Médias et émotions. Catégories d’analyses, problématiques, concepts

Médias et émotions. Catégories d’analyses, problématiques, concepts
A cura di:  Guillaume Carbou, Pascale Vergely
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: ottobre 2020
Pagine: 211
ISBN: 979-12-80060-71-6
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Abstract

Dal 2012 un gruppo franco-italiano di ricercatori in scienze del linguaggio e in scienze dell’informazione e della comunicazione persegue una riflessione pluridisciplinare sui media. La quarta edizione itinerante, avente come tematica le emozioni nell’analisi dei media,  si è svolta a Bordeaux (2019). Questa raccolta riunisce gli interventi delle due giornate internazionali dedicate a tale riflessione. La questione delle emozioni è da alcuni anni trattata in maniera approfondita nelle scienze del linguaggio e nelle scienze dell’informazione e della comunicazione.  La specificità di questo volume sta nell’affrontare aspetti di ordine metodologico e teorico. Esso si divide in 3 parti. La prima riunisce gli articoli che si occupano frontalmente delle tematiche teoriche e metodologiche legate all’analisi del discorso delle emozoni. La seconda interroga il rapporto tra l’analisi delle emozioni e l’analisi del supporto materiale e tecnico della loro espressione, concentrandosi sul ruolo e sul posto che hanno le emozioni nei social networks. La terza ed ultima parte sposta l’attenzione sulle emozioni analizzate in una prospettiva più construttivista e in rapporto ad una pratica sociale particolare : la mediazione culturale.

Since 2012, a Franco-Italian network - bringing together researchers in linguistics and information and communication sciences - has been pursuing a multidisciplinary discussion about media. The 4th edition took place in Bordeaux (2019) and focused on the topic of emotions in media analysis. This book brings together the proceedings of this international workshop. The question of emotions has been dealt with in depth for several years in linguistics and information and communication sciences. The specificity of this book is to focus on methodological and theoretical aspects of the study of emotions. The book is divided into three parts. The first part includes articles that tackle the theoretical and methodological issues related to the analysis of emotional discourse. The second part deals with the question of the relationship between the analysis of emotions and the analysis of the material and technical support of their expression, focusing on the place and role of emotions in social networks. The third and last part brings together papers that approach emotions from a more constructivist perspective and focus on the role of emotions in a particular social practice: cultural mediation.

Contributi

Introduction

DE QUOI LʼÉMOTION EST-ELLE LE SENS ? Portées sémantiques de lʼexpression émotionnelle

Georgeta Cislaru 

La (re)integrazione delle emozioni nel campo dell’accettabile, ovvero del desiderabile, funziona come un senso comune da qualche decennio. Nel mio intervento sollevo la questione della portata semantica dell’espressione emozionale nei media sociali, considerati dal punto di vista di una costruzione sociale che influisce sulla lettura del mondo in quanto terreno di condivisione che genera nuove rappresentazioni e costruzioni. Un primo asse di riflessione interroga l’effetto interpretativo della selettività comunicazionale dei contenuti e campi emozionali. Un secondo asse interroga in questa ottica il collettivo e il rapporto all’Altro. Il terzo asse affronta infine il valore e la portata semantica dei marcatori di affetto nei media on line e al di là di essi, rivolgendosi più specificatamente verso le tecno-emozioni e il design affettivo nei social networks.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/1

Quand l’adolescent partage son embarras

David Galli  Franck Renucci 

La condivisione dell’emozione non è forse cià che anima la comunicazione tra gli esseri umani? La tecnologia, oggi, propone di ridurne la finezza riconducendola all’informazione. E’ il caso di pharmaphone, che ci invita a “condividere” facendo a meno di parlare. Condividiamo ancora qualcosa in questo caso? Questa domanda ci accompagna nel terreno fertile dell’adolescenza. Grazie al nostro metodo del “récit de vie”, ci immergiamo nei ricordi degli adolescenti. Essi preferiscono talune emozioni, cercano di evacuarne altre. Non è che l’inizio! L’imbarazzo sorge da questa inchiesta in cui studiamo ciò che viene evitato, temuto, anticipato. Questo contributo è infatti di ordine metodologico: come siamo arrivati a questo? Il “récit de vie” favorisce la parola dell’adolescente, lasciando che l’inatteso si produca fino ad arrivare all’imbarazzo.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/2

Analyser le discours haineux en ligne : réflexions méthodologiques

Angeliki Monnier  Annabelle Seoane  Matthijs Gardenier 

La questione migratoria è diventata centrale nel dibattito politico, in particolare a partire dagli anni 1970-80. Tra i protagonisti di questo dibattito si impongono oggi i movimenti anti-migranti, che giocano un ruolo molto importante facendosi vettori del rigetto del fenomeno migratorio. A Calais il collettivo anti-migranti ha condotto tra il 2013 e il 2016 una attività sostenuta. Le loro pubblicazioni Facebook, ancorate in ciò che designeremo come « discorso dell’odio »  (« hate speech »), giocano un ruolo importante nella comunicazione e nell’inquadramento della loro azione. Le pubblicazioni che coprono il periodo che va dal 15/11/2015 e il 07/03/2016 costituiranno il nostro corpus. All’intersezione tra scienze del linguaggio, studi nella comunicazione e sociologia, si tratterà di interrogare la maniera in cui alcuni procedimenti linguistici contribuiscono, con l’apporto semiologico delle immagini, a mettere in scena l’emozione e a suscitarla nel destinatario all’interno di un discorso relativamente omogeneo. L’ancoraggio contestuale contribuisce alla costruzione di una topica emozionale in quanto permette d’instaurare una modalità “patemica” della lettura dei post. L’obiettivo è di mostrare come il discorso dell’odio in rete costituisca un universo discorsivo con caratteristiche proprie, inscrivendosi in una tripla dimensione discorsiva, pre-discorsiva e post-discorsiva.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/3

My heart feels like it is swallowing itself. Approche argumentative et textométrique des émotions dans le slam américain

Elvire Mathis  Marion Bendinelli 

Poesia violenta nata negli anni ’80 a Chicago, lo slam privilegia la rivendicazione di sé e la resistenza ai mali della società; esso si definisce come una pratica discorsiva intrinsicamente multimodale, situata all’intersezione tra lo scritto e l’orale. Una perfomance slam riunisce poeti e pubblico intorno alla condivisione di un vissuto, di una testimonianza, di un’impressione: questi racconti fittizi o reali commuovono, toccano, fanno (re)agire il pubblico. Le emozioni, siano esse espresse, evocate o suggerite da una configurazione lessicale o discorsiva, sono centrali. Il nostro lavoro intende identificare i marcatori d’emozione presenti nello slam e analizzarne i modi di semiotizzazione privilegiate dai poeti. Situandoci nel quadro dell’analisi semio-discorsiva e argomentativa delle emozioni, opteremo per un approccio testometrico dei corpus testuali al fine di reperire i suddetti marcatori e interrogarne il funzionamento discorsivo nell’ambito dei testi. Il nostro corpus comprende 72 performances di slam in inglese, messi in rete su YouTube nel 2017 dal collettivo americano Button Poetry. Ogni slam è nel formato XML-TEI affinché le trascrizioni possano tener conto delle caratteristiche prosodiche e cinesiche degli slams. L’esplorazione del corpus permette di mettere in luce i marcatori lessicali, retorici e comportamentali (la gestualità) che costituiscono a loro volta delle tracce dirette o indirette delle emozioni che abbiano contabilizzato, classificato e analizzato secondo la loro funzione argomentativa. La nostra analisi mostra così l’interesse di un approccio strumentale e interdisciplinare (semiolinguistica, argomentazione, testometria), dimostrando allo stesso tempo tutto il potenziale delle analisi che incrociano dati quantitativi e qualitativi.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/4

Les émotions via tweet : retour sur l’affaire Aquarius

Laura Santone 

A partire da un corpus che ripercorre i momenti cruciali della nave umanitaria Aquarius durante la settimana che va dal 10 al 17 giugno 2018, ci proponiamo di osservare la maniera in cui il numerico, in particolare twittwr, ha permesso a Matteo Salvini, leader della Lega e all’epoca Ministro dell’Interno, di alimentare a colpi di clic una potente propaganda politica innestata sul passionale in rete. Trattando il tweet come una piccola sequenza discorsiva e adottando di conseguenza la metodologia dell’analisi del discorso applicata al numerico, ci soffermeremo sulla sua dinamica enunciativa per dimostrare come il tweet si configuri più come un luogo patemico che come un luogo argomentativo, e questo grazie alla sua forte carica timica che lo rende un sentimento diffuso – e « contagioso » - di appartenenza tra individui  che condividono gli stessi desideri, le stesse paure, uno stesso immaginario, ovvero una stessa costruzione delle immagini di sè e dell’Altro.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/5

Les mèmes : circulation des émotions-aphorisations dans les médias d’infotainment

Vincent Bilem 

La campagna presidenziale francese del 2017 ha permesso di mettere in luce i numerosi incisi dell’emozione nel dibattito politico-mediatico, in particolare sotto forma di « meme » (immagini virali umoristiche su Internet). L’intensità emozionale passa attraverso la distorsione dell’espressione facciale di un uomo politico, ciò che Dominique Maingueneau chiama « un visage associé à une aphorisation ». I meme presentano così delle emozioni decontestualizzate e poi ricontestualizzate. Raggruppati sotto la denominazione « reaction memes », queste emozioni permettono agli utenti dei socialnetworks di commentare un articolo senza srivere la minima frase ; le sole frasi ammissibili in questo esercizio sono dei topoï già codificati. La circolazione di questi meme, tra reti sociali e discorsi mediatici, è forse il segno di un nuovo trattamento dell’emozione mediatica o si iscrive piuttosto nella categoria delle aforizzazioni descritte da Dominique Maingueneau? C’è una specificità di questa scrittura web lavorata dall’emozione, cristallizzata in un insieme di figure delimitate? In questo intervento tenteremo di dimostrare l’idea che lo sviluppo dei media di informazione sociale e virale così come le trasmissioni d’infotainment hanno favorito l’emergenza dell’emozione in quanto supporto mediatico a parte intera.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/6

Émotions à tout prix, émotions à nul prix? Textes expographiques au prisme des émotions

Mariagrazia Margarito 

Lunghi o brevi, destinati al pubblico di una mostra, di un museo, i testi espografici sono collocati accanto alle opere, agli oggetti esposti, quale che siano le tipologie della mostra, del museo (belle arti, fotografia, scienze, eco-musei…) come accompagnamento e mediazione, utilizzando numerosi e diversi supporti: pannelli, testi termo-incollati alle pareti, totem interattivi, ecc. Non fanno parte della segnaletica; la loro destinazione, il loro ruolo, la loro evoluzione portano a considerarli  un oggetto sociale. Da anni il concetto di piacere è al centro delle preoccupazioni degli organizzatori di mostre, così come delle attese dei visitatori. Con il supporto di numerosi esempi, nell’ambito della linguistica e dell’ analisi del discorso,  intendiamo analizzare le strutture dei testi espografici, le emozioni  poste in evidenza o suggerite in  ottica patemica, e altre strategie discorsive.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/7

Le fil de la nostalgie dans les médiatisations contrastées du passé du jeu vidéo : expositions muséales, rétro-marketing, et vidéos amateurs

Boris Urbas 

Questo articolo interroga da un punto di vista info-comunicazionale la nostalgia in alcune produzioni mediatiche che portano sul passato dei videogiochi. L’approccio alla nostalgia tiene conto dei lavori nelle Scienze Umane e Sociali e descrive gli aspetti positivi, creativi e consapevoli della nostalgia, senza limitarsi alla sua dimensione passeista. Si tratta di approfondire la comprensione dei legami tra nostalgia e « retrogaming » attraverso l’analisi del discorso e di osservarne la messa in scena in tre tipi di produzione mediatica : mostre museali sulla storia dei videogiochi, riedizione di giochi di console, video di amatori condivisi su piattaforme generaliste. A partire da una metodologia qualitativa, l’analisi si sofferma nello specifico sui supporti, sui procedimenti da cui dipendono queste espressioni nostalgiche e il ruolo strategico che giocano. L’articolo porta sulle sfide e sulle modalità della mediatizzazione del passato dei videogiochi nel presente dei media e dell’industria, trattando il videogioco come un oggetto patrimoniale. I risultati mettono l’accento sui legami tra le differenti temporalità del videogioco, sulla relazione tra nostalgia e autenticità attraverso l’onnipresenza dell’ambiente materiale del passato, e sul rinnovamento della figura del giocatore che valorizza l’esperienza del gioco. 

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/8

Radio de proximité et expression des émotions dans une matinale d’information colombienne

Laurent Fauré  Natalia Marcela Osorio Ruiz 

L’illusione di (co)presenza, di compagnia che suscita la natura sonora della radio presso il suo uditorio avviene essenzialmente attraverso il discorso stesso: al di là delle manifestazioni prosodiche, sono le strutture linguistiche che convocano un contenuto patemico in grado di stabilire un legame con l’istanza ricettrice assumendo un posizionamento editoriale di ordine affettivo-soggettivo. Il nostro terreno di studio è Caracol Radio, il canale di informazione più ascoltato in Colombia, e più particolarmente il programma del mattino 6 AM Hoy por hoy. Un lavoro etnografico condotto nell’ambito di questo programma ci permette di osservare l’elaborazione del discorso radiofonico da dietro le quinte. Il nostro metodo si basa sull’analisi del discorso in interazione secondo un approccio quantitativo. L’obiettivo perseguito porta sul funzionamento dell’espressione empatica e, più in generale, sulla condivisione sociale delle emozioni che fanno appello a delle procedure linguistiche che risultano arricchite dall’attualizzazione fonetico-prosodica. Più precisamente, si tratterà di uno studio di caso illustrativo mirante a esplorare la costruzione progressiva dell’emozione nel corso di un estratto di intervista. Questa sequenza ci permette  di indagare i legami discorsivi e prasseologici che rivela il processo di formazione dell’istanza patemica con la nozione giornalistica di prossimità. Si vorrà infatti dimostrare che la ricerca di quest’ultima da parte della rete editoriale passa per un duplice rapporto con il corpo fisico e sociale in quanto risultano entrambi regolarmente convocati nella parola dei giornalisti.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/9

Les émotions et les publics. Enquêter sur les publics de la culture et de l’Éducation Artistique et Culturelle par l’analyse des émotions. Le cas du festival des Rencontres Trans Musicales de Rennes.

Camille Royon 

La definizione delle emozioni, la loro importanza e il posto che hanno nelle relazioni che intessono con l’arte e la cultura, il loro trattamento scientifico nelle scienze umane e sociali permettono di esplorare da nuove angolazioni il rapporto del pubblico con la cultura. Una parte dell’articolo sarà dedicato alla forma del festival, che si rivela propizia alla costruzione delle emozioni e alla maniera in cui questo terreno del “sensibile” interagisce con i dispositivi che ruotano intorno all’Educazione Artistica e Culturale, nonché con quelle prospettive di ricerca che aprono sullo studio del sensibile. Senza voler minimizzare l’analisi quantitativa, questa comunicazione cercherà di mostrare la maniera in cui l’analisi attraverso le cifre e quella attraverso le emozioni sono più complementari che antitetiche. La sfida è nondimeno quella di sviluppare un metodo attraverso il quale la presa in conto delle emozioni permette una valutazione più fine, considerando le emozioni non degli strumenti, ma degli oggetti di studio e d’azione. Il terreno di studio del nostro intervento è il festival delle “Rencontres trans-musicales” di Rennes.

DOI: 10.13134/979-12-80060-71-6/10

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