Didattica dell’arabo e certificazione linguistica: riflessioni e iniziative

Didattica dell’arabo e certificazione linguistica: riflessioni e iniziative
A cura di:  Cristina Solimando, Giuliano Lancioni
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: Marzo 2018
Pagine: 278
ISBN: 978-88-94885-82-8
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Abstract

Il volume Didattica dell’arabo e certificazione linguistica: riflessioni e iniziative nasce dal convegno tenutosi a Roma Tre il 10 gennaio del 2018 in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena. Esso affronta le principali problematiche legate all’inserimento della lingua araba nel Quadro Comune di Riferimento delle lingue europee (QCER). A differenza delle lingue europee, la didattica dell’arabo appare un ambito ancora poco esplorato e gli orientamenti nell’insegnamento della lingua sono spesso il risultato del lavoro del singolo docente. L’importanza di inserire l’arabo accanto alle lingue europee nasce da fattori di ordine economico, politico e sociale legati ai mutamenti che la società europea sta affrontando, ormai da diversi anni, in conseguenza del fenomeno immigratorio. Grazie al contributo di docenti di arabo di università e istituti di lingua impegnati in Italia nell’ambito della glottodidattica e della certificazione linguistica, il volume propone approfondite riflessioni sulla prassi didattica della lingua araba alla luce della sua natura diglossica e soluzioni percorribili e condivise nell’ambito della certificazione linguistica dell’arabo.

Contributi

Insegnamento dell’arabo e certificazione: una panoramica

Giuliano Lancioni

Il contributo passa in rassegna la storia dell’insegnamento dell’arabo nei paesi occidentali, identificando tre tipi ideali (insegnamento storico-religioso, insegnamento coloniale, insegnamento comunicativo) distinti per metodi e obiettivi. Viene poi discussa la questione della concettualizzazione della variazione in arabo, presentando i due modelli della diglossia e dell’arabo come sistema. Nella parte centrale sono discussi quattro modelli di insegnamento (insegnamento tradizionale, modello Amsterdam, modello Gerusalemme/FSI, modello Roma Tre), con una valutazione dei rispettivi pregi e difetti. Le conclusioni esaminano le prospettive di questi diversi approcci nell’ambito della certificazione linguistica.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/1

La diglossia nella didattica e certificazione dell’arabo: problemi e proposte

Annamaria Ventura
Olivier Durand

L’articolo analizza i problemi didattici relativi alla diglossia della lingua araba in relazione ai modelli di certificazione sviluppati per le lingue europee e affronta i problemi di adattamento delle certificazioni di livello alla lingua araba evidenziando le discrepanze con il QCER.

La ricerca avanza due proposte sperimentali per una didattica integrata: strutturare un livello preparatorio precedente all’A1 del QCER; applicare un modello di slittamento diglottico sul piano fonetico, fonologico, morfologico e sintattico tra arabo classico e neoarabo, impiegando lo strumento didattico della trascrizione semitistica.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/2

La pronuncia è la cenerentola della didattica dell’arabo? Fonetica e insegnamento dell’arabo standard. Qualche riflessione

Giuliano Mion

Questo articolo intende mostrare alcune delle difficoltà che uno studente di arabo riscontra nel campo della fonetica e della pronuncia. Durante il processo di acquisizione della varietà standard di tale lingua, una attenzione particolare è data soltanto ad alcune consonante ritenute particolarmente difficili da pronunciare, come per esempio le cosiddette enfatiche. Ma al di là di questi segmenti, durante l’insegnamento e l’apprendimento dell’arabo, uno dei maggiori desiderata è una maggiore focalizzazione sull’intero sistema consonantico e sul vocalismo, nonché sui tratti soprasegmentali.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/3

Il ruolo del CMC (Computer Mediated Communication) nell’insegnamento della lingua araba: il MSA come lingua franca.

Cristina Solimando

L’insegnamento dell’arabo attraversa ormai da diversi anni una fase di grandi cambiamenti dovuti non solo al progredire delle tecniche didattiche ma anche alla nascita di nuovi strumenti di comunicazione che inevitabilmente influenzano il modo con cui i parlanti utilizzano la lingua. In tale ambito, la nascita e lo sviluppo di Internet e dei Social Network rappresentano un bacino immenso a cui attingere per indagare le trasformazioni in atto, sia per quanto riguarda le scelte linguistiche inerenti alla scrittura online, sia per quanto riguarda il materiale didattico che il Web mette a disposizione. Gli studi condotti finora, mostrano che gli arabofoni prediligono scrivere in varietà standard anziché in dialetto, ma l’uso che ne fanno è ricco di interferenza con le varietà colloquiali. Il presente contributo intende indagare l’utilizzo del MSA come lingua franca nel Computer-Mediated Communication con l’obiettivo di proporne l’adozione in ambito didattico.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/4

Ḫayrukum man taʿallama al-Qurʾān wa-ʿallamahu: lo studio del Corano e la didattica dell’arabo

Raoul Villano

Il contributo passa in rassegna una serie di esempi significativi che mostrano il ruolo e l’utilità dello studio del Corano nell’insegnamento e nell’apprendimento della lingua araba, secondo un modello fondamentale nella glottodidattica dei paesi arabi che non è generalmente applicato allo studio della lingua in Italia e più in generale nei paesi occidentali.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/5

L’insegnamento della storia e della cultura arabo-islamica nei percorsi certificativi di conoscenza della lingua araba

Francesca Romana Romani

Il contributo affronta il ruolo dell’insegnamento della cultura arabo-islamica nell’ambito degli studi arabistici e la sua funzione potenziale in un ambito di certificazione. Le sezioni che lo compongono presentano una panoramica storica del rapporto fra studi arabistici e islamistici in Italia ed esaminano alcuni contributi recenti sul ruolo degli insegnamenti culturali per l’acquisizione delle competenze linguistiche. Il contributo discute poi la possibilità di un insegnamento linguistico che, contrariamente alla prassi corrente per le lingue occidentali, si sforzi di coniugare formazione linguistica e formazione culturale, valutandone i vantaggi che questo avrebbe nel caso dell’insegnamento della lingua araba ad apprendenti italofoni.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/6

Usare la grammatica medievale per l’insegnamento dell’arabo, il caso della struttura soggiacente

Ilaria Cicola

Come possiamo avvalerci della tradizione grammaticale araba, così ricca ed evoluta, nella didattica dell'arabo in classe? È possibile unire due realtà che in apparenza sono così diverse? Nel presente lavoro si analizzeranno passi di un breve trattato grammaticale medievale attribuito a Ibn Hišām, portando poi lo sguardo sulle similarità tra i ragionamenti in esso contenuti e la grammatica generativa, cercando di trovare un punto d'incontro tra i due e ragionando infine sul possibile utilizzo dell'analisi sintattica così condotta per la didattica di studenti avanzati.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/7

Giudeo-arabo: ipotesi per un apprendimento graduale per discenti arabisti

Valentina Bella Lanza

Il giudeo-arabo è una varietà linguistica sorta nel corso dell’ottavo secolo come naturale conseguenza del contatto tra la cultura ebraica e quella arabo-islamica. Nonostante questa varietà per la sua natura poliedrica attiri l’interesse di studiosi di diverse discipline, il suo studio non è contemplato ad oggi in nessuna università italiana. In questo lavoro si rifletterà sulla possibilità di insegnamento di questo idioma, e, ipotizzando un percorso didattico dedicato a discenti arabisti, si rifletterà sugli eventuali strumenti didattici che risulterebbero maggiormente efficaci in base alle peculiarità più rappresentative di questo etnoletto.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/8

L’insegnamento dell’arabo a studenti arabofoni: una tematica attuale e complessa

Alma Salem
Cristina Solimando

Il presente contributo intende affrontare la questione relativa all’insegnamento dell’arabo a studenti arabofoni di seconda generazione residenti in Italia in chiave sociolinguistica: esso intende esaminare la loro percezione del concetto di identità attraverso il legame con la lingua di origine allo scopo di definire il contesto in cui si inserisce l’insegnamento dell’arabo nelle scuole e nelle università italiane. Si tratta di una ricerca sul campo condotta attraverso la somministrazione di un questionario fornito a studenti universitari e delle scuole primarie e secondarie delle città di Roma e Napoli, basato su tre variabili: livello di istruzione, genere, paese di origine. L’obiettivo di questa ricerca è illustrare  l’opinione degli informanti riguardo alla necessità di insegnare l’arabo nella scuola pubblica italiana, alla varietà da privilegiare e alla possibilità di coinvolgere nello studio della lingua araba anche i coetanei italiani.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/9

Arabish come supporto all’apprendimento dei dialetti arabi come LS

Elisa Gugliotta

Il contributo presenta le caratteristiche salienti dell’Arabish, varietà spontanea di arabo dialettale scritto in caratteri latini con un’ortografia informale diffusasi a partire dai social media, e ne discute il ruolo potenziale nel processo di apprendimento delle varietà parlate dell’arabo presso studenti italofoni.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/10

The Designing of Virtual Learning Environments for Authentic Proficiency Enhancement in Arabic

Manuela E.B. Giolfo
Federico Salvaggio

Il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) concepisce la padronanza linguistica come l'abilità di confrontarsi con compiti linguistici autentici secondo modalità che riflettono in comportamento dei parlanti nativi. Nel caso dell'arabo lo svolgimento di tali compiti da parte del madrelingua può richiedere, a seconda dei casi, l'uso esclusivo della varietà standard, di quella colloquiale o un uso misto di entrambe. Il nostro contributo illustra come una così complessa situazione linguistica possa essere riprodotta nella classe di arabo attraverso la creazione di un ambiente di apprendimento virtuale che permetta lo sviluppo di una padronanza linguistica autentica in arabo (e la sua conseguente valutazione) e consenta l'applicazione reale dei principi del QCER alla didattica dell'arabo.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/11

Per un prototipo sperimentale di certificazione di arabo L2: i livelli A1 e A2

Aisha Nasimi

Il contributo si propone di verificare le condizioni di possibilità per una certificazione della lingua araba, come lingua straniera in Italia sul piano della teoria della valutazione della competenza linguistica e su quello dei tratti di riferimento di un modello di competenza in lingua araba come L2/LS. Tale obiettivo è stato perseguito con lo sviluppo di due test pilota sperimentali basati sul profilo dell’apprendente nel proprio contesto di acquisizione della lingua, verificando l’applicabilità degli standard e dei principi del Quadro Comune Europeo di Riferimento alla lingua araba, a partire da un’analisi di tipo storico linguistico e sociolinguistico.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/12

Insegnare la variazione. La certificazione per misurare le competenze linguistiche degli studenti italofoni per i livelli B1 e B2.

Cristina Solimando
Rania Abdelsalam

Il quadro comune europeo per la conoscenza delle lingue (QCER), messo a punto dal Consiglio d’Europa nel 2001, e divenuto oggi lo strumento di valutazione utilizzato per le lingue europee, ha messo in luce l’importanza dell’aspetto comunicativo sia nella didattica delle lingue sia in ambito di valutazione. I mutamenti che la società europea sta affrontando, principalmente a seguito del fenomeno immigratorio, hanno spinto i docenti di lingua araba a interrogarsi sulla possibile adozione del QCER come strumento di valutazione anche per la lingua araba. Dopo aver analizzato le principali problematiche legate al suo adattamento all’arabo, il presente contributo intende presentare le linee generali di un progetto di ricerca relativo alla certificazione delle competenze linguistiche per i livelli B1 e B2. Esso propone di introdurre il FSA (Formal Spoken Arabic) accanto al MSA nell’insegnamento universitario, e ciò allo scopo di rendere il discente consapevole della variazione linguistica presente nella realtà arabofona.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/13

Insegnamento dell’arabo in ambito militare: riflessioni su metodi e certificazioni.

Ivana Pepe

L’insegnamento della lingua araba pone da sempre un grande dilemma: quale arabo insegnare, l’arabo letterale standard o l’arabo colloquiale? Avere una reale competenza che permetta di assolvere differenti attività comunicative richiede una formazione in entrambe le varietà. Tuttavia non è semplice progettare corsi che centrino in maniera efficace ed esaustiva questo obiettivo. Ciò è ancora più vero se essi sono destinati a un pubblico adulto che vorrebbe, attraverso la conoscenza dell’arabo, accrescere la propria professionalità per adempiere a mansioni operative specifiche. Si propone quindi una riflessione sui metodi di insegnamento e di certificazione dell’arabo in ambito militare.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/14

Self-similarity as Form and Structure: Reading Strategies in Medieval and Contemporary Exegesis of the Qurʾān

Giuliano Lancioni
Raoul Villano

Il contributo affronta il tema della struttura interna del testo coranico, tradizionalmente considerata carente o incoerente dagli studi ispirati alla retorica classica, ma che la tradizione arabo-islamica da un lato, una serie di studi recenti nell’ambito dell’islamistica dall’altro, leggono alla luce di principi retorici propri, che poggiano sulla similarità interna del testo. L’articolo passa poi in rassegna la storia delle analisi del testo coranico dal punto di vista della similarità interna. La sezione conclusiva riporta i risultati di un esperimento di calcolo automatico della similarità sulla base della distanza a livello grafemico/fonemico del testo dei versetti coranici.

DOI: 10.13134/978-88-94885-82-8/15

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