Abstract
Rivista online di Filosofia
Rivista online di Filosofia
La proposta di dedicare un tema della nostra rivista alla consulenza filosofica vuole essere anzitutto un'occasione per "raccogliere" le indicazioni, provenienti dalla ricerca filosofica attuale, di un interesse che non si esaurisce solo nella riabilitazione della filosofia pratica, nel riflettere intorno alla vita pratica dell'uomo, ma che mira anche alla riattivazione di pratiche filosofiche nella vita quotidiana.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/2
Fenomenologia, psicologia, psicoanalisi: una relazione complicata, che potrebbe essere compresa meglio se ripercorsa fino alle sue origini, quando Husserl e Freud seguirono le lezioni di Franz Brentano. Quella fu la fonte della ricerca nell'interiorità, che prese diverse, sebbene connesse, direzioni. Nelle pagine seguenti intendo concentrarmi in primo luogo sull'opera di Husserl e in seguito analizzare i contributi degni di nota di Edith Stein allo studio della psiche e i loro progetti di fornire agli psicologi un terreno solido e utile. È ben noto come l'approccio fenomenologico sia stato maggiormente di successo sul terreno della psicopatologia, perciò traccerò inoltre le linee guida del suo uso così come furono poste dal fondatore della psicopatologia fenomenologica Ludwig Binswanger.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/3
Questa saggio cerca di identificare la figura professionale di chi pratica la filosofia. Esso pone la questione di cosa significhi "filosofare"; se sia semplicemente una professione o una vocazione. Seguendo la strada tracciata da Husserl, esso pone di nuovo la questione del problema del significato.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/4
Lo scopo è di presentare la consulenza filosofica come una "nuova" disciplina che abbia il compito di ridirezionare l'etica, e soprattutto di mostrare come il progetto di confrontare la ricerca filosofica e la consulenza filosofica possa essere un arricchimento per entrambe, e possa aiutare a combattere stanchi stereotipi, trovando invece collegamenti significativi. In secondo luogo, si cerca un possibile confronto tra la consulenza filosofica e la diversità sessuale, o il pensiero femminista. Si argomenta che tale pensiero si caratterizza principalmente come pensiero esperienziale e soprattutto come pratica filosofica, e si dimostra che il pensiero femminista è, per via delle sue origini e per il contesto in cui nacque, uno dei più significativi esempi del collegamento tra pratica filosofica e prassi (uno specifico tipo di prassi). La commistione tra il pensiero femminista e la consulenza filosofica può essere una forza direttrice per entrambe, e per altre discipline come la letteratura, il teatro, il cinema o la religione; può inoltre portare in primo piano altre aree di studio come l'autobiografia, l'epistolario e la biografia; oppure, infine, può spostare l'attenzione su certi autori (la riscoperta delle scrittrici femminili è fondamentale per il femminismo) e su problemi specifici e su questioni che sono inusuali per la grande tradizione filosofica.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/5
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/16
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/17
La consulenza filosofica ha le sue radici nella crisi della razionalità teoretica e nella riabilitazione della filosofia pratica. Essa nasce dall'incontro di due percorsi, i risultati teoretici del decostruzionismo dell'ultimo secolo e la contingenza storica con gli effetti della globalizzazione. È la rovina dell'Io nelle società tecnologicamente avanzate che riporta in auge le antiche tradizioni delle pratiche filosofiche, che ai margini della ricerca epistemologica, hanno avuto sempre un posto nella tradizione filosofica dell'Occidente. Guardando all'incostanza e all'inconsistenza della coscienza individuale, l'incapacità di raggiungere il Sé nelle giovani generazioni, che si abbandonano ad emozioni transitorie, il consulente filosofico ascolta il disagio che è sempre un segno della ricerca di sé e apre inoltre alla possibilità di pensare insieme al cliente il nostro tempo.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/6
Cominciando con il principio, teorizzato da Jung, che le malattie dell'anima sorgano da un corso irregolare della scoperta di sé, e dopo aver descritto nel § 1 il caratteristico profilo di quest'ultima, nel § 2 chiariremo le vie per cui, stando a Jung, dovrebbe essere condotta la pratica terapeutica. E dato che l'anima è caratterizzata dal suo essere antinomica, l'approccio della psicologia analitica alla cura deve essere strutturato dialetticamente.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/7
Accordo, coerenza, fermezza. La filosofia non consiste in parole ma in azioni; insegna come agire, non come parlare, e richiede che ognuno viva in accordo con le proprie norme, così che le parole siano suoni vuoti e la vita sia coerente con se stessa. La filosofia è allora logos che diventa bios: pensiero che modella uno stile di vita – un'etica, stando a Foucault, che diviene un'estetica dell'esistenza –; questo è l'organon/pharmakon che combina logos e erga, dove la "e" indica in ogni caso una congiunzione disgiuntiva, un cum, potremmo dire, che mentre rispetta le competenze delle singole facoltà, converte il potere teoretico della riflessione nel buon senso della seggezza pratica. La "cura di sé", come esercizio che intende acquisire una sovranità sullo stile di vita, indica l'apertura/attenzione all'umanità intera che è il centro della riflessione stoica, un universale che, paradossalmente, Seneca trova nella solitudine del ritiro, quando sostituisce il fallimento dell'incarico politico con la forza educativa della scrittura, come un'arma che è capace di perforare l'egoismo e quegli interessi che sono un insulto alla vita.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/8
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/18
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/19
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/20
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/21
Il saggio medita su come la consulenza filosofica cerchi di contrastare l'elusione di questioni filosofiche nel nostro tormentato mondo contemporaneo. Dopo che gran parte del pensiero del ventesimo secolo ha decostruito molte delle risposte lasciate dalla modernità, i problemi del significato e del soggetto continuano a ritornare, e la filosofia pratica, o piuttosto alcune forme di filosofia pratica, affrontano questi problemi nel tentativo di creare una sfera indipendente. Una sfera che si pone tra l'esito nichilista della "cultura del narcisismo" e alcuni esiti estremi della "sensibilità terapeutica", in competizione con alcuni risultati della psicoanalisi, ma tenendo lo specifico approccio critico che è innato alla filosofia.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/9
La consulenza filosofica è investigata come un modo di fare filosofia, precisamente come la pratica nella quale diagnosi, prognosi e terapia appropriata sono applicate allo spirito umano. Questa pratica filosofica non diviene mai una tecnica, ma è vicina a ciò che intende Aristotele con praxis, cosa che la riabilitazione della filosofia pratica dell'ultimo secolo ha enfatizzato. Affrontare la meraviglia è stato certamente uno degli scopi della filosofia greca, usando la conoscenza come un antidoto, ma sempre tornando a riconsiderarla attraverso un senso di meraviglia. Il sopravvenire del thauma non può essere aquietato da un processo di esplicazione come quelli offerti dalla scienza; è un evento disorientante che confonde le coordinate che ci guidano nel mondo e che determinano la concezione che abbiamo di noi stessi rispetto all'altro. La consulenza filosofica è considerata una rottura con le pratiche del passato, perché affronta le malattie dello spirito contemporaneo, la maggiore delle quali è l'indifferenza.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/10
La filosofia deve subire una rinnovata investigazione dei suoi possibili contributi nell'era contemporanea. Infatti, il processo di soggettivazione non può essere considerato in base all'ordine precedente, quello che distingue tra privato e pubblico, tra etica e politica, tra scienza, tecnologia e religione. Nell'ultima decade c'è stata una generale riscoperta della dimensione materiale (o reale) della soggettività umana, da posizioni differenti. Questo testo assume il "pensiero dell'esperienza" come un punto di partenza per riconsiderare i dilemmi filosofici nella filosofia del ventesimo secolo e per affrontare le sfide contemporanee, con lo scopo di sviluppare alcuni modi di relazione pratici e discorsivi.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/11
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/22
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/23
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/24
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/25
Scopo del saggio è di illustrare l'eredità della fenomenologia husserliana nell'esperienza della consulenza filosofica, e, allo stesso tempo, di indicare i limiti dell'uso del metodo fenomenologico in essa. L'autore indica nelle sue Meditazioni cartesiane i punti che sono cruciali per capire la relazione di aiuto, che egli interpreta come una dialettica o piuttosto come un'oscillazione tra la consistenza dell'ego, la sua storia, e l'apertura al mistero. Centrale nella sua ricerca sono le pagine husserliane sulla radicale "intermonadicità" che apre all'altro. Egli inoltre dà enfasi all'essenziale contingenza della relazione e alla dialettica come eros.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/12
Il pensiero antropologico di Kant porta l'etica al mondo attraverso l'analisi della personalità e la motivazione dell'azione umana. In questa prospettiva il soggetto delle affezioni e delle emozioni, e le loro possibili deviazioni, conducono a una relazione complessa tra moralità, antropologia e psicologia. I disordini relativi alla capacità di desiderare sono tra le malattie dello spirito. Le emozioni e le passioni, nonostante siani differenti, escludono entrambe il ruolo della ragione, ma mentre le prime sono solo momentanei insulti alla libertà, le ultime hanno la loro soddisfazione nella schiavitù. Kant, attraverso la sua analisi etica, antropologica e psicologica, enfatizza il concetto di saggezza mondana, del quale egli sottolinea il collegamento tra l'humanitas e l'etica.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/13
La relazione della consulenza filosofica è asimmetrica? A partire da questa domanda, il saggio cerca di identificare i punti centrali del rapporto tra il consulente filosofico e il cliente, rapporto che a differenza di altri tipi di consulenza è visto nel modo della sottesa reciprocità.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/14
La consulenza filosofica può creare un dialogo aperto e impregiudicato tra le scienze tecnologico-scientifiche riguardanti l'essere umano e le scienze storico-filosofiche che intendono incrementare l'autonoma capacità di scelta. Originato dall'eredità di Michel Foucault e Hannah Arendt, il saggio intende recuperare un futuro andando dietro al concetto moderno di progresso. Il soggetto del futuro è perciò strettamente collegato alla libertà individuale e alla responsabilità morale.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/15
Il saggio indaga i cambiamenti di scenario che ci attendono in seguito alle ultime innovazioni tecnologiche.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/28
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/36
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/37
Il presente saggio tratta della modernità e della centralità che l'uomo ha assunto nell'enorme cambiamento da essa segnato. Il saggio indaga tutte le forme di resistenza che vengono messe in gioco quando proviamo ad abbandonare le ultime manifestazioni di umanismo.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/27
Il saggio si occupa dell'opera e delle vicende biografiche di Goliarda Sapienza (1924-1996), autrice di poesie, drammi teatrali, racconti e romanzi, precorritrice dei tempi e pensatrice autonoma. In particolare, il saggio si occupa del romanzo postumo L'arte della gioia, nel quale la protagonista uccide le tre donne che le fecero da madre.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/29
La carcerazione, proprio in quanto determina una condizione biografica che limita il benessere degli individui, costituisce un fattore patogeno che può condurre, a livello psichico, a condizioni patologiche croniche. La letteratura mette in evidenza l'esistere di una vera e propria sindrome, la "prisonizzazione". A partire da quanto detto emergono delle questioni sulle quali vuole soffermarsi il presente saggio: 1) le implicazioni e i problemi connessi alla definizione della salute come diritto fondamentale; 2) le implicazioni per le pratiche penitenziarie della salute concepita come benessere; 3) la funzione della psichiatria penitenziaria e le connesse questioni etico-professionali.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/30
Le domande dell'etica sono innumerevoli e ambigue, ma hanno obiettivi comuni, tra cui quello di definire e descrivere la nostra attività. Un'etica della moda è possibile e assai interessante, soprattutto oggi che il termine "moda" non si riferisce più all'abito squisitamente inteso, ma è una questione di linguaggi e soprattutto di simboli.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/31
Il saggio vuole mettere in luce gli elementi positivi della musica di Bruckner, sulla quale pesa ancora oggi il giudizio sfavorevole dei suoi contemporanei. La musica di Bruckner fu spinta ai margini dal classicismo romantico di Brahms, dal nuovo respiro sinfonico mahleriano e dalle critiche di Eduard Hanslick. Ci sono tuttavia almeno due immagini che l'opera bruckneriana suscita e a partire dalle quali è possible rivalutarla sotto il profilo estetico: 1) un'esplosione di grandezza incompresa; 2) la musica dell'incerto che afferma l'assoluta certezza della fede.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/32
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/38
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/39
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/40
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/41
Lo scopo di questo articolo è mostrare il rapporto fra temporalità e realizzazione della moralità individuale nel primo e nel terzo capitolo de La religione entro i limiti della sola ragione. La nostra intenzione è cioè di mostrare come in Kant, sebbene la moralità sia fondata a priori nella nostra ragione, il suo graduale progresso debba fare riferimento a un tempo individuale e storico.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/33
Nel mese di dicembre 2012 l'autrice del presente saggio presentò alle alte cariche del Dipartimento Comunicazione e Diritti dei Cittadini di Roma Capitale il progetto intitolato Gli incontri dialogico-filosofici e le interazioni fondanti, con lo scopo di contribuire al miglioramento del clima lavorativo dipartimentale e allo stemperamento dello stress da lavoro. Gli incontri iniziarono nel mese di febbraio 2013, e avevano come loro dinamica interna l'apertura all'altro e il coinvolgimento di tutti i partecipanti allo scambio dialogico e alla propositività organizzativa.
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/34
DOI: 10.13134/2531-8624/14-15-2013/43