Abstract
Apparso nel 1962, Il realismo giuridico americano ha fatto conoscere ai giuristi italiani – fino ad allora poco interessati a quanto prodotto dalla cultura giuridica statunitense – una corrente di pensiero innovatrice e dissacrante, ispirata ad una metodologia apertamente antiformalista e alla programmatica connessione del “giuridico” alle altre scienze sociali (l’economia, la sociologia, l’antropologia). Ma non solo. Il realismo giuridico americano ha anche imposto, nel panorama della cultura giuridica italiana, la personalità di Giovanni Tarello: allora ancora ventottenne, ma già perfettamente riconoscibile nei suoi tratti di acuto analista della mentalità e delle operazioni dei giuristi, e di geniale demistificatore dei luoghi comuni ricevuti.
Published in 1962, Il realismo giuridico americano introduced Italian jurists - hitherto little interested in what was produced by U.S. legal culture - to an innovative and irreverent current of thought, inspired by an overtly anti-formalist methodology and by a programmatic connection of law to other social sciences (economics, sociology, anthropology). But not only that. Il realismo giuridico americano also imposed, in the panorama of Italian legal culture, the personality of Giovanni Tarello: then still 28 years old, but already perfectly recognizable in his traits as an acute analyst of the mentality and operations of jurists, and as a brilliant demystifier of received clichés.