Connessioni di Diritto Penale

Connessioni di Diritto Penale
A cura di:  Antonella Massaro
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: novembre 2020
Pagine: 151
ISBN: 979-12-80060-79-2
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Abstract

Il volume “Connessioni di diritto penale” rappresenta la tappa conclusiva di un progetto che ha preso avvio nella prima fase della pandemia da Covid-19. Proprio quando sembrava che il distanziamento potesse degenerare in isolamento, i dottorandi di diritto penale dell’Università degli Studi “Roma Tre” hanno organizzato una serie di incontri telematici per riflettere non solo sulla risposta sanzionatoria all’emergenza Coronavirus e sull’impatto della stessa in riferimento alla questione carceraria, ma anche su altre questioni centrali del dibattito penalistico più recente: le fattispecie penali introdotte in materia di reddito di cittadinanza, la natura giuridica dell’aggravante dell’agevolazione mafiosa, i nodi più problematici in materia di violenza sessuale di gruppo. I testi di quelle relazioni, riveduti, ampliati e aggiornati, sono confluiti in questo volume, in attesa che le “connessioni” si riattivino presto non solo nel mondo virtuale, ma anche nelle aule delle nostre Università.

Contributi

Introduzione

Antonella Massaro 

DOI: 10.13134/979-12-80060-79-2/1

Grovigli normativi ed ‘efficientismo’ punitivo nella risposta sanzionatoria all’emergenza Covid-19. Una ‘guerra’ combattuta con le armi della decretazione d’urgenza

Giulio Baffa 

L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha rappresentato il substrato di fatto per l’emanazione di atti normativi tanto di fonte primaria, quanto di fonte secondaria. Il legislatore ha predisposto un sistema punitivo che si snoda lungo il ‘doppio binario’ delle sanzioni penali e delle sanzioni amministrative, ferma restando l’applicabilità dei reati contro la salute pubblica, l’incolumità individuale e la vita. Con riguardo alla responsabilità penale da contagio e, in particolare, alla responsabilità del datore di lavoro e dell’operatore sanitario, l’impressione è che, almeno in alcuni casi, si sia persa l’occasione di un più efficace coordinamento sistematico.

DOI: 10.13134/979-12-80060-79-2/2

L’emergenza covid-19 negli istituti penitenziari

Chiara Congestri 

L’emergenza epidemiologica causata dalla diffusione del virus Covid-19 mette a dura prova la tenuta del sistema carcerario nazionale, già gravato da una pesante situazione di sovraffollamento. Nel tentativo di neutralizzare la minaccia che il ‘Coronavirus’ rappresenta, nello specifico, per la corretta gestione degli istituti penitenziari, il legislatore, da un lato, e la magistratura di sorveglianza, dall’altro, hanno scelto la via della deflazione carceraria. Il primo, infatti, ha introdotto una nuova forma di detenzione domiciliare, che, tuttavia, rischia di non essere adeguata a fronteggiare l’attuale emergenza, mentre i tribunali e gli uffici di sorveglianza, con una serie di pronunce, hanno esteso l’applicabilità della detenzione domiciliare ‘umanitaria’ per motivi di salute anche nei confronti di detenuti di “elevata caratura criminale”. Nonostante gli sforzi tesi alla deflazione carceraria, il diritto penitenziario dell’emergenza appare ancora inefficace di fronte alla gestione della crisi sanitaria in atto, tanto da non rendere del tutto improbabile un intervento della Corte di Strasburgo.

DOI: 10.13134/979-12-80060-79-2/3

Reddito di cittadinanza e simbolismo strumentale: un’auspicabile deframmentazione del diritto penale

Angelo Giraldi 

L’introduzione del Reddito di cittadinanza nell’ordinamento italiano ha comportato anche l’introduzione di nuove fattispecie penali. Il contributo si propone anzitutto di scomporre e analizzare le nuove fattispecie incriminatrici, per poi effettuare una disamina, in chiave critica, del loro rapporto con le disposizioni codicistiche già vigenti. L’esito dello studio conduce ad ipotizzare che le sanzioni in questione rappresentino una inutile frammentazione del diritto penale, che renderebbe opportuno un intervento legislativo razionalizzatore.

DOI: 10.13134/979-12-80060-79-2/4

La c.d. aggravante dell’agevolazione mafiosa ha natura soggettiva, ma può estendersi ai concorrenti nel reato: le Sezioni Unite riscrivono l’art. 118 c.p.

Francesco Caporotundo 

Con la sentenza 3 marzo 2020 n. 8545, le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione intervengono per sanare un contrasto giurisprudenziale avente ad oggetto la natura oggettiva o soggettiva della circostanza aggravante dell’agevolazione mafiosa (art. 416 bis 1, comma 1°, c.p.) ed il conseguente regime di comunicabilità della stessa ai concorrenti nel reato. La Cassazione attribuisce natura soggettiva all’aggravante in esame, ritenendola riconducibile ai motivi a delinquere (artt. 70 e 118 c.p.), ma ne afferma l’estensione anche al concorrente che, pur avendo agito senza dolo specifico, sia stato consapevole dell’altrui finalità di agevolare l’associazione mafiosa.

DOI: 10.13134/979-12-80060-79-2/5

L’autonomia sistematica dei concetti di ʻpreparazioneʼ e di ʻesecuzioneʼ nella disciplina del concorso di più persone nel medesimo reato e nel delitto di violenza sessuale di gruppo

Piergiorgio Gualtieri 

Il contributo si propone di offrire una sistemazione analitica del significato dei termini ʻpreparazioneʼ ed ʻesecuzioneʼ contenuti nella disciplina generale del concorso di più persone nel medesimo reato e, in particolare, nel delitto di violenza sessuale di gruppo. L’obiettivo è anche quello di superare alcune incoerenze che potrebbero discendere da alcune interpretazioni della fattispecie di responsabilità per concorso eventuale nell’art. 609-octies c.p., le quali si mostrano in antinomia con i principi di ragionevolezza e di conservazione degli atti normativi, oltre che con la relazione logica di specialità in astratto tra norme giuridiche.

DOI: 10.13134/979-12-80060-79-2/6

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