissima: parliamo del disegnatore Hugo Pratt, e del suo doppio, Corto Maltese.

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/11

Fellini et Duras : Roma et Dialogue de Rome

Virginie Podvin 

Riflettere su Marguerite Duras e Federico Fellini ci spinge a fare diverse osservazioni. I due non si sono mai incontrati e mettere in relazione i loro universi, entrambi singolari, è impossibile a meno che non si faccia qualche forzatura. Tuttavia, è con Roma, e attraverso Roma, che tutti e due decidono di iniziare il dialogo. La città eterna permette questo miracolo? Oppure è il segno di una separazione definitiva?

DOI: 10.13134/979-12-5977-113-1/12

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