Abstract

La ricerca esplora il fenomeno della tratta delle donne nigeriane accolte nel Sistema Accoglienza Integrazione (SAI), focalizzandosi sui processi e le pratiche all'interno dei contesti di accoglienza. Lo studio si concentra sul SAI del Comune di Latina e utilizza un metodo qualitativo, la Grounded Theory Costruttivista (CGT). La ricerca è radicata nell'esperienza professionale dell'autrice, coordinatrice dell'area educativa nel SAI dal 2015, che ha un accesso privilegiato alla quotidianità dell'accoglienza. L'obiettivo non è convalidare teorie esistenti, ma creare una nuova teoria basata sui dati raccolti, utile per gli operatori del settore e per ridurre i costi sociali di interventi non personalizzati. La ricerca mira a supportare processi inclusivi e a promuovere un cambiamento epistemologico volto alla decolonizzazione dell'agire educativo. La CGT è stata scelta per la sua capacità di generare teorie radicate nei dati empirici, rilevanti per i bisogni delle sopravvissute e dei professionisti coinvolti. I paradigmi di riferimento includono la pedagogia interculturale, di genere e l'approccio intersezionale, che permettono una comprensione anticoloniale del fenomeno, evitando spiegazioni etnocentriche.

The research explores the phenomenon of trafficking of Nigerian women received in the Reception System Integration (SAI), focusing on processes and practices within the reception contexts. The study focuses on the SAI of the City of Latina and uses a qualitative method, Constructivist Grounded Theory (CGT). The research is rooted in the professional experience of the author, coordinator of the educational area in the SAI since 2015, who has privileged access to the day-to-day of reception. The goal is not to validate existing theories, but to create a new theory based on the collected data, useful for practitioners and to reduce the social costs of non-personalized interventions. The research aims to support inclusive processes and to promote epistemological change aimed at decolonizing educational action. CGT was chosen for its ability to generate theories rooted in empirical data, relevant to the needs of survivors and professionals involved. Reference paradigms include cross-cultural, gender and intersectional pedagogy, which allow for an anti-colonial understanding of the phenomenon, avoiding ethnocentric explanations.