Abstract
Le terme ad uso pubblico sono un rinvenimento tra i più comuni nell’areale del mondo romano: diffuse nell’intero bacino del Mediterraneo, sono da considerarsi come una delle manifestazioni più evidenti della “romanizzazione”, vale a dire della capillare e sistematica diffusione dei valori culturali e delle regole sociali che i Romani attuarono in tutti i territori conquistati. Studi recenti hanno cercato di approfondire la conoscenza degli ambiti regionali in molte provincie, come Spagna, Gallia e Africa settentrionale. In Italia, i dati circa i rinvenimenti non sono stati mai raccolti in modo sistematico e sono mancate da lungo tempo occasioni di incontro per discutere su questo tema. Il Seminario si propone l’obiettivo di far incontrare coloro che hanno in corso di studio un edificio termale ad uso pubblico e ad alimentazione artificiale – escludendo, quindi, le terme domestiche e quelle che utilizzano acque termominerali o alimentazioni naturali per il riscaldamento – per condividere informazioni, idee e interpretazioni. La discussione ha favorito l’aggiornamento dei dati e la messa a fuoco delle principali problematiche ancora non risolte, collegate allo specifico contesto italico. L’ambito territoriale che si intende considerare è quello delle regioni augustee, includendo città e contesti abitativi minori, ma escludendo per la loro specificità Roma e Ostia, Pompei e Ercolano. La cronologia considerata copre il periodo collegato allo sviluppo della società romana, dall’epoca tardo repubblicana sino alle soglie del V secolo d.C. Il volume, che raccoglie gli esiti delle discussioni fatte durante il seminario, contiene 35 schede di edifici termali, molti dei quali sino a ora inediti, e alcuni saggi di carattere generale che completano il quadro scientifico sulle conoscenze del termalismo di epoca romana in Italia.