Dialoghi di diritto amministrativo. Lavori del laboratorio di diritto amministrativo 2019

Dialoghi di Diritto Amministrativo. Lavori del Laboratorio di Diritto Amministrativo 2019
A cura di:  Andrea Carbone, Enrico Zampetti, Flaminia Aperio Bella
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: settembre 2020
Pagine: 266
ISBN: 979-12-80060-49-5
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Abstract

Il Laboratorio di diritto amministrativo nasce come iniziativa di incontro e scambio tra giovani studiosi della materia per discutere delle ricerche in corso di svolgimento. L’idea, nata dall’esperienza di quanto avviene in altre realtà, soprattutto al di fuori del nostro Paese, si fonda sulla necessità di collocare, nell’ambito di un percorso di ricerca sovente caratterizzato dalla ‘solitudine’ di chi lo intraprende, un momento di confronto dialettico all’interno della comunità scientifica; un momento in cui, cioè, la comunità stessa metta a disposizione del singolo le proprie eterogenee esperienze e conoscenze, di modo che questi possa conseguire un più proficuo sviluppo del suo lavoro, nell’ottica di un complessivo arricchimento reciproco. Gli esiti di tali ricerche, per l’anno 2019, sono oggetto di pubblicazione del presente volume, insieme agli ulteriori contributi ad essi correlati e ispirati dall’attività del Laboratorio.

Contributi

Food security: percorsi per la sostenibilità alimentare

Clara Napolitano 

Le plurime connessioni tra produzione alimentare e tutela dell’ambiente spingono a esaminare la natura del rapporto tra questi due interessi pubblici, confliggenti solo in apparenza. L’urgenza giuridica di riqualificare la relazione tra i due poli in chiave non più conflittuale, bensì sinergica, nasce dalla necessità di istituire meccanismi che conducano a una filiera di produzione alimentare sostenibile nel tempo. La tutela ambientale non dev’essere più considerata interesse pubblico antagonista rispetto alla produzione di cibo, bensì un volano per la sostenibilità della filiera alimentare. L’applicazione di principi fondamentali del diritto dell’ambiente, assieme alle innovazioni nelle politiche agricole e nei sistemi economico-giuridici, può condurre a un’alimentazione più sicura sotto il profilo dell’approvvigionamento. Di questo paiono esser coscienti tutti i livelli regolativi – statale, europeo, internazionale – che varano atti normativi e di soft law per la tutela delle risorse alimentari e attuano politiche che prestano attenzione alla catena produttiva e di consumo.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/1

Una rivoluzione che parte dall’effettività della tutela giurisdizionale. Imparzialità e indipendenza del giudice secondo i Giudici di Lussemburgo

Sabrina Tranquilli 

Una serie di note riforme introdotte in Polonia a partire dal 2015, finalizzate a limitare l’indipendenza del potere giurisdizionale, hanno provocato più volte l’intervento delle Istituzioni Europee per la difesa dello Stato di diritto. A partire dal 2018 numerose pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea hanno ordinato alla Polonia di sospendere immediatamente la riforma a causa del rischio di danni gravi e irreparabili allo Stato di diritto. Facendo applicazione del principio dell’effettiva della tutela nel contesto del diritto eurounitario (art. 19 TUE), la CGUE ha evidenziato che l'indipendenza del potere giurisdizionale riveste importanza cardinale non solo per la protezione dei diritti individuali in un equo processo, ma anche per la salvaguardia dei valori comuni sanciti dall’art. 2 TUE e in particolare dello Stato di diritto. Il contributo esamina le vicende giurisdizionali del “caso polacco” per analizzare la base giuridica utilizzata dalla Corte, ossia l’art. 19, paragrafo 1 del TUE, nella sua nuova veste di strumento primario per l’implementazione del diritto dell’UE e dei suoi valori costituzionali.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/2

I principi di diritto comune nell’azione amministrativa tra regole di validità e regole di comportamento

Livia Lorenzoni 

Il presente contributo esamina alcuni profili critici inerenti alle conseguenze giuridiche discendenti dalla violazione dei doveri di correttezza da parte della pubblica amministrazione. Il lavoro si concentra, in particolare, sulla trasposizione nel diritto amministrativo della distinzione tra regole di validità e regole di comportamento, elaborata dalla dottrina e giurisprudenza civilistica e accolta dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con la pronuncia n.5 del 2018. In senso critico rispetto al recepimento della suddetta dicotomia nel diritto amministrativo, si tentano di dimostrare le potenzialità, in termini di tutela per l’amministrato, di una piena applicazione dei principi di diritto comune all’attività amministrativa, non solo ai fini risarcitori, ma anche demolitori.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/3

L’adozione delle decisioni amministrative tramite formule algoritmiche

Scilla Vernile 

Il contributo analizza il tema dell’adozione delle decisioni amministrative tramite formule algoritmiche. In particolare, dopo un esame dei vantaggi che deriverebbero da un più avanzato livello di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, sia in termini di maggiore rapidità ed efficienza dell’azione, sia di razionalizzazione dell’organizzazione, il contributo si sofferma sulle maggiori criticità legate all’utilizzo dell’algoritmo in funzione decidente, anche mediante un riferimento alla giurisprudenza che si è pronunciata sul procedimento nazionale di assunzione degli insegnanti. Tra le maggiori criticità, si individuano la difficoltà di assicurare la trasparenza e la conoscibilità dell’algoritmo, specialmente ove l’attività amministrativa sia di natura discrezionale, oltre alla questione della responsabilità che non può che configurarsi in capo all’organo per legge competente.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/4

Il Giudice amministrativo delinea le regole del (nuovo) procedimento algoritmico? Riflessioni a margine di Cons. Stato, Sez. VI, n. 8472/2019

Alessandra Coiante 

Lo scopo del presente contributo è quello di analizzare i più recenti orientamenti dei giudici amministrativi nazionali in materia di decisione pubblica algoritmica, al fine di evidenziare alcune delle problematiche legate all'utilizzo degli strumenti algoritmici all'interno del procedimento amministrativo e, in particolare, quella di riuscire a garantire, in assenza di una precisa disciplina legislativa, un corretto bilanciamento tra l'utilizzo di tali nuovi strumenti e la necessità di assicurare ai cittadini le irrinunciabili garanzie procedimentali.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/5

Indennizzi automatici e apatia razionale. Il public enforcement nelle sfide poste dalla complessità dei mercati (a proposito di Cons. Stato, Sez. VI, n. 879/2020)

Cristiana Lauri 

Lo scritto ha ad oggetto la sentenza del Consiglio di Stato, sez. VI, n. 879/2020, con cui il collegio ha risolto il lungo contrasto giurisdizionale tra AGCOM e una società a seguito dell’aumento tariffario occulto dei servizi di telefonia fissa. La pronuncia esamina il fondamento del potere dell’Autorità di imporre indennizzi automatici ai contraenti in forza dell’azione regolatoria di public enforcement. L’analisi pone in luce l’interpretazione sistematica delle discipline antitrust e consumeristica alla base della decisione del Consiglio di Stato, volta a ristabilire un effettivo equilibrio delle posizioni dei soggetti che operano nel mercato.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/6

La c.d. ottemperanza di chiarimenti nel processo amministrativo

Davide Palazzo 

Il contributo ha ad oggetto la possibilità di richiedere chiarimenti al giudice amministrativo dell’ottemperanza in ordine alle modalità di esecuzione di una sentenza o di altro provvedimento equiparato (c.d. ottemperanza di chiarimenti). Inquadrato l’istituto nell’ambito dei principi che regolano il processo amministrativo, l’Autore si affronta gli aspetti più controversi di tale innovativo strumento, che sembra sfidare le categorie processuali tradizionali. In particolare, il lavoro si sofferma sulla natura giuridica della ottemperanza di chiarimenti, sulla legittimazione a proporre la relativa istanza, sul rapporto tra la pronuncia giudiziale e il giudicato, nonché sui rimedi esperibili. Infine, l’Autore propone alcune considerazioni sulla relazione tra l’ottemperanza di chiarimenti e i principi costituzionali e istituzionali che reggono la separazione tra funzione amministrativa e funzione giurisdizionale.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/7

Responsabilità e risarcimento in ambito di mancata aggiudicazione di pubblica gara

Antonio Senatore 

Il presente contributo si propone di svolgere un’analisi, il più possibile ampia e completa, del risarcimento del danno da mancata aggiudicazione di una pubblica gara, sempre attuale ed oggetto di attenzione della giurisprudenza. L’argomento è trattato muovendo dall’analisi della responsabilità dell’amministrazione committente, per poi concentrarsi sui rimedi specifici ed in forma equivalente riconosciuti agli operatori economici, illegittimamente risultati non aggiudicatari e lesi nei propri interessi, per infine concentrarsi sulla tipologia di danno risarcibile in forma equivalente e sui relativi metodi di quantificazione.

DOI: 10.13134/979-12-80060-49-5/8

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