IMAGO. Studi di cinema e media. Nuova serie – Vol. 29

Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: Marzo 2025
Pagine: 348
ISBN: 2704-9043
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Abstract

A settant’anni dall’inizio delle sue trasmissioni ufficiali, quale spazio occupa la storia della televisione italiana negli studi storici, da un lato, e nei media studies, dall’altro lato? L’obiettivo di questo numero di «Imago» è quello di ricostruire gli studi storici sulla televisione italiana che si sono sviluppati, sia a livello nazionale che internazionale, nel corso degli anni. Aderendo a una vocazione interdisciplinare, a metà tra la storia contemporanea, gli studi di cinema e media, la sociologia della cultura e della comunicazione, l’intenzione è quella di sfruttare l’anniversario 1954-2024 per offrire una panoramica ampia sugli approcci, le metodologie e le fonti che sono stati finora utilizzati per analizzare la storia del mezzo in Italia.

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A settant’anni dall’inizio delle sue trasmissioni ufficiali, quale spazio occupa la storia della televisione italiana negli studi storici, da un lato, e nei media studies, dall’altro lato? L’obiettivo di questo numero di «Imago» è quello di ricostruire gli studi storici sulla televisione italiana che si sono sviluppati, sia a livello nazionale che internazionale, nel corso degli anni. Aderendo a una vocazione interdisciplinare, a metà tra la storia contemporanea, gli studi di cinema e media, la sociologia della cultura e della comunicazione, l’intenzione è quella di sfruttare l’anniversario 1954-2024 per offrire una panoramica ampia sugli approcci, le metodologie e le fonti che sono stati finora utilizzati per analizzare la storia del mezzo in Italia.

Seventy years after the beginning of its official broadcasts, what space does the history of Italian television occupy in historical studies, on the one hand, and in media studies, on the other? The goal of this issue of “Imago” is to reconstruct the historical studies on Italian television that have developed, both nationally and internationally, over the years. Adhering to an interdisciplinary vocation, somewhere between contemporary history, film and media studies, and the sociology of culture and communication, the intention is to take advantage of the 1954-2024 anniversary to offer a broad overview of the approaches, methodologies, and sources that have been used so far to analyze the history of television in Italy.

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Seventy years after the beginning of its official broadcasts, what space does the history of Italian television occupy in historical studies, on the one hand, and in media studies, on the other? The goal of this issue of “Imago” is to reconstruct the historical studies on Italian television that have developed, both nationally and internationally, over the years. Adhering to an interdisciplinary vocation, somewhere between contemporary history, film and media studies, and the sociology of culture and communication, the intention is to take advantage of the 1954-2024 anniversary to offer a broad overview of the approaches, methodologies, and sources that have been used so far to analyze the history of television in Italy.

Contributi

Televisione e Storia. Settant’anni di ricerche, metodologie, approcci storiografici

Damiano Garofalo  Massimo Scaglioni 

A settant’anni dall’inizio delle sue trasmissioni ufficiali, quale spazio occupa la storia della televisione italiana negli studi storici, da un lato, e nei media studies, dall’altro lato? L’obiettivo di questo numero di «Imago» è quello di ricostruire gli studi storici sulla televisione italiana che si sono sviluppati, sia a livello nazionale che internazionale, nel corso degli anni. Aderendo a una vocazione interdisciplinare, a metà tra la storia contemporanea, gli studi di cinema e media, la sociologia della cultura e della comunicazione, l’intenzione è quella di sfruttare l’anniversario 1954-2024 per offrire una panoramica ampia sugli approcci, le metodologie e le fonti che sono stati finora utilizzati per analizzare la storia del mezzo in Italia.

Seventy years after the beginning of its official broadcasts, what space does the history of Italian television occupy in historical studies, on the one hand, and in media studies, on the other? The goal of this issue of “Imago” is to reconstruct the historical studies on Italian television that have developed, both nationally and internationally, over the years. Adhering to an interdisciplinary vocation, somewhere between contemporary history, film and media studies, and the sociology of culture and communication, the intention is to take advantage of the 1954-2024 anniversary to offer a broad overview of the approaches, methodologies, and sources that have been used so far to analyze the history of television in Italy.

Questoni di resilienza: le strategie della televisione generaliste di fronte all’arrivo delle piattaforme

Enrico Menduni 

L’articolo analizza le strategie adottate dalla televisione generalista in Italia per mantenere la propria centralità all’arrivo delle piattaforme. La resilienza delle tv generaliste ha significato lo sviluppo di contenuti lineari, il lancio di canali semigeneralisti o tematici, e – con significativo ritardo – la realizzazione di proprie piattaforme non lineari. Le strategie delle tv generaliste appaiono divise fra la conservazione della loro utenza e il recluta mento di nuovi spettatori: un tema sovrapponibile al ricambio generazionale che è cruciale per i broadcaster generalisti.

The article analyzes the strategies adopted by generalist broadcasters in Italy in order to maintain their centrality and counter the arrival of platforms. Resilience of generalist TV broadcasters involved linear content, launching semi-generalist or thematic channels, and – with significant delay – creating their own non-linear platforms.

Prima di partire. Mappa preliminare allo studio sistematico dell’introduzione del colore nella televisione italiana

Elena Gipponi 

Sull’introduzione del colore nella televisione italiana manca uno studio sistematico. L’accidentato e tardivo passaggio al colore nella TV pubblica italiana è stato finora letto soprattutto come un affaire politico-istituzionale. Il saggio intende elaborare una mappa per una ricostruzione complessa di questo passaggio che integri lo stato dell’arte con nuove fonti e nuove metodologie mutuate dai media studies. In particolare: l’analisi critica di un corpus di programmi a colori; l’analisi dei paratesti e dei discorsi sul colore in tv circolanti sulla stampa generalista e di settore; gli audience studies: come gli spettatori hanno vissuto il passaggio dal b/n al colore nelle immagini televisive? Infine i
production studies: come l’introduzione del colore ha modificato le prassi produttive della tv?

There is no systematic study on the introduction of color in Italian television. The troubled and late transition to color in Italian public TV has so far been read above all as a political-institutional issue. The essay aims to sketch a map for a complex reconstruction of this transition that updates the state of the art with new sources and new methodologies borrowed from media studies. In particular: the critical analysis of a corpus of color programmes; the analysis of paratexts and discourses on color TV circulating in the general and specialized press; audience studies: how did viewers experience the transition from black and white to color in TV images? Finally, production studies: how has the introduction of color changed TV production practices?

Lo sfondo colorato. Carlo Quartucci e Ugo Gregoretti pionieri del chroma-key

Michelangelo Cardinaletti 

Il contributo indaga in prospettiva storica l’introduzione e i primi esperimenti condotti con il chroma-key, l’artificio elettronico che permette di fondere insieme due o più sorgenti video, attraverso l’analisi della dimensione scenografica negli sceneggiati Rai degli anni Settanta. Nel periodo individuato, viene proposto un confronto tra due autori che per primi hanno fatto ricorso a questo espediente: Carlo Quartucci e Ugo Gregoretti. La riflessione condotta sul loro lavoro mette in evidenza le scelte creative adottate nell’uso artistico del chroma-key, sottolineando anche il ruolo fondamentale della tecnologia nell'evoluzione della narrazione visiva della fiction.

The essay investigates in historical perspective the introduction and the early experiments conducted with chroma-key, the electronic device that allows to merge together two or more video sources, through an analysis of the scenographic dimension in Rai sceneggiato of the Seventies. In the period identified, a comparison is proposed between two authors who first used this technique: Carlo Quartucci and Ugo Gregoretti. The analysis conducted on their work highlights the creative choices adopted in the artistic use of the chroma-key, also emphasizing the fundamental role of technology in the evolution of the visual narrative of fiction.

La televisione via cavo in Italia. Appunti per una storia economico-industriale

Marco Lorenzetti  Matteo Macaluso 

A partire dagli anni cinquanta è possibile tracciare una cronologia di esperienze sperimentali e realtà a carattere locale che hanno fatto ricorso al cavo coassiale come infrastruttura per la distribuzione del segnale televisivo, con l’obiettivo di fare concorrenza all’allora monopolista pubblico, la Rai, che deteneva in modo esclusivo il diritto alla diffusione del segnale televisivo via radio. Tuttavia, la diffusione di questo mezzo trasmissivo fu ostacolata, in un primo momento, da numerosi contenziosi legali e, successivamente, dalla legge 103 del 1975, che determinò l’abbandono di ogni tentativo fino agli anni Novanta, quando, in seguito alla rimozione delle limitazioni legali, Telecom Italia avviò il cosiddetto Progetto Socrate, poi fallito per ragioni tecno-economiche. Adottando una prospettiva che unisca la storia contemporanea, la sociologia dell’innovazione e l’economia industriale, questo articolo intende ricostruire e integrare la letteratura inerente l’avvento e il mancato sviluppo della televisione via cavo in Italia, evidenziando il ruolo che questa infrastruttura ha assunto, nei Paesi in cui è presente, come canale di telecomunicazione a banda larga.

Starting from the 1950s it is possible to trace a chronology of experimental experiences and local realities that utilized coaxial cable as an infrastructure for television signal distribution, with the aim of competing with the state monopolist, Rai, which exclusively held the right to broadcast the television signals via radio. However, the diffusion of this transmission medium was hindered, initially, by numerous legal disputes and, later, by Law 103 of 1975, which led to the abandonment of all attempts until the 1990s, when, following the removal of the legal restrictions, Telecom Italia launched the so-called Socrates Project, which eventually failed for techno-economic reasons. By adopting a perspective that combines contemporary history, sociology of innovation and industrial economics, this article aims to reconstruct and integrate the literature on the adventand lack of development of cable television in Italy, highlighting the role that this infrastructure has assumed, in the countries where it is present, as a broadband telecommunications channel.

Il capitolo mancante. Appunti per una storia economica della Rai

Mattia Galli 

Pietra d’angolo dei sistemi mediali europei, il servizio pubblico televisivo rappresenta uno dei temi chiave dei television studies. Pur nella varietà di ricerche tese a mettere in evidenza la sua storia politica, culturale e sociale, risulta essere ancora carente, nel contesto italiano, un più attento esame della dimensione economica di Rai e dei suoi processi in quanto azienda. Il contributo, attraverso l’esame di fonti primarie e secondarie, intende fornire alcuni spunti per una ricognizione della storia economica di Rai, con riferimento alla gestione del canone e della pubblicità in relazione ai costi sostenuti durante la prima fase di storia televisiva (1954-1976).

As a cornerstone of European media systems, public service broadcasting is one of the key themes of television studies. In spite of the many studies that have been carried out on its political, cultural and social history, the economic dimension of Rai and its corporate processes have not yet been studied in depth in the Italian context. Through the analysis of primary and secondary sources, the paper aims to provide some pointers for the study of Rai's economic history, with reference to the management of the licence fee and advertising in relation to the costs incurred during the first phase of television history (1954-1976).

«Questa è la nostra Rai». Vent’anni di emittenza televisiva nelle riviste aziendali del servizio pubblico

Emiliano Rossi  Marta Perrotta 

Se si guarda alla storiografia della televisione italiana, la pubblicistica aziendale sembra costituire un cono d’ombra della ricerca accademica. È da questo presupposto che il presente studio prende le mosse, offrendo la disamina di un corpus di riviste edito dalla Rai tra il 1954 e il 1976. Accanto al più celebre e duraturo house organ aziendale, il «Radiocorriere», il servizio pubblico radiotelevisivo ha infatti dato avvio a una vivace attività editoriale, particolarmente preziosa per aprire uno squarcio sulle culture produttive e promozionali di un ventennio particolarmente significativo per lo sviluppo del broadcasting pubblico. Soprattutto nel caso de «La nostra Rai», a essere meritevoli di approfondimento sono la genealogia della rivista, così come la proposta di contenuti e i suoi principali meccanismi editoriali. Oltre a un primo repertoriamento dei materiali, il contributo è completato da interviste in profondità a professionisti e testimoni. In questa panoramica attenzione è inoltre riservata alle strategie di costruzione dell’identità e dell’immagine aziendale implicate nella diffusione della testata, frutto di un notevole sforzo di legittimazione che finisce per testualizzare culture e pratiche industriali.

Looking at the historiography of Italian television, corporate publicity constitutes almost an invisible area of scientific investigation. It is from this assumption that the current study offers an examination of a corpus of magazines published by Rai between 1954 and 1976. Along with the company’s most famous and enduring house organ, the «Radiocorriere», the public broadcasting service launched a vigorous editorial activity, which is particularly valuable in unveiling the production and promotional cultures of a twenty-year period that was particularly significant for the development of public broadcasting. Especially in the case of «La nostra Rai», the genealogy of the magazine, as well as its content proposal and its main editorial layouts, are worthy of a dedicated study. In addition to an initial repertory of materials, the contribution is completed by indepth interviews with professionals and other insiders. In this overview, attention is also paid to the strategies of identity construction and corporate image implicated in the circulation of the magazine, to be framed as the result of a considerable effort of legitimisation which textualises industrial cultures and practices.

Una questione locale. Televisioni private, storia della televisione e storia dei media

Luca Barra  Riccardo Fassone 

Dalla metà degli anni Settanta, le emittenti locali hanno costituito una parte rilevante del sistema dei media italiano, contribuendo in maniera determinante ai processi di commercializzazione del settore. Eppure, spesso la storiografia italiana riserva a queste esperienze un posto soltanto marginale, generale se non generico: una nota a piè di pagina, incapace di restituire la complessità e varietà delle esperienze. Questo articolo indaga le principali ragioni di tale marginalità e mette in relazione le questioni sollevate dalla storia delle reti locali italiane con le altre, numerose, storie dei media che con essa si intersecano.

Since the mid-1970s, local television broadcasters have constituted a significant part of the Italian media system, contributing decisively to the industry’s commercialization processes. Yet, Italian media historiography often reserves for these experiences only a marginal, general if not generic place: a footnote, unable to restore the complexity and variety of the experiences. This contribution investigates the main reasons for this marginality and relates the issues raised by the history of Italian local networks to the other, numerous media histories that intersect with it.

La trasmissione delle fonti. Ricostruire la storia di Sardegna Uno attraverso gli atti della Camera di Commercio

Myriam Mereu 

Il presente articolo mira a ripercorrere le principali tappe della storia di Sardegna Uno, emittente privata fondata a Cagliari nel 1982 da Paolo Ragazzo e dai suoi tre figli e acquisita dal gruppo editoriale L’Unione Sarda S.p.A. nel 2021. A causa dell’esiguità delle fonti bibliografiche sulla storia societaria della televisione, fatta eccezione per alcuni articoli a stampa e altri disponibili online, abbiamo fatto ricorso a uno strumento diretto di acquisizione delle fonti storiche, ossia l’accesso agli atti della società Sardegna Uno s.r.l. (in seguito S.p.A.) conservati presso l’archivio della Camera di commercio di Cagliari. Volendo tracciare il profilo storico dell’emittente attraverso l’esame dei materiali d’archivio, l’intervento sarà organizzato in due macro-sezioni: la prima, di carattere teorico e metodologico, intende indagare il ruolo delle fonti d’archivio nel percorso di ricerca e di ricostruzione della storia dell’emittente; la seconda si focalizza sul fondo archivistico del nostro caso di studio dalla prospettiva della business history.

This paper aims to retrace the main historical stages of Sardegna Uno, a Sardinian private television founded by Paolo Ragazzo and his three children in 1982 and acquired by L’Unione Sarda Ltd. publishing group in 2021. Due to the few bibliographic resources about the history of the television company, except for some printed and digital articles, we have resorted to a direct tool to collect the historical data, i.e., the access to the administrative deeds of Sardegna Uno LLC (later Ltd.) kept in the archive of the Chamber of Commerce in Cagliari. As we intend to outline the historical profile of the broadcasting company by examining the archive material, the paper is structured in two interconnected sections: the first one deals with the role played by the archival records in reconstructing the history of a local broadcasting company; the subject of the second paragraph is the study of a local television company from the perspective of business history. Finally, we focus on the archival collection of our case study, Sardegna Uno.

Fare televisione con la televisione. L’archivio multimediale Mediaset come deposito memoriale e dispositivo di innovazione

Anna Sfardini  Emanuele Balossino 

L’articolo ricostruisce la storia, finora poco esplorata, dell'archivio multimediale di Mediaset, il secondo attore più importante nel contesto del broadcasting nazionale, evidenziando la sua natura ibrida di deposito memoriale e dispositivo di innovazione. L’archivio rappresenta oggi un elemento centrale di un’azienda televisiva sia come strumento di conservazione sia, soprattutto, come supporto indispensabile alle strategie produttive ed editoriali. Obiettivo dell’articolo è di delineare genesi, strategie di sviluppo e ruolo nei processi produttivi dell’archivio Mediaset, dagli anni ’80, quando è stato fondato, fino ad oggi, focalizzando l’attenzione sulle logiche che ne hanno governato la costruzione, gli usi e le limitazioni nel suo utilizzo, le figure professionali coinvolte in quest’area di media management, divenuta nel tempo sempre più centrale.

The essay reconstructs the hitherto little explored history of Mediaset's multimedia archive, the second most important player in the national broadcasting context, highlighting its hybrid nature as both a memorial repository and an innovation device. Today, the archive represents a central element for a television company, serving as both a preservation tool and, above all, an indispensable support for production and editorial strategies. The objective of the essay is to outline the genesis, development strategies, and role of the Mediaset archive in production processes from the 1980s, when it was founded, to the present day. It focuses on the logics governing its construction, its uses and limitations, and the professional figures involved in this increasingly central area of media management.

Dalla TV Senza Frontiere ai Servizi Media Audiovisivi: la promozione delle opere europee nel settore audiovisivo dal 1989 a oggi

Federica D’Urso 

L’attuale assetto del settore dei Servizi di Media Audiovisivi (SMAV) è il risultato di una riflessione avviata alla fine degli anni ’80 dall’Unione Europea che sopravvive tuttora nella normativa vigente. L’articolo ripercorre la storia della legislazione comunitaria sull’audiovisivo, inaugurata nel 1989 dalla celebre Direttiva 89/552/CEE “Televisione senza frontiere” e ricostruisce le numerose revisioni apportate nel corso degli anni a questa norma fondamentale, interpretandole nel più ampio contesto dell’evoluzione del mercato. Parallelamente ne descrive il complesso processo di recepimento nell’ordinamento italiano. Nelle conclusioni si riflette sull’efficacia e sulla rilevanza di questo quadro normativo, aprendo ipotesi per possibili scenari futuri. L’articolo, attingendo anche alla limitata bibliografia accademica in materia, si fonda sulla rilettura delle fonti normative comunitarie e nazionali.

The current set-up of the Audiovisual Media Services (AVSM) sector is the result of a thinking set at the end of the1980s by the European Union, which still survives in current legislation. The article traces the history of EU audiovisual legislation, inaugurated in 1989 by the famous Directive 89/552/EEC “Television without frontiers” and reconstructs the numerous revisions made over the years to this fundamental rule, interpreting them in the broader context of market evolution. At the same time, it describes the complex process of transposition into Italian law. The conclusions reflect on the effectiveness and relevance of this regulatory framework, opening hypotheses for possible future scenarios. Also drawing on the limited academic bibliography on the subject, the article is based on the rereading of EU and Italian regulatory sources.

L’americanizzazione attraverso lo schermo. Evoluzione di un processo storico e di un contesto mediatico, 1954-1984

Giulia Crisanti 

L’articolo fornisce una panoramica del dibattito storiografico sull’americanizzazione della televisione italiana durante i decenni della Guerra Fredda. L’obiettivo è quello di suggerire nuovi elementi e prospettive per considerare aspetti finora inesplorati dell’influenza americana sul panorama televisivo italiano. Da un lato, l’analisi si concentra sulla svolta prodotta, a metà degli anni Settanta, dalla fine del monopolio Rai e sulla conseguente tendenza a interpretare la svolta commerciale della tv italiana in termini di americanizzazione. Dall’altro, l’articolo sostiene la tesi secondo cui l’esame dell’evoluzione del sistema televisivo italiano contribuisce a fare luce sull’evoluzione del significato e delle implicazioni del processo di americanizzazione italiana tra anni Settanta e Ottanta.

The article provides an overview of the main threads and phases of the historiographical debate on the Americanization of Italian TV during the Cold War. The goal is to suggest new elements for future analyses and propose new perspectives to consider hitherto unexplored aspects of American influence over the Italian television landscape. On the one hand, the analysis focuses on the turning point produced, in the mid-1970s, by the end of Rai’s public monopoly over TV broadcasting and the subsequent tendency to interpret the commercial shift of Italian television in terms of Americanization. On the other hand, the article contends that the analysis of the evolving Italian television system can help cast light on the evolution of the meaning and implications of the Americanization process in the 1970s and 1980s.

La Rai e le coproduzioni internazionali. La produzione de La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza e l’assetto transnazionale rosselliniano

Margherita Moro 

Il contributo intende indagare le modalità produttive adottate da Roberto Rossellini in televisione a partire dalla metà degli anni Sessanta fino alla seconda metà degli anni Settanta. Grazie alla consultazione di preziosi materiali d’archivio rinvenuti nel corso della ricerca, come budget e contratti di coproduzione, è possibile identificare una sorta di modello produttivo a cui il regista cerca di dare forma nel 1964 e che riesce a consolidare nel 1966 con la produzione delle dodici puntate de La lotta dell'uomo per la sua sopravvivenza. Attingendo a mercati diversi, come scuola e industria, e muovendosi tra paesi differenti, come Italia, Francia e America, Rossellini spera di costruire un modello di produzione transnazionale che gli consenta una maggiore autonomia nella resa finale dei suoi progetti televisivi legati alla diffusione del sapere.

The following contribution wishes to investigate the modes of production adopted by Roberto Rossellini in television from the mid-1960s until the second half of the 1970s. Thanks to the consultation of valuable archival material found in the course of the research, such as budgets and coproduction contracts, it is possible to identify a kind of production model to which the director tried to give shape in 1964 and which was consolidated in 1966 with the production of the twelve episodes of La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza. By drawing from different markets, such as schools and industries, and moving between different countries, such as Italy, France, and America, Rossellini hopes to build a transnational production model that will allow him more autonomy in the final output of his television projects related to the dissemination of knowledge.

Per una storia della relazione tra giochi da tavolo e televisione italiana

Valerio Moccia 

L’importanza dei giochi da tavolo come artefatti culturali in grado di incarnare pratiche sociali e trasmettere messaggi complessi è riconosciuta nell’ambito accademico. Tuttavia, l’interazione tra giochi da tavolo e televisione italiana è poco esplorata, e sono inoltre presenti lacune nelle ricostruzioni storiche. Questo studio rivaluta la relazione tra giochi da tavolo e televisione italiana, analizzando il periodo dall’avvento della TV in Italia fino alla crisi del monopolio Rai ed evidenziando come i giochi da tavolo dell'epoca, popolari e con finalità educative, rispondevano alle esigenze di intrattenimento e alfabetizzazione mediatica del pubblico televisivo, favorendo il passaggio da spettatori passivi a partecipanti attivi e promuovendo esperienze ludiche condivise.

The importance of board games as cultural artifacts capable of embodying social practices and convey complex messages is recognized in the academic field. However, the interaction between board games and Italian television remains poorly explored, resulting in significant gaps in historical reconstructions. This study re-evaluates the relationship between board games and Italian television, analyzing the period spanning from the advent of TV in Italy to the crisis of the Rai monopoly and highlighing how the board games of the era responded to the entertainment and media literacy needs of the television audience, while promoting the transition from passive spectators to active participants and fostering shared playful experiences.

La serialità generalista. Evoluzione e prospettive degli studi in Italia

Daniela Cardini  Paola Brembilla 

Il saggio indaga, in ottica storiografica e metodologica, la serialità generalista italiana, osservandone in parallelo l’evoluzione produttiva e formale e le traiettorie di studio che ne hanno seguito i mutamenti, nonché le possibili nuove direzioni e prospettive di ricerca. La prima parte ripercorre la storia dei principali studi, riconducendoli alle correnti e metodologie dei television studies e mettendoli in relazione ai più significativi mutamenti dello scenario televisivo italiano. In questo processo analitico si precisano tre momenti distinti: l’età dello sceneggiato, l’età della fiction, l’età della serialità premium, a cui fanno riferimento altrettanti filoni di ricerca. Da questo punto di osservazione, si evidenzia un periodo tra la metà degli anni Zero e la fine degli anni Dieci nel quale gli studi italiani sulla serialità generalista sembrano ridursi, a fronte di una ricca riflessione sui prodotti seriali della pay TV e delle piattaforme OTT. Nella seconda parte si prova a dar conto di questa evidenza, che non sembra giustificabile con la carenza di titoli interessanti prodotti dalla tv generalista, ma più verosimilmente si può ricondurre ad una scarsa attenzione verso un modello di serialità ritenuto obsoleto e superato ma che, al contrario, in quel periodo affronta importanti cambiamenti strutturali che assorbono e rielaborano i formati delle nuove formule seriali.

This essay investigates, from an historiographical and methodological perspective, Italian broadcast serial narratives, observing its productive and formal evolution and its most prominent academic studies, as well as possible new directions and research perspectives. The first part surveys the history of these main studies, tracing them back to the currents and methodologies of television studies and relating them to the most significant changes in the Italian television scenario. In this analytical process, three distinct moments are identified: the age of the “sceneggiato”, the age of “fiction”, and the age of “premium tv series”. From this point of observation, a period between the mid-1990s and the end of the 2010s is highlighted in which Italian studies on broadcast tv series seem to decline, compared to a rise in the study of premium TV and OTT productions. The second part tries to account for this evidence, which does not seem justifiable by the lack of interesting titles produced by generalist TV, but more likely can be traced back to a lack of attention to a model of seriality considered obsolete and outdated. However, as we underline, that model faces important structural changes that absorb and rework new formats and formulas.

Premium (r)evolution. L’ascesa della serialità pay italiana, tra tentativi di innovazione e ritorno all’ordine

Nicola Crippa 

A quasi vent’anni dalle prime serie pay italiane, il contributo mira a ricostruire le principali riflessioni critiche e storiografiche sulla serialità premium in Italia e a presentare, in un’ottica comparativa rispetto all’intera produzione scripted nazionale, le evidenze emerse da un lavoro di monitoraggio della sua offerta. Alla luce di alcune esistenti linee di ricerca e della presenza di nuove basi informative, il tentativo è di isolare specificità e sviluppi di questi contenuti, in particolar modo dal 2020 al 2023, anni nei quali si è assistito a una crescita considerevole dello scripted premium, tale forse da metterne in crisi identità dominanti e richiederne nuove tassonomie.

Almost two decades after the debut of the first Italian pay series, the paper aims both to reconstruct the main critical and historiographical reflections on Italian pay seriality and to present, in comparison with the entire national scripted landscape, the main findings emerging from a monitoring activity of its offering. Considering existing research lines and the presence of new sources, the goal is to isolate features and developments of these contents, especially from 2020 to 2023, years in which Italian premium scripted production has experienced a significant growth, perhaps to the point of challenging its own identity and thus requiring new taxonomies.

Sport e televisione in Italia. Dal “matrimonio di interesse” a nuove prospettive di ricerca

Paolo Carelli 

La relazione tra sport e televisione è un tema che, nel corso degli studi sul mezzo televisivo, ha rappresentato in più di un’occasione un terreno interessante di ricerca storica e linguistica; tuttavia, il rapporto che si è instaurato tra i due ambiti si è configurato come un “matrimonio di interesse” più che come un campo autonomo di riflessione. Lo sport, presente sin dalle origini nei palinsesti della tv italiana con dirette, approfondimenti e rubriche, è un contenuto privilegiato per osservare le dinamiche e le trasformazioni del sistema televisivo, che origina all’esterno del mezzo ma da cui è profondamente influenzato. L’obiettivo dell’articolo è quello di indagare intuizioni, limiti e opportunità
degli studi sulla relazione tra sport e tv in Italia nel corso dei suoi settant’anni di storia, soffermandosi in particolare sulla questione dei diritti sportivi e la loro evoluzione con un focus sulla loro applicazione al campionato di Serie A di calcio ed evidenziando possibili e future prospettive di ricerca.

The relationship between sports and television have often represented an opportunity for interesting historical and textual research in television studies; however, it has configured more as a “marriage of convenience” than an autonomous field of research. Sports has been present in Italian TV programming since the origins with live coverage of the events, news, commentaries and other TV shows; it is a privileged content to observe dynamics and transformations of television system, since it arises outside the medium, but it is deeply influenced by that. The aim of this article is to investigate intuitions, weakness and opportunities of studies about sports and television, focusing in particular on the issue of sports rights and their evolution in the case of Serie A (the main football competition for clubs in Italy) and highlighting possible and further research perspectives.

«Carosello e poi tutti a letto». L’animazione tra pubblicità e boom economico

Martina Vita 

Per vent’anni Carosello rappresentò il principale contenitore pubblicitario della televisione italiana. Attraverso personaggi iconici, gag e canzoni memorabili, il messaggio pubblicitario è stato costruito per intrattenere il pubblico e indurlo verso un rinnovamento socio-culturale incentrato sulla rinascita rappresentata dal boom economico. In questo contesto l’animazione si è inserita prevalentemente all’interno di un linguaggio in continua evoluzione, imponendosi per la sua specificità e immediatezza comunicativa nel nuovo panorama televisivo italiano. Questo fenomeno produttivo si sviluppò e portò all’imposizione della tecnica frame-by-frame come ‘marchio di fabbrica’ di Carosello, grazie soprattutto a personaggi e slogan ancora oggi iconici.

For twenty years Carosello has represented the main advertising container on Italian television. Through iconic characters, gags and memorable songs, the advertising message was constructed to entertain the public and to induce it towards a socio-cultural renewal focused on the rebirth represented by the economic boom. In this context animation has inserted predominantly within a constantly evolving language, imposing itself for its specificity and communicative immediacy in the new Italian television panorama. This production phenomenon developed and led to the imposition of the frame-by-frame technique as Carosello’s ‘trademark’, thanks above all to still iconic characters and slogans.

Ridimensionare il Paese nel piccolo schermo. La comicità nella storia della televisione italiana

Matteo Marinello 

Questo saggio indaga lo status della comicità nella storia della televisione italiana attraverso una ricognizione dello stato dell’arte e degli strumenti teorici a disposizione, una periodizzazione storica e una proposta di temi con i quali la ricerca si dovrebbe confrontare. Se diversi studi hanno riconosciuto il ruolo centrale della comicità nella storia del medium, le ricerche approfondite sulla materia sono infatti insufficienti. Tuttavia, le prospettive esistenti possono dialogare tra loro se sottoposte allo sguardo della storia: una prima periodizzazione può riconoscere le diverse fasi dello sviluppo stilistico e produttivo della comicità, dalle origini del medium all’era attuale. Da questa periodizzazione emergono alcune costanti, come l’importanza del genere del varietà e del formato dello sketch, la natura autoriflessiva dei programmi comici, e il rapporto con la realtà, in primis con il contesto nazionale, sociale e politico, costantemente ridimensionato dal piccolo
schermo.

This essay investigates the status of comedy in the history of Italian television through a survey of the state of the art and theoretical tools available, a historical periodization, and a proposal of issues with which the research should be dealing. While several studies have recognized the central role of comedy in the history of the medium, in-depth research on the subject has in fact remained insufficient. However, existing perspectives can dialogue with each other when subjected to the gaze of history: a first periodization can recognize the different stages of the stylistic and productive development of comedy, from the origins of the medium to the present era. Some constant elements emerge from this periodization, such as the importance of the variety genre and the sketch format, the self-reflexive nature of comedy programs, and the relationship with reality, primarily with the national, social, and political context, which is constantly downscaled by the small screen.

«Di sera a Roccamandolfi». La televisione e la provincia italiana nel 1961

Augusto Sainati 

L’arrivo della televisione in un paesino del Molise nel 1961 – anno del centenario dell’Unità italiana – è testimoniato da un servizio di Giuseppe Lisi. La televisione irrompe in una realtà ancora scarsamente intaccata dai mutamenti socioeconomici che stanno attraversando l’Italia, e tuttavia incide rapidamente nelle abitudini degli abitanti del luogo. Due sono i modi in cui la televisione agisce: da un lato la vita del paese è modulata in funzione del dispositivo delle riprese, dall’altro il tempo e le forme di aggregazione e di vita sono ridefinite dal nuovo media. Soprattutto, la televisione si accredita come un’agenzia informativa, capace di riunire in un unico mezzo più funzioni: una funzione politica, una funzione formativa e una funzione “territoriale”. Analizzando la forma del servizio, e collocandolo sullo sfondo di un quadro socioculturale definito, l’articolo cerca di individuare il ruolo e il posizionamento della televisione rispetto a una realtà chiusa e distante come quella del paese del Molise: la tv ha i modi dell’outsider o lo sguardo dell’insider?

The arrival of TV in a small village in Molise in 1961 – the year of the centenary of Italian unification – is witnessed by a television report by Giuseppe Lisi. Television breaks into a reality still little affected by the socioeconomic changes that are going through Italy, and yet it rapidly affects the habits of the local inhabitants. There are two ways in which television acts: on the one hand the life of the country is modulated according to the filming apparatus, on the other the time and forms of aggregation and life are redefined by the new media. Above all, television is accredited as an information agency, capable of bringing together multiple functions in a single medium: a political function, an educational function and a "territorial" function. By analyzing the form of that report, and placing it against the background of a defined sociocultural
framework, the article tries to identify the role and position of television with respect to a closed and distant reality such as that of the village of Molise: TV has an outsider or an insider gaze?

Lo Stemma codicum della sceneggiatura di The Other Side of the Wind L’opera incompiuta di Orson Wells

Massimiliano Studer 

Questo studio si propone di colmare, per quanto possibile, una lacuna di ricerca relativa a uno dei film incompiuti di Orson Welles, The Other Side of the Wind. Grazie a un’analisi strutturata e approfondita di vari archivi wellesiani, sia europei che nordamericani, è stato possibile consultare e confrontare una notevole quantità di bozze di sceneggiatura, redatte da Orson Welles nell’arco di diversi anni, tra l’aprile del 1971 e il settembre del 1974. Un confronto che ha permesso di stilare lo Stemma codicum della sceneggiatura di The Other Side of the Wind.*

This study aims to fill, as far as possible, a research gap relating to one of Orson Welles’ unfinished films, The Other Side of the Wind. Thanks to a structured and in-depth analysis of various Wellesian archives, both European and North American, it was possible to consult and compare a substantial quantity of screenplay drafts, written by Orson Welles over several years, between April 1971 and September 1974. A comparison that made it possible to draw up the Stemma codicum of the screenplay for The Other Side of the Wind.

Nostalgia for Fathers: Fatherly Figures in Contemporary Italian Cinema

Nausica Tucci 

The essay aims to highlight the ability of contemporary Italian cinema to give shape to an unconscious and collective nostalgia, that is the nostalgia of the fathers. A psychological approach shows how it is in the wake of the lack of the father that Italian cinema gives us icastic images of the process of differentiation of the child’s desire that, although can affect different mo- ments of the biological life of the individual, represents the transition from childhood to adulthood. By retracing some recent works and analyzing the father figure in relation to the role he has in the son’s life, the essay aims to bring to light the different outcomes of such process of differentiation in relation to the cinematographic structures that can narrate it (the tragic and comic-romance models, the serial structure).*

Il saggio intende mettere in luce la capacità del cinema italiano contemporaneo di dare forma a una nostalgia inconscia e collettiva, ovvero la nostalgia dei padri. Un approccio psicanalitico mostra come sia sulla scia della mancanza del padre che il cinema italiano ci consegna immagini icastiche del processo di differenziazione del desiderio infantile che, pur potendo interessare momenti diversi della vita biologica dell’individuo, rappresenta il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Ripercorrendo alcune opere recenti e analizzando la figura del padre in relazione al ruolo che ha nella vita del figlio, il saggio intende mettere in luce i diversi esiti di tale processo di differenziazione in relazione alle strutture cinematografiche che possono raccontarlo (i modelli tragico e comico-romantico, la struttura seriale).

Adult fears are another matter Ambienti schermici e processi di mediazione tra sensorialità e spazialità

Malvina Giordana 

Filmico, museale, virtuale: i tre arcipelaghi della museologia del cinema contemporaneo

Giuseppe Gatti 

La città, l’archivio, lo studioso e l’immagine: attorno a un aggiornamento fiorentino del Bilderatlas warburghiano

Mattia Cinquegrani 

Nella stessa collana