Abstract
A quattro anni dalla scoperta di un virus che ha impresso una trasformazione radicale al sistema di codici (politici, giuridici, filosofici, linguistici) intorno a cui si costituiscono e si articolano le civiltà, il volume si propone come momento di riflessione sui linguaggi della crisi e sulle forme adottate per raccontare ‘il male’, durante l’ultima pandemia, problematizzando alcuni temi nevralgici che hanno dominato il dibattito civile e scientifico. Pur non avendo scalfito la solidità del modello neoliberale, in grado di colonizzare economia, risorse umane, modelli culturali, la pandemia ha configurato nuovi scenari - qui esaminati da prospettive di ricerca diversificate - contagiando la politica, la comunicazione, il lavoro, l’istruzione, le relazioni sociali.
Four years after the discovery of a virus that has radically transformed the system of codes (political, legal, philosophical, linguistic) around which civilizations are constituted and articulated, the volume proposes itself as a moment of reflection on the languages of the crisis and on the forms adopted to narrate ‘evil’, problematizing some crucial themes that have dominated the civil and scientific debate during the last pandemic. Although it has not undermined the solidity of the neoliberal model, capable of colonizing the economy, human resources, cultural models, the pandemic event has configured new scenarios - here examined from different research perspectives - infecting politics, communication, work, education, social relations.