Abstract
Questo libro di Cappelletti ha quasi sessant’anni ma nonostante il trascorso del tempo mantiene a sua importanza e validità. Vuoi nella ricostruzione dell’impianto dei sistemi di giustizia costituzionale e la loro vocazione a tutela dei diritti di libertà, vuoi per la lezione che esprime su come si deve fare la comparazione. La quale, «come la storia, rappresenta per le scienze sociali, e quindi anche per il diritto, ciò che per le scienze naturali è la sperimentazione di laboratorio». Cappelletti è stato uno scienziato e un diffusore di cultura, non solo giuridica. Un uomo di frontiera, anzi senza frontiere. Con il suo continuo peregrinare in giro per il mondo, lasciando sempre solida traccia e vivida testimonianza del suo magistero. Anche per questo è stato un vero e grande comparatista, one of precious comparatists. Un processual-comparatista come lui stesso si definiva. Aveva una grandissima capacità di interpretare i segni dei tempi che scaturiva senz’altro dal genio delle sue doti intellettuali ma anche dalla grande lezione appresa dal suo Maestro Piero Calamandrei.