Democrazia e Sicurezza – 2018, n. 4

Democrazia e Sicurezza – 2018, n. 4
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: ottobre 2019
Pagine: 143
ISBN: 2239-804X
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Abstract

«Democrazia e Sicurezza – Democracy and Security Review», ideata dal prof. Salvatore Bonfiglio, è nata come periodico scientifico dell’Università degli Studi Roma Tre all’interno del PRIN 2008 «Costituzioni e Sicurezza dello Stato: scenari attuali e linee di tendenza» e proseguito con il PRIN 2010-2011 «Istituzioni democratiche e amministrazioni d’Europa: coesione e innovazione al tempo della crisi economica». La rivista intende approfondire il rapporto tra democrazia e sicurezza: esso, se pur a volte conflittuale, non deve mai negare, a maggior ragione in un ordinamento democratico, i diritti fondamentali della persona.

Contributi

Dallo Stato costituzionale allo “Stato di paura” per “necessità” e “urgenza”?

Salvatore Bonfiglio 

DOI: 10.13134/2239-804X/4-2018/1

Zone grigie e zone rosse: la capacità delle circolari di incidere sulla sfera giuridica individuale e di limitare le libertà

Fulvia Ugolini 

Questo articolo si occupa dell'uso sempre più ampio di circolari governative e ministeriali come fonte di diritto nel quadro dei diritti dei migranti volta ad affrontare le preoccupazioni relative alla sicurezza. Poiché le circolari non si qualificano come fonte di diritto primario né secondario, né come fonti normative, è problematico che il loro uso attuale incida sui diritti e sulle libertà individuali costituzionalmente tutelati. Una panoramica delle precedenti adozioni di tali documenti contribuirà a delineare una politica governativa che probabilmente si rivolge ai diritti dei migranti, e in particolare ai richiedenti asilo, con l'uso coerente di circolari vincolanti. Per quanto riguarda l'attuale situazione italiana, questo articolo analizza gli aspetti più rilevanti di due circolari assai recenti adottate dai Prefetti di Bologna e Firenze – le cosiddette 'Circolari delle zone rosse' – e precisamente le restrizioni alla libertà di movimento e di determinazione dei soggetti interessati dalle disposizioni delle circolari. Il presente studio si propone di gettare nuova luce sulla prassi esistente di limitare le libertà personali e le garanzie costituzionali mediante documenti inadeguati, e tecnicamente non normativi, e di fornire le basi per future discussioni sulla compatibilità delle circolari esaminate con le principali disposizioni della Costituzione della Repubblica Italiana.

DOI: 10.13134/2239-804X/4-2018/2

Venezuela y el Éxodo Científico y Profesional: Un análisis a los Programas Internacionales de Apoyo a Científicos, Académicos y Profesionales Venezolanos en el Exilio, Refugiados y en Riesgo

Ruth Castillo 

L'esilio di accademici e scienziati venezuelani rappresenta un disastro per una comunità emergente e giovane all'interno del Paese. L'abbandono della comunità accademica venezuelana in esilio può portare a una disconnessione, perdita e isolamento della Scienza venezuelana – formatasi prima e durante i primi anni del periodo totalitario – all'interno del contesto nazionale e internazionale.

DOI: 10.13134/2239-804X/4-2018/3

Venezuela, migrazione e rifugio: i numeri dell’esodo

Diego Battistessa 

La crescente complessità politica e socio-economica nella quale versa la Repubblica Bolivariana del Venezuela ha portato al deteriora-mento dei servizi e delle condizioni di vita della popolazione che vive all’interno del paese. A partire dal 2015 si è assistito allo sviluppo di una migrazione massiva, che in soli 4 anni ha fatto registrare la cifra record di 4 milioni di cittadini venezuelani che, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, si trovano fuori dal paese.

DOI: 10.13134/2239-804X/4-2018/4

Violenza istituzionale e modelli maschili nell’analisi dei men’s studies

Eleonora Cintioli 

Gli uomini, soprattutto i giovani, sono i principali autori (e vittime) di violenza. Basandosi sui dati forniti dagli studi sugli uomini, il contributo esamina i fattori che potrebbero favorire l'adozione di atteggiamenti e comportamenti violenti da parte degli uomini. In particolare, discute il ruolo che le istituzioni omosociali, come le forze armate e la polizia, svolgono nella costruzione e nella perpetrazione della mascolinità egemonica.

DOI: 10.13134/2239-804X/4-2018/5

Verso una memoria autocritica: ripensare i racconti e i ricordi degli “anni di piombo”

Santina Musolino 

Il contributo – inserito nel quadro teorico della sociologia della memoria e dei cultural studies – analizza le rappresentazioni culturali della violenza politica che hanno caratterizzato gli anni Settanta e i primi Ottanta in Italia, e il ruolo di tali rappresentazioni rispetto ai tentativi di costruire una memoria pubblica e condivisa di quegli eventi. Adottando il paradigma del trauma proposto da Jeffrey Alexander (2004, 2006), si osserverà come la mancata capacità della società italiana di affrontare questo passato traumatico abbia favorito la perpetrazione di «ricordi conflittuali» (Hajek 2010) o addirittura la determinazione di una sorta di «amnesia difensiva» (Glynn 2006) e di «strategie di rimozione» che sembrano permeare la produzione culturale italiana.

DOI: 10.13134/2239-804X/4-2018/6

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