Violazioni: letteratura, cultura e società in Russia dal crollo dell’Urss ai nostri giorni

Violazioni: letteratura, cultura e società in Russia dal crollo dell’Urss ai nostri giorni
A cura di:  Laura Piccolo
Editore: RomaTrE-Press
Data di pubblicazione: dicembre 2017
Pagine: 183
ISBN: 978-88-94885-45-3
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Abstract

ll volume raccoglie una serie di saggi dedicati al mondo letterario e culturale post-sovietico letto alla luce della ‘violazione’, intesa in primo luogo nella sua accezione di trasgressione, infrazione, profanazione del retaggio sovietico. In questa prospettiva le diverse declinazioni della ‘violazione’ hanno portato gli autori a interrogarsi su: canone-anticanone; tradizione-antitradizione; negazione e ridefinizione dei paradigmi culturali; violazione di confini, generi, testi; questioni di periodizzazione.

Contributi

Premessa

Laura Piccolo

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/1

Introduzione – Violazioni: uno sguardo sul panorama letterario (e non) degli ultimi venticinque anni

Laura Piccolo

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/2

Il romanzo russo della contemporaneità: per una ridefinizione morfologica (e non solo)

Donatella Possamai

Nell’articolo Il romanzo russo della contemporaneità: per una ridefinizione morfologica (e non solo) l’autrice cerca di mettere a fuoco le dinamiche che hanno contraddistinto il campo letterario russo nel nuovo millennio e in particolare le trasformazioni subite da un genere sommamente metamorfico come quello del romanzo. Prendendo le mosse dalla teoria del Global Novel di S. Calabrese, l’autrice individua nelle ucronie, analizzate attraverso il prisma del Magical Historicism ‒ nella formulazione di A. Etkind ‒ uno dei tratti salienti della produzione letteraria russa contemporanea. A questo fine vengono prese in esame alcune opere recenti, tra cui Telluria di V. Sorokin e Aviator di E. Vodolazkin.

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/3

Ceci c’est la pipe: come si racconta l’assedio di Leningrado

Duccio Colombo

L’assegnazione del premio Nobel a Svetlana Aleksievič è stata interpretata da più parti come un atto di canonizzazione della letteratura non-fiction, e spesso come una prova della caduta definitiva delle barriere tra letteratura e giornalismo. Aleksievič ha però alle spalle, nella letteratura sovietica, una tradizione che, se non è definitivamente codificata, risale però probabilmente fino agli anni Trenta e, soprattutto a partire dal dopoguerra, presenta una consistenza niente affatto trascurabile. L’analisi comparata di un testo del maestro dichiarato di Aleksievič, Ales’ Adamovič, la Blokadnaja kniga (scritta a quattro mani con Daniil Granin) e della più canonica delle opere letterarie sullo stesso tema, il romanzo-fiume Blokada di Aleksandr Čakovskij, offre abbondanti elementi di riflessione sul differente statuto dei due generi e sulle rispettive possibilità di restituire la realtà e tramandare la memoria storica.

La questione, destinata a rimanere aperta, è se Aleksievič sia quindi un frutto tardivo della civiltà letteraria sovietica o piuttosto l’esito di una corrente sotterranea che, nella situazione post-sovietica, si scopre la più adatta ad occupare il centro della scena. 

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/4

Violazione dei confini del postmodernismo: Capelvenere di Michail Šiškin

Dmitry Novokhatskiy

L’articolo si propone di fare il punto sul romanzo russo contemporaneo Capelvenere (Venerin volos) di Michail Šiškin come esempio di varie opere letterarie russe recenti di collocazione incerta, se non problematica, rispetto al paradigma del postmodernismo. Partendo da una breve sintesi delle posizioni critiche esistenti sulla natura del romanzo, il saggio continua con l’analisi propria della composizione e dell’idea del romanzo, concentrandosi sull’immagine dell’autore e sulle sue relazioni con i vari narratori, nonché sul ruolo dei testi precedenti nel corpo del romanzo. Particolare attenzione è data al complesso sistema delle relazioni temporali e spaziali nel testo, tracciando il ruolo della lingua e della Parola come mezzo per creare e ricreare la vita umana. Capelvenere risulta quindi classificato come un romanzo che combina una tipica composizione postmoderna con una nuova idea, ormai oltre le frontiere del postmodernismo.

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/5

L’uomo sovietico sbarcò davvero sulla luna? Le trasgressioni di Viktor Pelevin e Aleksej Fedorčenko

Ivana Peruško 

Il tema dello spazio sconosciuto e di mondi diversi al nostro è stato da sempre importante per la cultura e la filosofia russa, e non solo nel periodo sovietico. Basti ricordare il cosmismo russo, un interessante movimento che si afferma alla fine dell’Ottocento e che, per molti versi, anticipa le successive ricerche e conquiste della cosmonautica sovietica. Il romanzo di Viktor Pelevin Omon Ra (1991-1992) e il falso documentario di Aleksej Fedorčenko Pervye na lune (I primi sulla luna, 2005) sul presunto allunaggio sovietico già negli anni Trenta, sono opere scelte per una riflessione sull’ultimo grande mito sovietico – il mito del Cosmo (ovvero la conquista della Luna).

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/6

La violazione della norma nella struttura sintattico-interpuntiva di Asan di Vladimir Makanin

Paola Bocale

Questo lavoro esplora la violazione della norma linguistico-letteraria nella prosa di Asan di Vladimir Makanin. L’assegnazione del primo premio del concorso letterario Bol’šaja Kniga 2008 al romanzo ha suscitato giudizi controversi e perfino opposti. Se alcuni critici hanno apprezzato lo stile scarsamente elaborato, franto e scarno dell’opera, altri, pur lodando la scelta dell’autore di affrontare un tema difficile e delicato come la guerra in Cecenia, hanno peraltro negato che il romanzo avesse un significativo valore letterario. L’obiettivo di questo studio è quello di descrivere e discutere alcune delle principali caratteristiche dello stile e dell’architettura del testo di Asan. Vengono presi in considerazione tre tratti che ricorrono con particolare frequenza: la frammentarietà testuale, l’utilizzo di frasi nominali isolate e l’uso di congiunzioni coordinanti come mezzi di strutturazione del discorso.

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/7

Vaghezza e approssimazione: corpus linguistics e discorso letterario

Valentina Benigni

Nonostante le metodologie proprie della linguistica dei corpora trovino sempre maggiore applicazione in diversi ambiti della linguistica applicata, il loro utilizzo nell’analisi del discorso letterario rimane ancora piuttosto circoscritto. Basandosi su due case-study, il lavoro indaga pertanto l’uso della vaghezza linguistica nel discorso letterario russo contemporaneo: viene infatti tracciato secondo una prospettiva micro-diacronica il processo di grammaticalizzazione e pragmaticalizzazione degli approssimanti tipa e vrode ‘tipo, una specie’ all’interno di due corpora quantitativamente comparabili di testi letterari (periodo 1955-1992 e periodo 1995-2015) estratti dal Corpus Nazionale Russo. I risultati dell’indagine mostrano come un approccio corpus-based offra interessanti spunti per lo studio del linguaggio della letteratura, e applicare metodologie proprie della linguistica dei corpora all’analisi del discorso letterario. 

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/8

«Gumanitarnyj Fond» e la poesia di Bonifacij (G. Lukomnikov): innovazione (anti) estetica tra URSS e Russia

Massimo Maurizio

Nel contesto della cultura tardo-sovietica la rivista «Gumanitarnyj Fond» – accanto alla lettone «Rodnik/Avots» – gioca un ruolo di primo piano per la definizione di un’estetica inedita, figlia ed espressione della disillusione portata dal processo di deideologizzazione in atto nel Paese e alla distruzione generalizzata di quei simulacri che tanta parte ebbero nel pathos protestatario delle correnti precedenti, prima di tutto del concretismo e del concettualismo moscovita. A un’opposizione intellettuale e ragionata, allo status quo viene si sostituisce ora un atteggiamento di aprioristica negazione di qualunque istanza, ivi comprese quelle rinnovatrici. Questo approccio sarà fondamentale per la nascita di visioni estetiche importantissime per il periodo, come quella di G. Lukomnikov (Bonifacij), che rielabora la tradizione underground del periodo precedente alla luce del massimalismo (anti)estetico proprio della fine degli anni Ottanta e dei primi anni Novanta.

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/9

A teatro è diverso. La violazione della norma e della normalità sulle scene russe contemporanee

Claudia Olivieri

Sulle scene russe di oggi sono molti i progetti di teatro ‘sociale’ e ‘inclusivo’; ne sono un esempio gli spettacoli Notte di maggio del Teatr kukol di Mosca e Toccabili del Teatr Nacii. In essi la diversità non è solo contenuto, ma diventa strumento, per ampliare i confini ‘fisici’, ricettivi, drammaturgici. Nel contempo, l’attenzione alla diversità è una delle novità dell’intera dimensione sociopolitica russa odierna. L’investimento nel sociale delinea uno spazio di confronto (anche) artistico e spesso alternativo ai canali ufficiali e va pertanto approfondito, per illuminare non tanto la ‘diversità’, quanto la ‘normalità’ e per meglio comprendere la Russia e la sua attuale Cultura. 

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/10

Cronaca del convegno

Daniel Di Porto

DOI: 10.13134/978-88-94885-45-3/11

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