Democrazia e Sicurezza – 2022 n. 3

Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: gennaio 2024
Pagine: 216
ISBN: 2239-804X
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Abstract

«Democrazia e Sicurezza - Democracy and Security Review», ideata dal prof. Salvatore Bonfiglio, è nata come periodico scientifico dell'Università degli Studi Roma Tre all'interno del PRIN 2008 «Costituzioni e Sicurezza dello Stato: scenari attuali e linee di tendenza» e proseguito con il PRIN 2010-2011 «Istituzioni democratiche e amministrazioni d’Europa: coesione e innovazione al tempo della crisi economica». La rivista intende approfondire il rapporto tra democrazia e sicurezza: esso, se pur a volte conflittuale, non deve mai negare, a maggior ragione in un ordinamento democratico, i diritti fondamentali della persona.

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«Democrazia e Sicurezza - Democracy and Security Review», ideata dal prof. Salvatore Bonfiglio, è nata come periodico scientifico dell'Università degli Studi Roma Tre all'interno del PRIN 2008 «Costituzioni e Sicurezza dello Stato: scenari attuali e linee di tendenza» e proseguito con il PRIN 2010-2011 «Istituzioni democratiche e amministrazioni d’Europa: coesione e innovazione al tempo della crisi economica». La rivista intende approfondire il rapporto tra democrazia e sicurezza: esso, se pur a volte conflittuale, non deve mai negare, a maggior ragione in un ordinamento democratico, i diritti fondamentali della persona.

«Democrazia e Sicurezza - Democracy and Security Review» has been founded by professor Salvatore Bonfiglio as a scientific review of the University of Roma Tre and part of the National Research Project «Constitutions and State Security: Present Scenarios and Perspectives» (2008). Subsequently the activities have continued within the National Research Project «European Democratic Institutions and Administrations: Cohesion and Innovation in Times of Economic Crisis» (2010-2011). This review aims to deepen the relationship between democracy and security: they could sometimes conflict, nonetheless, fundamental human rights may never be denied nor seriously altered in any democratic State.

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«Democrazia e Sicurezza - Democracy and Security Review» has been founded by professor Salvatore Bonfiglio as a scientific review of the University of Roma Tre and part of the National Research Project «Constitutions and State Security: Present Scenarios and Perspectives» (2008). Subsequently the activities have continued within the National Research Project «European Democratic Institutions and Administrations: Cohesion and Innovation in Times of Economic Crisis» (2010-2011). This review aims to deepen the relationship between democracy and security: they could sometimes conflict, nonetheless, fundamental human rights may never be denied nor seriously altered in any democratic State.

Contributi

Tras un año de guerra en Ucrania: democracia versus autocracia

Artemi Rallo Lombarte 

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/1

La crisi in Ucraina: un’occasione per la riforma della politica di immigrazione e asilo della UE?

Mario Carta 

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/2

La revoca della cittadinanza tra dovere di fedeltà e diritto ad avere diritti

Maria Dicosola 

Nel contesto della crisi del multiculturalismo e del terrorismo internazionale, diversi paesi hanno introdotto o rafforzato le norme esistenti che prevedono la revoca della cittadinanza. La Corte Suprema degli Stati Uniti, a partire dal caso Trop v. Dulles del 1958, ritenne la revoca della cittadinanza in contrasto con il divieto di pene disumane e degradanti e con il diritto alla cittadinanza, a norma dell’VIII e del XIV emendamento, sul base del principio della dignità umana. Tuttavia, in alternativa al diritto alla cittadinanza, la tesi di common law della cittadinanza come vincolo comune tra il cittadino e la comunità politica, che comporta diritti e doveri reciproci, viene spesso considerata come giustificazione dei poteri di revoca. Questa dottrina si basa sull'idea medievale di cittadinanza come fedeltà tra il suddito e il monarca, introdotta nel diritto comune a partire dal caso Calvin nel 1608. Questo contributo sostiene che, nella giurisprudenza del Regno Unito, del Canada e dell'Australia, questa idea di cittadinanza è ambigua e poco definita, aprendo così la strada a violazioni e discriminazioni dei diritti umani, infrangendo, in definitiva, il principio della dignità umana.

In the context of the crisis of multiculturalism and international terrorism, several countries have introduced or reinforced existing rules providing for citizenship revocation. The US Supreme Court, since the 1958 Trop v. Dulles case, deemed the withdrawal of citizenship to be in contrast with the prohibition of cruel and unusual punishments and the right to citizen-ship, according to the VIII and the XIV amendments, on the basis of the principle of human dignity. However, as an alternative to the right to citizenship, the common law doctrine of citizenship as a common bond between the citizen and the political community, involving reciprocal rights and duties, is often considered as a justification for revocation powers. This doctrine is based on the medieval idea of citizenship as allegiance between the subject and the monarch, introduced in the common law since the Calvin’s case in 1608. This paper argues that, in the case-law of the United Kingdom, Canada and Australia, this idea of citizenship is ambiguous and under-defined, thus paving the way for human rights violations and discriminations, breaking, in the end, the principle of human dignity.

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/3

Tutela dei diritti fondamentali e crisi delle democrazie tra processi di globalizzazione e crisi del concetto di Stato-nazione

Massimo Pellingra Contino 

La teoria e la protezione dei diritti fondamentali sono oggi tra i temi più dinamici del diritto. L’analisi delle radici storiche, giuridiche e filosofiche dei diritti fondamentali evidenzia sempre più il superamento della concezione generalista dell’universalità dei diritti dell’uomo, a favore di un pieno riconoscimento e di una maggiore tutela dei diritti stessi in seno alle costituzioni democratiche del secondo dopoguerra, che rappresentano la memoria e il futuro del costituzionalismo contemporaneo. Le graduali evoluzioni degli indirizzi dottrinari e il progredire del ragionamento giuridico-filosofico in tema sono al centro della riflessione sui principi e sui diritti umani come fondamento degli ordinamenti costituzionali contemporanei. La superiorità delle Costituzioni e, in generale, dei principi che le informano, anche in ottica comparativa, consente di soffermarsi sulla natura dei diritti fondamentali in relazione ai processi di globalizzazione. La rilevanza dei processi di globalizzazione economica e sociale ha portato a un’eccessiva frammentazione e segregazione che non ha certo favorito la ponderazione dei poteri e delle forze nel quadro composito delle garanzie costituzionali dell’ordinamento giuridico.

The Theory of Fundamental Rights and Protection of Fundamental Rights is one of the most dynamic issues of law. The analysis of the historical, legal and philosophical roots of fundamental rights today highlights the overcoming of the generalized conception of the universality of human rights. The victory of democracy is incomplete if it does not accompany the renewed commitment to protect human rights. In favor of full recognition and greater protection in the democratic constitutions of the Second World War, which are both living history and future of modern constitutionalism. The gradual evolution of doctrinal addresses, the advancement of legal-philosophical reasonings on the subject are at the center of today’s reflection on the principles and human rights as the foundations of constitutional order. The superiority of the Constitutions and, in general, the principles that inform them, even under the comparative optics, allow us to dwell on the nature of fundamental rights in relation to the processes of globalization. The relevance of the economic and social globalization processes has led to excessive fragmentation, and segregation which certainly did not favor the weighting of powers and forces in the composite framework of constitutional guarantees within the legal order.

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/4

La Generazione Z di fronte all’estremismo violento: un’indagine tra le studentesse e gli studenti superiori di Udine

Francesco Antonelli 

L'articolo presenta i risultati del progetto “Comprendere la radicalizzazione: strumenti e metodi per individuare i primi segni di radicalizzazione all'interno delle scuole del Friuli Venezia Giulia”: è stato condotto nell'inverno e nella primavera del 2022. Scopo del progetto era indagare se i fattori di radicalizzazione estremista evidenziati in letteratura fossero validi per la Generazione Z e se i giovani fossero più o meno ricettivi ai messaggi e alle narrazioni provenienti dai circoli estremisti politici. I risultati rivelano che la penetrazione di una “mentalità complottista” è un driver cognitivo e culturale molto significativo nei processi di radicalizzazione che coinvolgono la Generazione Z.

The article presents the results of the project “Comprendere la radicalizzazione: strumenti e metodi per individuare i primi segni di radicalizzazione all’interno delle scuole del Friuli Venezia Giulia”: it was conducted in winter-spring 2022. The aim of the project was to investigate whether the drivers of extremist radicalisation highlighted in the literature are valid for the Generation Z and whether young people are more or less receptive to messages and narratives from political extremist circles. The results reveal that the penetration of a “conspiracy mentality” is a very significant cognitive and cultural driver in radicalisation processes involving Generation Z.

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/6

El hiyab en el Derecho de la Unión Europea: reflexiones sobre el principio de neutralidad religiosa y el concepto de discriminación

Pablo Meix Cereceda 

Nel mese di ottobre 2022, la Corte di giustizia europea ha stabilito che le aziende possono vietare l’uso di simboli religiosi da parte dei dipendenti se il divieto riguarda qualsiasi tipo di simbolo religioso. La sentenza si basava sul concetto di discriminazione diretta, che appare inadeguato. Il contributo esamina la giurisprudenza precedente (dal 2017 al 2021) per spiegare come la Corte di giustizia sia arrivata a confondere discriminazione diretta e indiretta. Successivamente si propone una distinzione concettuale tra i due tipi di discriminazione. Inoltre il concetto di neutralità religiosa viene esaminato criticamente prima di concludere che si tratta di una forma di identità religiosa. Si critica infine il discorso sulle identità istituzionali.

In October 2022, the ECJ ruled that companies may ban the use of religious symbols by employees if the prohibition concerns any kind of religious symbol. The ruling was based on the concept of direct discrimination, which seems inadequate. The paper examines previous case law (from 2017 to 2021) in order to explain how the ECJ has come to confuse direct and indirect discrimination. A conceptual distinction between both kinds of discrimination is subsequently proposed. In addition, the concept of religious neutrality is critically examined before concluding that it is a form of religious identity. Lastly, the discourse of institutional identities is critiqued.

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/4

Narrate da Sud: migrazioni e sicurezza nei quotidiani tunisini

Alessandro Ricci  Laura Morreale 

Questo studio esplora la relazione tra le migrazioni e le loro rappresentazioni nel Mediterraneo meridionale. Si propone di farlo studiando due tra i più importanti quotidiani tunisini. È importante capire come la stampa locale si avvicina al fenomeno – solitamente sottovalutato e ignorato dalla sponda Nord – per osservare differenze e similitudini tra i due contesti, spesso percepiti come opposti. Al contrario, i risultati dimostrano che, per molti aspetti, gli atteggiamenti mostrati dalla stampa delle due sponde sono simili. Da entrambe le parti si tende a enfatizzare gli aspetti di sicurezza e le minacce che le migrazioni possono rappresentare per un Paese. L’anno preso in considerazione per lo studio è il 2016, che ha rappresentato il culmine di un processo di importanti cambiamenti nella gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo.

This study explores the relationship between migrations and its representations in the Southern Mediterranean. It aims to do so by studying two among the most important Tunisian newspapers. Usually underestimated and ignored by the Northern shore, it is important to understand how the local press approaches to the phenomenon in order to observe differences and similarities between the two contexts, often perceived as opposite. On the contrary, results demonstrate that, for many aspects, the attitudes shown by the two shores’ press are similar. On both sides, it tends to emphasize the security aspects and the menaces that migrations can pose to a country. The year taken into consideration for the study is 2016, which represented the climax in a process of important changes in the Mediterranean management of the migration flows. 

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/7

La violenza organizzata. Riflessioni sociologiche sulla guerra

Valeria Rosato 

Alla fine della Guerra Fredda si è sviluppato un vivace dibattito pubblico e accademico sulla natura dei conflitti armati contemporanei, sulle loro trasformazioni e sulla loro presunta novità rispetto alle guerre precedenti. Per marcare questi cambiamenti sono state coniate numerose definizioni: etnico, predatorio, criminale, postmoderno, ibrido, asimmetrico, ecc. Attraverso l’analisi di un modello di lungo termine basato sulle dinamiche storiche della violenza organizzata, elaborato dal sociologo Malešević, si dimostra che all’interno delle società moderne la crescita esponenziale degli apparati burocratici e ideologici è alla base della costante crescita della violenza organizzata, e di conseguenza che il fenomeno della guerra non ha subito trasformazioni così radicali da giustificare un cambio di paradigma.

At the end of the Cold War, a lively public and academic debate arose on the nature of contemporary armed conflicts, their transformations and their supposed novelty compared to previous wars. Numerous definitions were coined to mark these changes: ethnic, predatory, criminal, postmodern, hybrid, asymmetric, etc. Through the analysis of a long-term model based on the historical dynamics of organised violence, elaborated by the sociologist Malešević, it is demonstrated that within modern societies, the exponential growth of bureaucratic and ideological apparatuses is at the root of the constant growth of organised violence, and consequently that the phenomenon of war has not undergone such radical transformations as to justify a paradigm shift.

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/8

Giacomo Pisani, Piattaforme digitali e autodeterminazione. Relazioni sociali, lavoro e diritti al tempo della “governabilità algoritmica”, Mucchi, Modena, 2023, pp. 171

Gianluca Ruggiero 

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/9

Domenico Amirante, Costituzionalismo ambientale. Atlante giuridico per l’Antropocene, il Mulino, Bologna, 2022, pp. 273

Mattia Gemelli 

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/10

Eirikur Bergmann, Neo-Nationalism. The rise of nativist populism, Palgrave Macmillan, Cham, 2020, pp. 235

Claudia Annovi 

DOI: 10.13134/2239-804X/3-2022/11

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